I consumatori di vino del futuro? Parliamo della generazione Z

Esperti del mondo digitale, figli della crisi economica ed attenti all’healthy. Come si comporta la generazione Z?.

Le speranze del settore vitivinicolo e del suo business sono riposte sulle nuove fasce di generazioni più giovani. Al momento infatti per gli analisti di settore l’attenzione è posta sull’emergente Generazione Z, quella classe di consumatori compresa tra 1997 e 2012. Pierpaolo Penco, country manager Italia per Wine Intelligence (divisione del Gruppo Iwsr), spiega che quest’ultime, “amano il vino ma sono molto concentrate sulla salute. L’industria vinicola è, quindi, chiamata una sfida complessa: attirare interesse e superare una certa lentezza e alcune storiche carenze rispetto ad altri segmenti del beverage”.

Si parla quindi di un target generazionale che è nato sotto il segno del digitale ma allo stesso tempo è figlio della crisi economica in un mondo dove le scelte di acquisto sono dettate anche da altri fattori come giustizia sociale, cambiamento climatico e salute. Per questo motivo le analisi di Wine Intelligence aiutano a comprendere meglio le tendenze e le strategie da adottare per dialogare con le giovani generazioni.

consumo vino millennial
consumo vino millennial22

Il segmento dei Millennial resta l’attuale motore del mercato globale delle bevande.

Secondo i dati di Iwsr i Millennial hanno guidato il rimbalzo del consumo mondiale per il 12% nel corso del 2021. Fenomeno che è guidato da driver di consumo come: la moderazione, la qualità degli ingredienti e i vantaggi funzionali. Ma anche: sostenibilità e uguaglianza sociale. Il tutto attraverso una maggiore interazione online, tramite e-commerce e social media. La categoria dei Millennial inoltre segue la regole less is more e tende ad acquistare prodotti di fascia premium. “Proprio i Millennial, e in alcuni casi la GenZ sono tra i consumatori che spendono di più per il vino in mercati come Australia, Svezia, Stati Uniti e Regno Unito”. commenta Penco. Anche se bisogna vedere se tale trend continuerà, ora che la diffusa crisi e il caro vita incidono sul potere d’acquisto. Negli Stati Uniti per esempio “più di metà degli americani afferma di voler bere meno alcol, col 66% della GenZ e dei Millennial in particolare. I dati Iwsr indicano che il settore è cresciuto di oltre il 10% l’anno scorso e che il trend continuerà a crescere nei prossimi 5 anni.

vino e nuove generazioni
vino e nuove generazioni

Il mercato del vino è ancora sostenuto, a volume, dai Baby boomer.

I Baby Boomer sono si legati al mercato del vino ma si stanno avvicinando alla pensione. Periodo in cui il consumo potrà diminuire. I Millenial e la Generazione Z non sono pronti a subentrare al loro posto perché l’industria del vino non ha ancora fatto abbastanza per invogliarli a diventare consumatori abituali.

Questa categoria beve meno rispetto alle generazioni precedenti ed è più indipendente dall’alcol. Questo secondo Penco ne determina una potenziale diminuzione del 20% delle vendite nel prossimo decennio. E i più giovani della GenZ sembrano bere ancora meno”. Le ragioni si spiegano, secondo l’analista di Wine Intelligence, con fattori culturali.

 

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