Niente dazi per i vini italiani in Usa: ecco l’esito della decisione del Governo americano nella revisione dei dazi a carosello sui prodotti europei, introdotti già ad ottobre 2019.
Una decisione attesa che lascia intatto lo “status quo”sia sul fronte dei vini, e quindi con i dazi al 25% che colpiscono alcune produzioni di Francia, Germania, Spagna, per esempio, che sul resto dell’agroalimentare made in Italy e made in Ue.
“Il vino italiano che si salva dal nuovo round dei dazi aggiuntivi Usa è certamente una gran bella notizia per tutto il Belpaese enologico e in particolare per Montalcino. Gli Stati Uniti non sono solo il principale mercato di sbocco al mondo per il Brunello con un’incidenza del 30% sulle esportazioni globali, ma anche uno dei simboli del made in Italy oltreoceano”. Lo ha detto oggi il presidente del Consorzio del vino Brunello di Montalcino, Fabrizio Bindocci, a commento della decisione sul rinnovo dei dazi voluti dal rappresentante del Commercio americano (Ustr) nell’ambito dell’indagine Airbus.
“Come Consorzio – ha aggiunto Bindocci – esprimiamo apprezzamento per il ruolo svolto dalla nostra diplomazia, dal Governo e dalle organizzazioni di settore per il risultato raggiunto. Un punto di ripartenza che mai come ora dovrà essere sostenuto con un’azione forte di promozione e presenza del nostro vino nel suo principale sbocco naturale”.
“E’ un’ottima notizia – afferma Giovanni Busi, presidente del Consorzio – visto che il mercato statunitense per noi è il primo mercato di esportazione. In un momento come questo non avere aumenti di costi da parte degli importatori per noi è un’ottima cosa, che ci permette di riprendere l’attività commerciale per farla tornare ai livelli pre-Covid: abbiamo tutte le possibilità per poter ripartire, nel momento in cui l’America riapre i mercati al 100%. Gli Usa hanno continuato ad acquistare: ci è mancato un po’ il canale Horeca, ma il Chianti è un vino molto presente nella grande distribuzione americana, per cui non ci sono state grandi flessioni”.