A dare la notizia, lo stesso Consorzio su Facebook: “Il Moscato d’Asti è l’unico vino italiano presente nel 40% delle enoteche cinesi, prospettive future incoraggianti”. E ora, si pensa alla vendemmia
Cile, Francia e (addirittura) Nuova Zelanda. Poi, il Moscato d’Asti Docg. È questa la speciale classifica dei vini più presenti nei punti vendita cinesi secondo il report di MiBD, agenzia di analisi di mercato che si occupa della diffusione dei vini nel mondo.
Prima etichetta italiana, dunque, come sottolinea lo stesso Consorzio di Tutela dell’Asti Spumante e del Moscato d’Asti docg: “Anche se le vendite in Asia, come in altre parti del mondo, non sono state così performanti a causa degli effetti delle crisi economiche e dei contraccolpi sociali dovuti al Covid-19, il Moscato d’Asti docg risulta essere l’unico vino italiano presente nel 40% delle enoteche cinesi“.
Il Moscato d’Asti distanzia tipologie di tutto rispetto come Chardonnay della Borgogna, vini californiani, dell’Australia Sudorientale e Argentini. Un risultato, quello dell’analisi di MiBD, che apre scenari positivi per la denominazione nell’ambito di tipologie dolci e semidolci e anche di spumanti. “È un dato incoraggiante con il quale l’ente consortile e gli operatori della filiera devono confrontarsi, magari in vista di attività e iniziative future” conclude il Consorzio.
Intanto, è scattato il conto alla rovescia in attesa della vendemmia. “Per le zone precoci si prevede l’inizio della raccolta a partire da martedì 1 settembre. Per le zone a maturazione intermedia, sarà prevedibile verso la fine della stessa settimana, mentre il via alla raccolta nelle zone tardive sarà da valutare con i prossimi campionamenti” riportano in una nota i tecnici del Consorzio di Tutela dell’Asti Spumante e del Moscato d’Asti docg.