Cambio di rotta nel consumo tedesco dei vini

Diminuisce l’acquisto della birra e aumenta quello dei vini fermi

Uno studio relativo agli alcolici in Germania registra un cambio di rotta nel consumo tedesco dei vini. Con più di 17,7 milioni di ettolitri, nel 2021 Berlino guadagna il terzo posto nel mercato mondiale, confermando allo stesso tempo, la tendenza sempre più al ribasso per la birra. Ormai da una decina di anni la bevanda nazional popolare è in fase calante. Le quantità di consumo sono infatti passate da 107-108 litri del 2013, agli attuali 92 pro-capite. Nel caso del vino invece, il consumo resta costante, così come per i superalcolici, che si stabilizzano a una quota di circa 24 litri pro-capite, con il dettaglio degli spumanti a 3.2 litri pro capite e del vino fermo a 20.7 litri. 

I dati sono il risultato dello studio redatto da Wine Monitor, per il quale il canale off-trade tedesco rappresenta l’88% delle vendite mondiali. Sono tantissimi i fattori che hanno contribuito a incidere sul recente cambiamento dei consumi. Iniziando dalla pandemia, che ha modificato gli usi degli amanti del vino.

Una teoria che il German Wine Institute approfondisce, sottolineando come nel 2021 i vini locali e i vini esteri si sono stabilizzati su quote similari (circa 9 litri a testa, contro circa i 12 litri votati alle etichette straniere). Per l’organizzazione di marketing dell’industria vinicola tedesca, il totale di consumi sfiora i 20 milioni di ettolitri annui e vede il sorpasso dei vini bianchi rispetto ai rossi, tendenza assecondata anche dal graduale riposizionamento del vitigno locale.

export vino germania

L’Italia spicca nel consumo tedesco vini

30,5 milioni di persone, quasi la metà della popolazione tedesca, beve vino almeno una volta al mese. L’ammontare del consumo pro capite fa della Germania un mercato importante, che per l’Italia rappresenta il secondo punto di riferimento per l’export. Solo nei primi 4 mesi 2022, verso Berlino sono stati spediti prodotti per circa 360,2 milioni di euro.

Di seguito, il dettaglio dei dati di consumo tedesco vini:

  • Nel comparto delle bevande alcoliche, da qualche anno in Germania la birra sta vivendo un calo del 3%
  • I vini spumanti segnano un leggero calo, passando da 3.2 litri pro capite, contro i 3.3 dello scorso anno. Sembra infatti che i tedeschi bevano il 20% in meno di bollicine, rispetto a 10 anni fa
  • In tema di modalità di acquisto, nel consumo tedesco vini, il rapporto di Wine Monitor parla di una quota così distribuita: il 37% della popolazione si rifornisce al discount, il 29% al supermercato, il 9% tramite vendita diretta e l’11% online
  • I vini bianchi si guadagnano il 57% della fetta di mercato degli alcolici in Germania. Se però 10 anni fa la fascia era costituita per il 51% da prodotti locali, contro il 38% da quelli importati, oggi le etichette estere guadagnano un margine maggiore, che sfiora 44.4%. Questo incremento va principalmente a discapito dei vini rossi e segna una tendenza molto chiara in Germania

I boomer orientati all’acquisto mirato

L’indagine nel consumo tedesco vini è approfondita anche da Wine Intelligence, leader mondiali nell’analisi dei trend in più di 35 mercati. Nel suo rapporto “Germany Wine Landscapes 2022” l’istituto sottolinea che ben 22,5 milioni di consumatori tedeschi, bevono vino almeno una volta alla settimana. Per la metà questa fascia è costituita da Boomer, persone di età superiore ai 55 anni e quasi l’80% ha più di 40 anni. Si tratta di un target che ama il vino e lo interpreta anche a livello di status symbol. Sanno inoltre esattamente cosa bere e non mostrano grossa curiosità per le cose nuove, quanto per il giusto rapporto qualità/prezzo, vero filo conduttore di qualsiasi tipologia di consumo tedesco vini.

Per quanto riguarda la capacità di spesa, si registra una certa fluidità nel passaggio tra diverse fasce di prezzo, anche se la media si attesta sui 7-15 euro a bottiglia. La maggior parte dei consumatori tedeschi prevede però un peggioramento delle proprie condizioni di vita, gioco forza che nei prossimi 12 mesi spingerà inevitabilmente verso la scelta bottiglie più economiche.

I rivenditori stanno già studiando come correre ai ripari: obiettivo non facile da raggiungere, soprattutto se si considera l’aumento dei costi di produzione e di spedizione. Ben attenti a non ritoccare troppo i prezzi, i grandi brand puntano quindi a trovare nuovi modi per coinvolgere i consumatori tedeschi e a spingerli all’acquisto. Complici i social e il mondo digitale, le etichette del vino internazionale investono così in educazione, con l’obiettivo di diffondere la conoscenza anche dei territori, aumentando così la fiducia del pubblico e la capacità di acquisto.

Related Posts

Ultimi Articoli