I contributi per riduzione produzione vino ancora non si vedono. Il Chianti si appella al Ministro

Dovevano essere liquidati entro la fine del 2020 i contributi per la riduzione della produzione introdotti durante l’emergenza Covid, ma nel Chianti, come in altre zone d’Italia, sono ancora latenti. Una misura che aveva come obiettivo quello di non appesantire un mercato già provato dal calo delle vendite di vino, soprattutto per quanto riguarda i consumi nel settore Horeca. Ora, dopo più di sette mesi di attesa, il Consorzio Vino Chianti si appella alle Istituzioni.

Contributi riduzione produzione: la “vendemmia verde” approvata un anno fa

Era il 9 luglio del 2020 quando l’allora Ministro delle Politiche Agricole Teresa Bellanova annunciava l’approvazione della “vendemmia verde”. Una misura che prevedeva, per l’anno 2020/2021, la riduzione volontaria della produzione di uve destinate a vini a denominazione di origine ed vini a indicazione geografica. Un investimento pari a 100 milioni di euro, che andava ad aggiungersi ad altri interventi, come la distillazione di crisi.

Oggi, ad un anno di distanza, i contributi promessi alle aziende vinicole non si vedono ancora. L’intervento del Direttore del Consorzio Vino Chianti, Marco Alessando Bani, va dritto al punto. “Agea non ha ancora pagato alle aziende vitivinicole i contributi per la riduzione della produzione introdotti durante l’emergenza Covid. Le risorse sarebbero dovute arrivare entro dicembre 2020. Siamo a luglio e le aziende non hanno ancora ricevuto un centesimo. É una situazione inaccettabile. Faccio appello al ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Stefano Patuanelli affinché risolva la faccenda il prima possibile”.

contributi riduzione produzione Chianti

Le domande per i contributi di riduzione produzione vendemmiale in Toscana

In Toscana, una delle regioni italiane più votate alla viticoltura, le richieste per le misure promesse dalla vendemmia verde erano state tante. 644 le domande presentate, per indennizzi pari a 8.220.000 euro.

“Per i contributi di riduzione della produzione vendemmiale, le aziende del Consorzio Vino Chianti – spiega Bani – hanno fatto regolarmente domanda. E nei termini ministeriali hanno presentato le dichiarazioni di produzione vendemmia 2020. Ad oggi, luglio 2021, moltissime domande regolari risultano ancora inevase da Agea che pare stia ancora effettuando l’incrocio con i dati della regolarità contributiva. Operazione che poteva e doveva essere fatta a suo tempo”.

Richiesta di indennizzi per il settore vitivinicolo mai arrivati: la protesta del Chianti

Il paradosso – sottolinea una nota del Consorzio Vino Chianti – è che le aziende hanno ridotto la produzione di vino su richiesta del Ministero contando sull’arrivo dell’indennizzo promesso e non ancora arrivato. “Se avessero prodotto normalmente – conclude Bani – avrebbero potuto vendere il vino ottenuto e ad oggi avrebbero già incassato. Non è possibile che un incrocio di dati informatici fra due enti pubblici richieda più di una giornata di lavoro, questi ritardi sono gravi e inspiegabili. Oltretutto questo ennesimo intoppo burocratico va a pesare su aziende già in sofferenza per carenza di risorse finanziarie e che hanno tutto il diritto a ricevere gli indennizzi. Il Ministro deve intervenire al più presto”.

vino chianti vendite 2021

Un anno di misure a sostegno del settore vitivinicolo, tra alti e bassi

I contributi per la riduzione della produzione vendemmiale non sono gli unici ad aver registrato un ritardo. A fine gennaio 2020, il Presidente di Uiv, Ernesto Abbona, lanciava l’allarme per la mancanza di pagamenti dei ristori promessi alle aziende. Lo stesso è accaduto per il bonus ristorazione, con il termine ultimo di presentazione per le domande fissato per il 15 dicembre e i primi pagamenti ai ristoratori sbloccati solo a inizio marzo.

Il Dl Sostegno di marzo 2021 ha, invece, stanziato 450 milioni di euro a favore dell’agricoltura. Ora, per far tornare a livelli pre-Covid, servono misure chiare e immediate. Per Federvini, la strada da seguire per il rilancio del vino italiano è tracciata: sostegno all’export, semplificazione della fiscalità, infrastrutture e enoturismo. Il tutto accompagnato dal necessario supporto delle Istituzioni.

Related Posts

Ultimi Articoli