Donne e vino: una tendenza che sta cambiando

Premiata la praticità e la dialettica, ma solo in poche arrivano ai vertici

I dati ufficiali sullo studio del rapporto tra le donne e il vino dicono che solo in poche arrivano ai vertici. Per gli studi dell’Istat, l’Istituto italiano di statistica, in questo settore ci dicono che in Italia oggi il 30 per cento dei sommelier è donna, ma solo in poche arrivano ai vertici della carriera. Le imprese italiane del vino condotte da donne sono circa un terzo del totale. Nella maggior parte dei casi si tratta d’imprese considerate di piccole dimensioni, in quanto la superficie agricola che utilizzano per la produzione vitivinicola è il 21% del totale complessivo italiano.

Una tendenza che si sta facendo strada da 30 anni a questa parte in un mondo squisitamente maschile come quello dell’enologia, o dei sommelier dove le donne hanno fatto tanta strada a oggi nonostante molti uomini, anche addetti ai lavori, facciano fatica o rifiutino di ammetterlo.

Marketing, il più gettonato per le donne e il vino

Quasi l’80% delle donne del settore vino lavorano nel dipartimento comunicazione o marketing. La dialettica tipicamente femminile acquisisce così la caratteristica di dote, soprattutto nelle imprese che costruiscono canali di commercio e vendita intorno alle relazioni pubbliche e alla rete di eventi. La concentrazione femminile viene inoltre rilevata in Italia principalmente nelle cantine dove c’è una maggiore attenzione al rispetto ambientale e la policy aziendale punta sulla qualità, la diversificazione produttiva e l’export.

“Grazie alle donne se molte aziende vitivinicole sopravvivono, anzi, sono una vera e propria eccellenza: il gentil sesso è nettamente minoritario nella parte produttiva del vino-vigna e cantina (14%), ma assume un ruolo dominante nella fase che vede la bottiglia più prossima al consumatore”, spiega Eva Gattavecchi, esperto all’Università degli Studi di Perugia. “Nelle cantine italiane è donna l’80% di chi fa marketing e comunicazione, il 51% del commerciale, il 76% di chi si occupa di enoturismo. A questa circostanza si aggiunge in Italia la prevalenza femminile fra chi prenota riviste ed esperienze in cantina. Le donne rappresentano il 40% dei corsisti WSET (Wine and Spirit Education Trust): un percorso di studi sul vino, gli alcolici e il sakè che offre certificazioni di vari livelli riconosciute in tutto il mondo”, aggiunge.

I numeri della categoria rispetto al passato

Nel triennio 2018-2020, il 7,6% delle donne nel settore del vino hanno abbandonato o ha richiesto il part-time a seguito della nascita di un figlio. Sono tantissime oggi le donne che molte costrette a chiedere il part time perché non riescono a conciliare il lavoro con la famiglia. I motivi sono tanti: dalla carenza degli asili nido, all’impossibilità di conciliare gli orari del lavoro con le esigenze della vita privata. Infine resta alto il numero di donne che subisce discriminazioni nel mondo del vino: una su 14 è stata oggetto di abusi e/o offese.

Il gruppo femminile nel suo complesso oggi comunque produce un reddito, che si attesta sul 28% del PIL agricolo. Sono pochissime invece le donne che hanno accesso ai piani alti delle grandi strutture aziendali. Le posizioni massime alle quali riescono ad accedere presso produttori e o aziende vitivinicole, è in qualità di manager, dal ruolo “classico” di responsabile della comunicazione a quello di responsabile export, in società di distribuzione internazionale, o consorzi e associazioni di settore. A denunciare la disparità di genere è la stessa Associazione Donne del vino, tutto un mondo che in realtà pochi ancora conoscono, ma che cresce in maniera esponenziale giorno per giorno.

I dati vedono il futuro della donna nelle cantina

Il dato di settore vede dal 2019 al 2020 l’occupazione femminile in cresciuta con un aumento del +2,1%. Il trend positivo era già stato segnalato nel 2018 dall’Università Bocconi, secondo la quale già che dal 1981 al 2011 l’occupazione femminile è stata in progressivo aumento passando dal 29,6% al 41,7%.

L’avanzata femminile è ancora più forte in Asia, dove la maggioranza delle studentesse nelle facoltà di Enologia sono donne e in generale tutto il mercato asiatico del vino è dominato dal gentil sesso. Nel Paese del Sol Levante le imprese italiane del vino condotte da donne sono circa un terzo del totale. La maggioranza delle studentesse nelle facoltà di Enologia sono donne e in generale tutto il mercato asiatico del vino è dominato dal gentil sesso.

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