“Non più di due bicchieri”, Cantina Prosecco e il consumo responsabile di vino

La scelta dell’azienda sul consumo responsabile di vino

In un periodo di indecisione circa la questione consumo responsabile di vino, che vede l’Unione Europea discutere ancora sull’uso delle etichette del vino, in Veneto un’azienda ha preso una ferma decisione: apporre sull’etichetta l’avvertenza al consumatore di non bere più di due bicchieri al giorno. Si tratta di un’iniziativa presa da “Bottega, un’azienda di Bibano, tra le più conosciute del settore per produzione di vino e distillati. 

Così l’industria delle bollicine entra in campo nella disfida del vino: sulle etichette un marchio a forma di cuore con all’interno la scritta “Vi suggeriamo un consumo massimo giornaliero di due calici”.

È lo stesso patron dell’omonima azienda, Sandro Bottega, a motivare la sua scelta: «Medici e politici, produttori e consumatori hanno spesso detto delle cose giustissime: l’alcol fa male, ma se consumato in quantità moderata, è un male che il nostro corpo riesce a tollerare bene; altri hanno detto delle sciocchezze senza basi scientifiche, compresa la dimensione del cervello», e continua, «In Bottega siamo sempre stati sensibili al concetto “bere bene fa bene” e addirittura già 30 anni fa distribuivamo un opuscolo nelle scuole per insegnare ai giovani cosa significasse “bere bene”, oppure distribuivamo i nostri cataloghi con il carattere Braille, anche per far presente che l’eccesso di alcol porta alla cecità, oppure ancora abbiamo dato supporto agli enti che si occupavano del reintegro degli alcolisti: l’impegno sociale della nostra azienda non si è mai fermato, l’educazione al bere è proprio il primo atto da fare prima ancora di iniziare a bere».

Secondo Sandro Bottega, suggerire tramite l’etichetta il consumo massimo di due bicchieri di vino al giorno non è un’imposizione e nemmeno un invito al consumo, è un semplice modo per educare. Inoltre, riferendosi alla questione dell’etichettatura in corso sul tavolo europeo, il proprietario dell’azienda spiega che ognuno debba fare la propria parte per arrivare ad una reciproca comprensione: «Speriamo che la comprensione arrivi anche dalla politica che, molto spesso, prima di parlare deve studiare la materia», conclude Bottega.

L’evoluzione del consumo responsabile

Nel corso degli anni le abitudini legate al consumo di vino sono molto cambiate. A partire agli anni ’70 tale consumo è iniziato a diminuire. Questo è imputabile ad un atteggiamento di consumo più responsabile.

Negli anni Settanta il consumo interno raggiungeva i 60 milioni di ettolitri, ovvero un consumo pro capite di oltre 100 litri annui. Oggi il consumo di vino è pari a 22,6 milioni di ettolitri, ovvero 43 litri pro capite. Secondo l’analisi della Coldiretti, il consumo di vino negli ultimi 30 anni si è praticamente dimezzato.

A differenza del passato oggi si beve meno, ma si beve meglio. Si sta espandendo la cultura del bere: il consumatore vuole scoprire il patrimonio di tradizioni che c’è dietro un bicchiere di vino, ricercando il prodotto di maggiore qualità e bevendolo con moderazione. Il consumo di vino responsabile, quindi, è diventato elemento centrale per uno stile di vita sano e attento all’equilibrio psico fisico.

Si tratta di una cultura che sempre più si espande tra i giovani che, rispetto alle vecchie generazioni, sono più sensibili verso le questioni etiche e ambientali e sono più attenti alla salute

«Il forte calo nelle quantità di vino acquistate dagli italiani, che ha avuto una accelerazione negli ultimi dieci anni, è stato accompagnato da un atteggiamento più responsabile di consumo», sottolinea Coldiretti, «Il vino è divenuto l’espressione di uno stile di vita “lento” che aiuta a stare bene con se stessi, da contrapporre proprio all’assunzione sregolata di alcol. Si tratta di un cambiamento che occorre riconoscere, per evitare il rischio di dannose criminalizzazioni. È necessario investire nella prevenzione, promuovendo la conoscenza del vino con il suo legame con il territorio e la cultura, a partire proprio dalle giovani generazioni».

L’importanza di comunicare il consumo responsabile

A cercare di sensibilizzare la collettività sul consumo responsabile e moderato di vino, tra le altre, ci sono le iniziative degli studenti universitari dell’Università La Sapienza.

Il neo-progetto si chiama “No Binge – Comunicare il consumo responsabile”, ed è stato organizzato dall’ateneo in collaborazione con l’associazione di Confindustria. Così gli studenti della laurea magistrale in Organizzazione e Marketing per la comunicazione d’impresa si sono impegnati in una campagna di sensibilizzazione contro l’abuso di bevande alcoliche. Alla base del progetto, il coinvolgimento degli studenti universitari nella diffusione di un approccio corretto al consumo di bevande alcoliche. Questa collaborazione si concluderà con un evento di premiazione il 1° febbraio 2023, nel quale i finalisti avranno modo di presentare il loro lavoro.

Un piano di comunicazione per prevenire l’abuso di alcol tra i giovani serve a rafforzare la consapevolezza sugli effetti negativi che si verificano quando il consumo di bevande alcoliche non è corretto e moderato.

La diffusione, tra i giovani adulti, dell’educazione al consumo responsabile resta un obiettivo di fondamentale importanza. 

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