È record per l’export vino italiano nel 2022, bene anche spirits e aceti

Vola l’export del vino italiano nel 2022, seguendo la scia di quello dell’intero agroalimentare tricolore che dovrebbe superare i 59 miliardi di euro a fine anno. A dirlo sono i dati dell’Osservatorio Federvini curato da Nomisma e TradeLab. Ma le esportazioni di vino italiano nel mondo non sono le sole a segnare numeri da record. Fanno registrare un incremento anche spirits e aceti. In attesa di un 2023 che – sempre secondo la nota di Federvini – potrebbe essere in rallentamento. Ecco i dati.

export vino italiano 2022

Quanto vino esporta l’Italia: dati e valore al 2022

+12% rispetto ai dati sull’export vino italiano 2021. Tanto dovrebbero crescere le esportazioni dalle cantine ai Paesi esteri nell’anno corrente. I dati dell’Osservatorio Federvini sull’export del vino italiano 2022 parlano di un record di 8 miliardi di euro. Un incremento di cui Denis Pantini, responsabile Osservatorio Wine monitor Nomisma, aveva sottolineato anche in un’intervista a I Grandi Vini sull’export del vino italiano di qualche settimana fa.

“I dati sulle performance del nostro export evidenziano l’importanza della diversificazione dei mercati – afferma Micaela Pallini, presidente Federvini –. Tale strategia può essere coadiuvata da un lato dalla leva promozionale e dall’altro da una maggiore proattività dell’Unione Europea nel concludere ulteriori accordi di libero scambio con i paesi extra-Ue. È evidente che ci muoviamo in uno scenario complicato ed in continua evoluzione. Non si escludono rallentamenti economici nel 2023 che dovrebbero interessare alcuni mercati europei come l’Italia e la Germania”.

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Strategie di export vino 2022: i fattori determinanti

Secondo il report dell’Osservatorio Federvini (Nomisma), tre sono stati i fattori che hanno contribuito alla crescita delle esportazioni di vino italiano nel 2022.

  • Cambio euro-dollaro. “L’andamento del cambio euro-dollaro ha permesso di compensare gli aumenti dei costi di produzione – spiega la nota -. E recuperare competitività sui mercati legati al dollaro come USA e Canada”.
  • Il turismo. “La ripresa del turismo a livello globale ha dato impulso ai consumi di vini e spiriti nel canale Horeca – si legge -. In Italia, a fine agosto, gli arrivi dei turisti internazionali hanno superato i 35 milioni (+125% rispetto allo stesso periodo del 2021)”.
  • La diversificazione dei mercati, quest’ultima una strategia che ha dato risultati importanti. Utilizzata, spiega la nota, “da molte aziende che guardano ai paesi emergenti come Tailandia e Vietnam. Mercati in cui, nei primi 8 mesi del 2022 il valore dell’export del vino è cresciuto rispettivamente del 158% e del 82%”.

Dove viene esportato il vino italiano: focus sui nuovi mercati

Alcuni tra i mercati più importanti per il vino italiano sono Stati Uniti, GermaniaRegno Unito. Ma da qualche tempo a questa parte, l’interesse delle cantine nostrane si rivolge anche altrove. Proprio nell’ottica di quella diversificazione di cui si è parlato sopra.

“Dieci anni fa, i mercati dell’Unione Europea pesavano per circa il 57% sul valore dell’export – spiega la nota -. Dopo la Brexit nel 2021, si è arrivati al 39%. Questo scenario ha determinato un diverso approccio ai mercati di destinazione. E ha sollecitato un allargamento degli spazi commerciali da presidiare verso nuove realtà emergenti: ad esempio oggi l’Asia pesa per il 7% sull’export complessivo di vino italiano”.

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Crescita export vino 2022, sulla scia di un intero comparto

I dati positivi sull’export di vino italiano 2022 si allineano a quelli del settore. Secondo Ismea (dati di inizio ottobre), l’export agroalimentare italiano nel 2021 ha toccato valore 52 miliardi. Quest’anno, spiega Federvini, potrebbe arrivare a 59 miliardi.

Che il 2022 avrebbe portato buone notizie lo si evinceva già nei primi mesi dell’anno. I dati relativi all’export vino nel primo trimestre del 2022 facevano già registrare un incremento. In testa? Le bollicine, tra i vini italiani più esportati all’estero e più apprezzati dai mercati.

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Export distillati e aceti italiani 2022

È l’intero comparto vini e distillati a registrare numeri importanti per quanto riguarda le esportazioni 2022. I dati dell’Osseratorio Federvini riportano, infatti, una crescita del +15% a valore per gli aceti, in particolare quelli balsamici. Mentre gli spirits mettono a segno una chiusura a 1,7 miliardi di euro.

“Il mercato degli Spirits ha mantenuto salda la leadership nel mercato statunitense dove registra un aumento a valore del +23% – si legge ancora nella nota -. Tuttavia la dipendenza dai primi 5 mercati è diminuita nel corso del tempo. Se nel 2011 la concentrazione dell’export per la categoria nei top mercati di sbocco era pari al 65,8%, dieci anni dopo è diminuita al 58,3% per calare ancora al 53,7% nel 2022”.

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