Divina Vitale è una giornalista professionista, penna del “Corriere della sera”, degustatrice e collaboratrice editoriale “Guida Vini Gambero rosso”. Nel 2009 Divina Vitale ha fondato il mensile “Bolgheri news” e oggi ci ha raccontato l’inizio della sua passione per il vino, nata a soli 17 anni, l’importanza che oggi ha la comunicazione in questo mondo e, soprattutto, ha dato un consiglio a chi come lei nutre “sete di conoscenza” e vuole intraprendere il suo stesso percorso professionale.
Come nasce la sua passione per il vino?
“Tutto è nato almeno vent’anni fa quando, a soli 17 anni, ho incontrato il mio attuale marito. I suoi genitori avevano un ristorante importante, io entrai a far parte dello staff e lavoravo in sala. D’estate lavoravo e d’inverno studiavo, il lavoro serviva per pagarmi gli studi.
Diciamo che ho vissuto il boom, l’inizio, del vino di Bolgheri. Mi trovavo da una posizione privilegiata perché comunque mi trovavo nel ristorante e si sa che passano tutti di lì: produttori, enologi… era un periodo di grande fermento. Così da quel momento ho iniziato ad assaggiare e mi sono appassionata a questo mondo anche grazie ai racconti dei produttori della zona.
Poi sono cresciuta e con me è cresciuta la passione, di pari passo a quella del giornalismo. Ho fatto anche corsi da sommelier AIS, studi specifici, ma la mia formazione è stata principalmente sul campo. Se dovessi dire come mi sono appassionata al vino e come ho imparato a degustare sicuramente è attraverso la pratica costante. Crescendo è diventata la mia principale attività, io all’inizio non ero specializzata in vino ma arriva un determinato momento in cui il giornalista deve decidere qual è la sua area di competenza maggiore e io ho deciso che era questo il mio settore. Ho abbandonato la parte di cronaca, che comunque ho fatto per tanti anni, e mi sono dedicata totalmente al vino”.
L’essere anche una sommelier, da giornalista, le dà qualcosa in più in ambito lavorativo?
“Diciamo che sono diventata sommelier perché volevo proprio specializzarmi e quindi capire come si degusta un vino tecnicamente. Magari prima avevo fatto tutto attraverso conoscenze e amicizie, ma in realtà la scuola serve sempre. È un po’ come quando vai a scuola di cucina o altri tipi di scuola: ti forma e di dà delle nozioni che da sola difficilmente riesci a percepire. Se non altro, la tecnica dell’assaggio, lo studio approfondito dei vari territori e delle denominazioni. Il mondo è grande e ci sono tantissimi vini”.
Quanto è importante secondo lei fare comunicazione nel mondo del vino?
“Negli anni che stiamo attraversando noi c’è stata proprio una rivoluzione della comunicazione. Io, da ortodossa del giornalismo, credo che la comunicazione sia importantissima. La mia vita è comunicare, nel vino è importante ma bisogna anche dosarla e saperla fare. Spesso si improvvisa e si pensa che tutti possano fare tutto, ma in realtà le competenze, la professionalità e la preparazione sono fondamentali. Si danno tante cose per scontate, ma poi sul campo quando ti confronti con i professionisti e vedi come vanno le cose, lì capisci se c’è o meno un background a fare la differenza”.
Cosa consiglia a chi desidera intraprendere il suo stesso percorso?
“Lo studio è fondamentale. Io ho sempre studiato, ho studiato tutta la vita. Capisco che adesso esistono percorsi un po’ meno lunghi, meno duri e meno complessi. Magari oggi si riesce a ottenere dei risultati degni di nota con percorsi abbreviati. Però secondo me quello che fa la differenza in tutte le cose è la passione: bisogna avere tanta passione per fare questo lavoro e non ti deve pesare fare un po’ di gavetta. Poi quello che ti fa salire un gradino in più rispetto agli altri è l’”ossessione”: certe volte la passione non basta e per diventare il numero uno (in qualsiasi disciplina) bisogna perseverare, bisogna proprio un po’ alla fine avere una ossessione in senso buono. Avere sempre la sete, in tutti i sensi! Avere la sete di conoscenza, non sentirsi mai al di sopra degli altri, essere coraggiosi, andare sempre ad assaggiare e mettersi sempre in gioco”.