La crescita costante degli acquisti di vino online si ha sia su piattaforme dedicate che attraverso i canali personali
La crescita degli acquisti di vino online è ormai un fattore incontrovertibile. Ne avevamo parlato già con Massimo Moriconi, General Manager e Amministratore Delegato di Omnicom PR Group che ogni anno stila una classifica e traccia un quadro di quelli che sono i trends del vino online (Il gusto digitale del vino italiano).
Tre i fattori principali:
- l’incremento della digitalizzazione creatasi in risposta alla pandemia. Le cantine, ma anche gli utenti, si sono trovati a fronteggiare una situazione mai vista prima, in cui il canale Ho.re.ca. era pressochè fuori uso e la vendita diretta negata
- il desiderio, da parte di alcune aziende del comparto, di voler accompagnare direttamente i consumatori in tutte le diverse fasi della relazione con la marca: internet, anzichè allontare, può facilitare la personalizzazione delle esperienze, incluse quelle d’acquisto, e l’opportunità di “intimità” col brand. Degustazioni e vendite di tipo personalizzato sono arrivate ad essere all’ordine del giorno
- la possibilità di sviluppo di un canale di vendita che dà accesso diretto a dati utili per attività di marketing e co-marketing collegate all’intero ecosistema in cui alcune aziende vitivinicole operano.
Crescita del vino online: la ricerca dell’Iwsr – International Wine & Spirit Research
Lo studio dell’Iwsr prende in analisi i consumatori di 16 Paesi. Nello specifico:
- Australia
- Brasile
- Canada
- Cina
- Colombia
- Francia
- Germania
- Italia
- Giappone
- Messico
- Olanda
- Nigeria
- Sudafrica
- Spagna
- Uk
- Usa
Stando alle previsioni il mercato degli alcolici online è destinato ad avere una crescita del 66% nel periodo compreso tra il 2020 e il 2025, arrivando ad un volume di affari di 42 miliardi di dollari (pari al 6% del commercio enoico globale (era il 2% nel 2018).
Nel 2019, nel periodo pre-pandemico, la crescita era stata del 12%, mentre nel 2020, anno della svolta, la crescita registrata è stata del 43%.
Oggi, un quarto dei consumatori acquista vino online.
Se tra gli alcolici a far la parte del leone nella vendita su internet è proprio il vino (tranne in Cina, Colombia, Messico e Nigeria), la birra, il sidro e i ready-to-drink valgono meno di un quinto del valore totale dell’e-commerce. Anche per queste categorie, però, si prevede una grande crescita nei prossimi cinque anni, erodendo quote proprio al vino.
Vendita di vino online: i casi Cina e Usa, con una crescita diversa ma costante
I dati sulla Cina mostrano che oltre la metà dei consumatori, quasi il 60% di essi per la precisione, si affidano agli e-commerce per i propri acquisti.
La crescita sarà lenta, ma inesorabile e continuerà a crescere con un ritmo costante.
Al contrario, in Usa il 54% di chi oggi acquista wine & spirits ha approcciato il canale online proprio durante la pandemia, andando a scatenare un vero e proprio boom. Si stima che nel 2025 il mercato statunitense sarà il primo per il wine & spirits online.
“Considerando la pandemia e il cambiamento generale dei comportamenti di acquisto dei consumatori, non sorprende certo che l’e-commerce degli alcolici stia crescendo tanto rapidamente- afferma Guy Wolfe, strategic insights manager Iwsr Drinks Market Analysis– Ciò che è interessante è vedere le variazioni significative che si sono sviluppate – sia all’interno che all’interno dei mercati – nel modo in cui i diversi gruppi di consumatori acquistano tramite e-commerce e quali sono le loro priorità”.
Crescita degli acquisti di vino online: anche l’Italia fa la sua parte
In Italia il cliente si affida preferibilmente agli e-commerce del vino dei retailer generalisti (catene distributive e Amazon) che, dopo un +141% nel 2020, continuano a correre con un balzo esponenziale in avanti, pari al +350%.
A fornire questi dati è Wine Monitor Nomisma.
“La continua crescita delle vendite on-line di vino– afferma Denis Pantini, Responsabile Agroalimentare e Wine Monitor di Nomisma- dunque anche dopo i momenti più critici della pandemia confermano lo sviluppo strutturale di questo canale per il mercato. Una delle tante eredità che ci sta lasciando il Covid a livello mondiale” .