La contesa legale è durata quattro anni ma alla fine la DOC Prosecco l’ha spuntata: adesso ha una nuova protezione internazionale.
Per il Prosecco DOC ora c’è una protezione internazionale in più. Singapore, alla fine di una vicenda durata anni, ha adottato in via ufficiale l’Indicazione Geografica del noto vino.
La storia della DOC Prosecco a Singapore
Il tira e molla è cominciato circa quattro anni fa, nel 2019, in concomitanza con l’avvio delle nuove norme che rendono possibile la registrazione delle indicazioni geografiche (IG).
Cercare di proteggere il Prosecco DOC anche nel Paese asiatico, a sud della Malesia, è sembrata immediatamente la cosa più naturale da fare.
Se inizialmente l’Ufficio per la Proprietà Intellettuale di Singapore (IPOS) ha approvato la richiesta, a stretto giro è arrivata la contrarietà dell’organizzazione che rappresenta i produttori di vino australiani.
Si tratta dell’Australian Grape and Wine Inc. (AGWI), la cui opposizione è stata però rigettata. L’ente ha fatto quindi appello e stavolta ha ottenuto ragione.
In occasione di un’udienza tenuta la scorsa estate, AGWI ha sostenuto che il riconoscimento della Denominazione del Prosecco DOC avrebbe potuto confondere i consumatori di Singapore. La tesi sembrava debole.
A quel punto il verdetto finale è stato portato davanti alla Court of Appeal di Singapore, il massimo grado di giudizio del Paese.
La sentenza definitiva, favorevole alla registrazione dell’Indicazione Geografica, è stata pronunciata solamente lo scorso giovedì 9 novembre 2023.
Cosa significa il verdetto
La decisione della corte asiatica stabilisce una volta per tutte e indiscutibilmente che la DOC Prosecco è una indicazione geografica italiana tutelata anche nell’isola città-stato.
Per gli addetti ai lavori, questa notizia rappresenta un passaggio importantissimo nella protezione della denominazione fuori dai confini nazionali.
Nell’arco di questi anni la contesa ha assunto a tratti le caratteristiche di una sfida in campo aperto soprattutto nei confronti dei produttori vitivinicoli dell’Oceania.
Tramite la propria organizzazione australiana, avevano già provato a ostacolare la tutela del Prosecco DOC, ad esempio nei mercati della Cina.
DOC Prosecco, il valore dell’IG
La sentenza, celebrata anche da Federvini, assume quindi un doppio valore. Prima di tutto perché porta con sé un messaggio positivo per tutto l’universo delle indicazioni geografiche.
In secondo luogo perché segna anche la prima decisione in assoluto della Court of Appeal di Singapore nell’ambito delle IG.
A questo successo, tra l’altro, hanno partecipato garantendo il proprio sostegno istituzioni centrali come la Commissione Europea, i suoi delegati a Singapore e l’Ambasciata Italiana sul posto.
Naturalmente è stata inoltre essenziale la collaborazione con un team di esperti legali.
L’Ambasciata d’Italia a Singapore
La sede istituzionale ha espresso grande soddisfazione annunciando la buona notizia in occasione dell’inizio della Settimana della Cucina Italiana.
Una nota ufficiale dell’Ambasciata recita: “Il riconoscimento del Prosecco DOC come denominazione di origine protetta è un risultato significativo, in quanto garantisce l’autenticità e la qualità di questo iconico vino spumante italiano”.
“Il riconoscimento di Singapore“, aggiunge, “rafforza ulteriormente l’importanza di preservare e promuovere i prodotti tradizionali di determinate regioni e mette in risalto il successo dei nostri continui sforzi per proteggere il nostro patrimonio culturale“
La tutela della Denominazione
Attualmente l’Indicazione Geografica DOC Prosecco risulta già tutelata nei maggiori mercati del mondo.
Adesso le registrazioni dell’IG potranno proseguire all’interno di nuove nazioni emergenti, spesso capaci di attrarre grandi quantità di turisti.
Lo stesso discorso vale infine per gli Stati in cui i regolamenti sul tema sono partiti negli ultimi anni.
Il libero scambio tra Ue e Australia
Finalmente l’Unione Europea aveva trovato l’accordo sul nuovo regolamento su Dop e Igp per arginare il fenomeno “Prosek”.
Eppure, dato che l’agguato è sempre dietro l’angolo, è arrivata l’ultima batosta direttamente dall’Australia, in particolare per quanto riguarda proprio il Prosecco.
A seguito dello stop sull’accordo di libero scambio tra Australia e Unione Europea per prodotti come carne e formaggi, al momento sarebbe saltata anche la tutela del nome Prosecco.
Quest’ultimo, infatti, per gli australiani non è altro che il semplice nome di un vitigno da poter, quindi, applicare liberamente su qualsiasi etichetta.
DOC Prosecco: partnership prestigiose
Nel frattempo il Prosecco Doc è “Official Sparkling Wine Sponsor” dei Giochi Olimpici e Paralimpici di Milano Cortina 2026.
Le bollicine venete sono così tra gli sponsor dei prossimi Giochi invernali. Il vino e lo sport sono uniti dai valori, dalla tutela dell’ambiente e dall’eccellenza italiana.
La notizia è stata diramata in occasione di un evento nella sede della Fondazione Milano Cortina 2026.