E’ il momento del Ciliegiolo! La Maremma presenta la prima kermesse dedicata al vitigno del centro Italia

Prima edizione del Ciliegiolo di Maremma, il Consorzio ha ospitato anche le altre regioni produttrici: facciamo gruppo per far conoscere il nostro vino e le sue potenzialità

La kermesse sul Ciliegiolo (di Maremma e non solo) di domenica 7 e lunedì 8 maggio è stata un bel successo e ha portato alla Fortezza Orsini (Sorano) un pubblico attento che ha potuto degustare diverse interpretazioni in purezza di questo vitigno.

Orgogliosi di aver ospitato in un luogo culturale così importante per il territorio questa manifestazione, spiega Francesco Mazzei presidente del Consorzio Tutela Vini della Maremma Toscana che organizza l’evento che nasce dalla volontà di mettere in risalto una selezione da tutta Italia di Ciliegioli in purezza, vitigno su cui la Denominazione punta molto. E continua: “Noi produciamo complessivamente 7 milioni di bottiglie, delle quali – in base agli ultimi dati – circa 400.000 appartengono a questa tipologia, si avrà la possibilità di scoprire diverse sfaccettature ed interpretazioni, che sono sicuro il pubblico saprà apprezzare.”

Perché il Ciliegiolo è il vitigno del momento?

Il Ciliegiolo è un vitigno unico, caratterizzato da un colore rosso rubino con leggeri riflessi violacei, dal sapore e profumo che ricordano la frutta matura, e dal gusto piacevole ed equilibrato. Una varietà recentemente riscoperta e valorizzata, che deve il suo nome proprio al colore dell’acino e agli aromi del vino che richiamano in modo esplicito la ciliegia. A differenza di quanto avveniva in passato, quando le uve venivano vinificate in assemblaggio con altre varietà, in primis il Sangiovese, oggi Il Ciliegiolo è perlopiù impiegato in purezza per produrre alcuni interessantissimi vini DOC e IGT del Centro Italia. Viene coltivato in Toscana, Umbria, Lazio, Emilia-Romagna, Marche, Liguria, Basilicata, Abruzzo e, in modo minoritario, in altre cinque regioni d’Italia. La maggiore diffusione di questo vitigno è comunque in Toscana, dove si contano circa 525 ettari, quasi il 60% dei quali sono concentrati in provincia di Grosseto dove danno vita a numerose etichette della DOC Maremma Toscana Ciliegiolo. Il Ciliegiolo ha sicuramente una forte sensibilità al terroir per cui è di fondamentale importanza coltivarlo sui terreni adeguati. Da questo punto di vista la Maremma grossetana rappresenta una delle aree più interessanti per questa varietà, così come interpretazioni importanti si trovano in Umbria tra l’Orvietano e i Colli Amerini, nell’Alto Lazio e in alcune aree delle Marche.

L’evento, patrocinato dal Comune di Sorano, aveva come obiettivo quello di accendere i riflettori su questo vitigno che sta vivendo un momento di particolare successo. Una prima edizione ben riuscita e nata dalla sinergia tra il Consorzio di Tutela Vini della Maremma Toscana, Ciliegiolo Academy, Ciliegiolo d’Italia e FISAR Delegazione Colline Maremmane. Gli ospiti hanno degustato, serviti dai sommelier Fisar, vini di produttori di Maremma, di altre zone della Toscana e d’Italia, a partire da Umbria, Marche, Lazio e Liguria. Presenti 42 aziende con i loro 68 Ciliegioli in purezza.

“Il pubblico è stato molto entusiasta di ciò che ha ritrovato nei calici, per questo stiamo già lavorando alla prossima edizione con la volontà di tenere accesi i riflettori su questo vitigno su cui la nostra Denominazione punta molto e che porta sui mercati etichette interessanti da zone d’Italia molto diverse tra loro”, spiega Francesco Mazzei, “Il Ciliegiolo ha sicuramente una forte sensibilità al terroir per cui è molto importante coltivarlo su terreni adeguati e la Maremma grossetana rappresenta una delle aree più interessanti per questa varietà: continueremo sicuramente ad investirci”.

Per la stampa nazionale e internazionale, che ha avuto un’anteprima nella giornata di sabato 6 maggio, è stata organizzata una particolare degustazione di dieci vini dal titolo “II Ciliegiolo come fedele traduttore delle identità territoriali, in Maremma e non solo!” a cura del divulgatore enoico Francesco Saverio Russo.

Tanti assaggi ma anche momenti di approfondimento durante l’evento. “Un quarto degli ettari complessivi di Ciliegiolo coltivati in Italia si trova in Maremma, una zona dove il vitigno ha radici antiche e dove sono prodotte circa 60 etichette di Ciliegiolo tra Maremma Toscana DOC e IGT Toscana. Ultimamente stiamo assistendo per questa varietà ad un incremento delle superfici vitate sul territorio nazionale e, soprattutto, in Maremma, come è testimoniato anche dai dati della produzione vivaistica di barbatelle, costantemente in aumento negli ultimi sette anni”, dichiara Luca Pollini, Direttore del Consorzio Tutela Vini della Maremma Toscana che ha presentato ai presenti una panoramica produttiva del Ciliegiolo in Italia.

In questa occasione è stata presentata anche la ricerca dedicata al vitigno a cura del Professore Paolo Storchi, Direttore del Centro ricerca Viticoltura ed Enologia di Arezzo: “Il Ciliegiolo è uno dei vitigni storici dell’Italia centrale, che attualmente ha trovato in Maremma uno dei territori più idonei per esprimere al meglio le sue potenzialità qualitative. La prima citazione si trova addirittura in un testo di viticoltura risalente al 1590, e fino all’inizio del secolo scorso era diffuso in tutta la Toscana. Le ricerche genetiche più recenti hanno chiarito come vi sia un rapporto di parentela diretta con il Sangiovese, del quale è oggi considerato figlio”, ha spiegato Storchi.

Grande interesse anche per la masterclass tematica che si è tenuta di domenica, “Ciliegiolo: il vino gastronomico”, a cura della Delegazione FISAR Colline Maremmane e guidata dal Relatore Antonio Mazzitelli. Cinque etichette abbinate a 5 appetizer realizzati dalla Chef Valeria Piccini, del Ristorante Da Caino a Montemerano.

“Ci sono una trentina di aziende che producono vini con la DOC Maremma Toscana utilizzando uve proprie e conferite”, racconta il Direttore del Consorzio Luca Pollini ai nostri microfoni. “In totale ci sono circa 120 viticoltori che coltivano uva Ciliegiolo atta alla DOC Maremma Toscana i quali, nel caso non siano loro stessi a trasformare le uve in vino nella propria cantina, conferiscono le uve alle Cantine Cooperative (sono 4  quelle che producono Ciliegiolo Maremma Toscana DOC) o, in alcuni casi, la vendono ad altre cantine. La DOC Maremma Toscana conta complessivamente 7 milioni di bottiglie, delle quali nel 2023 circa 400.000 della tipologia Ciliegiolo. Non conosco i numeri del Ciliegiolo IGT prodotto in provincia di Grosseto ma i numeri sono senz’altro molto inferiori a quelli del Ciliegiolo DOC”.

“Le aziende verticali (cioè quelle che producono vini ottenuti dalle proprie uve) sono 110”, continua Pollini. “Gli ettari a vite coltivati complessivamente in provincia di  Grosseto sono 9.000. Di questi, 2.578 ettari sono stati rivendicati, nella vendemmia 2022, alla DOC Maremma Toscana. Circa 35 aziende imbottigliano Ciliegiolo partendo da uve proprie o acquistate. I maggiori mercati esteri sono concentrati in Nord Europa (Germania, Svizzera, Svezia, Olanda, Belgio, Austria, Norvegia), USA e Canada”.

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