Fine Wine: vendite non solo online ma in Bitcoin

L’idea di successo di un rivenditore francese Lasserre & Papillon, specializzato in etichette di pregio

La Lasserre & Papillon di Bordeaux ha fondato BTC Wine sull’onda di una notevole corsa al rialzo dei Bitcoin nel 2017. Infatti, òa criptovaluta più popolare al mondo quell’anno è passata da $ 900 a un massimo storico di $ 19.783,21. Negli anni successivi l’andamento è stato altalenante e la Bitcoin mania si è attenuata quando il valore è sceso sotto i $ 7.000 a marzo 2018. Il team di BTC Wine ha continuato a mettere a punto la sua offerta, puntando su un rialzo. La società vende online vini di fascia alta a consumatori di tutto il mondo che pagano utilizzando Bitcoin, Ethereum o Bitcoin Cash. I suoi attuali bestseller sono Cheval Blanc 2015, Canon La Ga elière 2009, Sassicaia 2014, Louis Roederer Cristal 2009, Latour 2005 e Pavie 2006.

Quando l’Organizzazione mondiale della sanità ha dichiarato la pandemia da Covid-19,  il Bitcoin, che valeva circa $ 8.000 a marzo 2020, ha perso metà del valore. Ma gli investitori esperti hanno intuito un’opportunità e Bitcoin è decollato di nuovo. A metà dicembre aveva infranto il precedente massimo storico stabilito nel 2017 e ha superato per la prima volta il valore di $ 40.000 nel gennaio 2021. Da allora oscilla tra $ 33.000 e $ 38.000.

BTC Wine era quindi in una posizione privilegiata per prosperare in un momento in cui il vino francese era in grande difficoltà a causa di pandemia, dazi Usa e Brexit.

“Grazie alla corsa al rialzo sta andando molto bene – afferma il direttore delle vendite Louis de Bonnecaze -. Abbiamo un nuovo tipo di cliente: possiede molti Bitcoin e vuole spenderli. Il buon vino è uno status symbol”.

La criptosfera è affascinante, sostiene de Bonnecaze: “Per noi è soprattutto un modo per aprire il nostro business del vino di pregio a nuovi clienti affluenti e iper-tecnologici”.

Fonte FEDERVINI

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