Lo scorso anno l’export di vino in Russia aveva registrato un +11,1%: lo scenario 2022 però è tutto da decidere
A tracciare un quadro di quello che sarà l’export di vino in Russia nel 2022 è Unione Italiana Vini che si dice estremamente preoccupata per a situazione internazionale.
Lo scenario che il comparto del made in Italy si prepara a pagare alla guerra è già estremamente complesso in queste ore, in cui lunghe code di camion sono ferme alla dogana lettone-russa con merci che non vengono in alcun modo ritirate. Ma non solo.
Per effetto delle sanzioni alle banche russe è prevista una sospensione di tutti i pagamenti da Mosca, in uno scenario di stato di guerra che, di per sé, farà perdere le tutele assicurative sui pagamenti delle merci.
Export vino in Russia: le parole di Paolo Castelletti, segretario generale di Uiv
“Ci troviamo costretti a dover rinunciare a una piazza strategica per l’Italia, che è il primo Paese fornitore di vino in Russia, proprio in una fase di forte risalita degli ordini. In attesa fare luce sulle ipotesi di fermo delle esportazioni, consigliamo alle imprese italiane di vino di effettuare consegne verso la Russia solo dopo aver conseguito adeguate garanzie sui pagamenti”.
Il 2021 dell’export di vino in Russia
Il 2021 ha visto un’importante crescita del mercato vinicolo russo che, esponenzialmente, è cresciuto dal 2015, fino a vedere il paese scalare 23 posizioni tra i mercati più attrattivi al mondo per l’export del vino, piazzandosi alla posizione n.10 (fonte Wine2Wine).
Stando ai dati forniti, la tendenza di lungo termine mostra che i volumi di vino consumato, sia russo che importato dall’estero (Italia in primis) sono passati dalle poco più di 60.000 casse del 2015 alle quasi 100.000 del 2019, ad un prezzo medio di 3,90 dollari a bottiglia. Il consumo pro-capite è inoltre cresciuto del +14,7% tra il 2015 e il 2019 e del +18,3% tra il 2018 e il 2019, con un boom sul 2020.
L’ Italia spicca tra i maggiori Paesi esportatori: durante tutto il primo semestre del 2020 è stata leader tra i Paesi fornitori della Russia, con 101,7 milioni di euro di fatturato export e una quota di mercato pari al 27,27%.
Nel 2021 l’export di vino in Russia è stato pari ad un valore di 375 milioni di dollari, in crescita dell’11% sull’anno precedente, a fronte di 1,155 miliardi di dollari di importazioni complessive di vino dall’estero.
L’Italia ha registrato nel 2021 un boom della domanda di spumanti (25%) e un incremento del 2% per i fermi imbottigliati. Tra le denominazioni più richieste da Mosca: Prosecco, Lambrusco e Asti spumante, oltre ai vini Dop toscani, siciliani, piemontesi e veneti.
Anche l’Ucraina nei primi 9 mesi 2021 ha registrato un import di vino italiano a +20% per i vini fermi e frizzanti in bottiglia, e +78% per le bollicine.