Export vino 2021: ottimi risultati nei primi 9 mesi dell’anno

Si conferma positivo il trend dell’export di vino nel 2021: voto in positivo con crescita costante

L’export di vino italiano nel 2021 non si ferma. E lo fa a dispetto di lockdown, pandemie e chiusure forzate in tutto il mondo.

Nel 2020 si era verificata una ripresa al fotofinish per l’export che aveva visto l’Italia in netto miglioramento rispetto ai competitor principali, ovvero Francia e Spagna. Le  difficoltà dei primi dieci mesi erano scemate nell’ultimo trimestre: in termini quantitativi l’export vino totale supera i 20,8 milioni di ettolitri (-2,4%) stando ai dati Ismea e UIV.

Leader nelle esportazioni si erano confermate Piemonte e Toscana, seguite da Trentino-Alto Adige, Emilia-Romagna e Lombardia.

Export nel 2021 di vino: i dati

I primi 9 mesi dell’anno confermano il trend positivo del primo semestre 2021. Il vino aveva superato quota 3 miliardi di euro (3,3 per la precisione), un record assoluto nella storia dell’industria vinicola italiana. Secondo le elaborazioni dell’Osservatorio del vino di Unione italiana Vini (Uiv) sui dati Istat del primo semestre il rimbalzo delle spedizioni tricolori nel mondo, favorito dalla ripresa dei consumi nei principali Paesi clienti, è evidente non solo sul 2020, ma anche sulla media del periodo pre-Covid (2015/18).

Non sono da meno i mesi successivi fino a settembre. Il vino italiano guadagna posizioni in tutti i campi: oltre al valore, aumentano i volumi con un +7,9% pari a 16,2 milioni di ettolitri e il prezzo medio a +7%.

Il balzo positivo riguarda:

  • sparkling che incrementano del 28,6% sia in volume che a valore, con l’Asti a +13% e il Prosecco a quasi +40%
  • vini Dop imbottigliati con valore +18,8%
  • vini fermi con valore +15,1%

Si segnala un calo dei bag in box (-11%), dopo l’exploit durante il lockdown, e dello sfuso (-5%).

Dopo il calo dello scorso anno, si verifica un grande recupero dei paesi extra-UE (+19%), mentre l’Europa si ferma a +9,2%.

Sono gli Stati Uniti, con un +23,1% a rappresentare oltre 1/4 dell’export di vino tricolore.

Performance significative anche da:

  • Germania a +7%
  • Regno Unito a +6,1%
  • Canada
  • Paesi Bassi
  • Francia
  • Svezia
  • Belgio
  • Russia
  • Cina (+53,2%).

Secondo Uiv l’aumento dei volumi dell’export va solo a parziale compensazione delle perdite che le aziende stanno subendo a causa del balzo dei costi di materie prime, di energia elettrica e trasporti.

Paolo Castelletti, Segretario Generale di Unione Italiana Vini, aveva affermato che “l’aumento dei costi industriali sta ridimensionando la ripresa economica del settore, minando la redditività delle imprese nonostante le buone performance delle vendite… (l’aumento, ndr) supera ormai 1 miliardo di euro e questo al netto delle difficoltà nelle consegne del vino, che cominciano a evidenziarsi anche se in misura molto minore che in Francia. È del tutto evidente che le imprese saranno costrette entro breve a rivedere i listini precedentemente accordati con distributori e importatori”.

Stando a quanto affermato da un’indagine del Corriere Vinicolo l’incremento dei costi delle materie prime per il vino italiano si aggira tra il 20 e il 60% a seconda della materia trattata. Insieme ai rincari dell’energia e alla crisi dei trasporti, l’investimento totale sarà per il settore intorno agli 800 milioni di euro.

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