Consorzio Valpolicella elegge il nuovo CDA, utile a 16.000 euro

Il 24 maggio, l’Assemblea dei soci del Consorzio per la Tutela dei vini Valpolicella ha eletto il nuovo consiglio di amministrazione. Nel corso della riunione è stato anche approvato il bilancio 2022 del Consorzio, che ha registrato oltre 3,1 milioni di euro di attività svolte e un utile pari a 16.475 euro, per un giro d’affari di 600 milioni di euro annui, di cui più della metà riferito alle performance dell’Amarone.

Il consiglio di amministrazione del consorzio per il prossimo triennio sarà così composto: Daniele Accordini (Cantina Valpolicella Negrar), Sergio Andreoli (Collis Veneto Wine Group), Carlo Boscaini (Az. Agr. Boscaini Carlo), Mauro Bustaggi (Corte Figaretto), Diego Cottini (Cottini Spa), Luca Degani (Cantine di Verona), Paolo Fiorini (Cantina di Soave), Lucio Furia (Soc. Agr. Le Ruine), Andrea Lonardi (Angelini Wines and Estates), Christian Marchesini (Monte Gradella), Umberto Pasqua Di Bisceglie (Pasqua Vigneti e Cantine), Cristian Ridolfi (Gruppo Italiano Vini), Marco Sartori (Roccolo Grassi), Marco Speri (Secondo Marco), Vittorio Zardini (Cantina Soc. Valpolicella Classico di San Pietro in Cariano).

I revisori dei conti: Dott.ssa Alessia Filippini, Dott. Ernesto Maraia, Dott. Franco Puntin.

Il 30 maggio si terrà la prima convocazione dell’organo collegiale, con all’ordine del giorno la nomina del presidente che succederà all’uscente Christian Marchesini.

Un’ottima annata

“Archiviamo un esercizio positivo all’insegna della ripresa totale delle attività promozionali su tutti i mercati obiettivo per la denominazione” ha commentato il presidente uscente, Christian Marchesini. “Tra le priorità raggiunte dal mandato anche la chiusura del dossier Unesco per la candidatura della tecnica autoctona della messa a riposo delle uve. Il nuovo CDA, a cui auguro un buon lavoro, dovrà guardare al futuro della denominazione e in particolare alla rapida evoluzione della geografia dei consumi di vino che interessano anche la Valpolicella”.

Entrando nel merito della disamina del bilancio, i ricavi realizzati sono stati destinati per il 94% a coprire i costi dell’attività strettamente istituzionale: promozione e valorizzazione, tutela della denominazione e vigilanza. In particolare, si segnala il balzo delle attività promozionali che l’anno scorso hanno visto il Consorzio impegnato in 10 paesi dalla Danimarca agli Usa, dalla Gran Bretagna al Giappone fino al Vietnam, alla Svezia e alla Svizzera per 16 tappe tra eventi diretti, partecipazioni fieristiche, masterclass e il secondo livello del Vep – Valpolicella education program, il corso di formazione ideato dal Consorzio interamente dedicato alla prima Dop di vino rosso del Veneto e che oggi include 48 esperti internazionali. Mentre gli eventi realizzati in Italia sono stati 25.

Immagine del Consorzio per la Tutela dei Vini Valpolicella

La storia del Consorzio

Attivo da oltre 90 anni, il Consorzio per la Tutela dei Vini Valpolicella è una realtà associativa che comprende oggi oltre 2.400 aziende, tra viticoltori, vinificatori ed imbottigliatori (che costituiscono l’80% dei suoi rappresentanti) della zona di produzione dei vini della Valpolicella, un territorio che include 19 comuni della provincia di Verona, dalla Valpolicella fino alla città scaligera.

Negli ultimi 20 anni il terreno rivendicato è raddoppiato, raggiungendo gli 8.586 ettari di estensione. Sono poco più di 67 milioni le bottiglie delle denominazioni (Valpolicella, Amarone, Recioto e Valpolicella Ripasso) prodotte l’anno scorso, per un giro d’affari complessivo di 600 milioni annui, di cui più della metà riferito alle performance dell’Amarone.

Tra i ruoli istituzionali che il Consorzio svolge si annoverano le attività di promozione, valorizzazione, informazione dei vini e del territorio della Valpolicella, della tutela del marchio e della viticoltura nella zona di produzione dei vini Valpolicella, della vigilanza, salvaguardia e difesa della denominazione.

Tra i più recenti, Amarone in Capitale, evento di degustazione aperto a professionisti del settore Ho.re.Ca. e appassionati, e Amarone Opera Prima, che quest’anno ha visto la partecipazione di oltre cinquanta aziende che hanno raccontato l’Amarone della Valpolicella DOCG 2018, oltre ad un’annata selezionata.

Il contatto pressoché quotidiano con le singole realtà produttive, da quelle a conduzione famigliare sino ai grandi gruppi del settore, qualifica il Consorzio come un soggetto importante e di sicuro riferimento per chiunque voglia approfondire la conoscenza della Valpolicella e i dei suoi famosi vini.

Valpolicella: il paesaggio

La struttura paesaggistica della Valpolicella risulta estremamente ricca grazie alla presenza di un territorio morfologicamente vario che può essere suddiviso in tre macro-aree: la zona montuosa calcarea, formata dai Monti Lessini; la fascia collinare, che ospita gran parte della superficie vitata e dei vigneti; la zona di fondovalle.

Costituita da valli che si sviluppano in direzione nord-sud, la Valpolicella si presenta idealmente quindi come un ventaglio di vallate che si dipartono da Verona. Il paesaggio è prevalentemente collinare, con morbidi declivi e spartiacque a quote basse, ed è dominato pressoché ovunque dai vigneti, intervallati da olivi e ciliegi. Le caratteristiche geologiche e climatiche del territorio, unico e variegato, sono alla base della grande originalità e tipicità dei suoi vini.

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