Tradizione, giovani, biologico le chiavi del progetto deliberato.
Tempo di Assemblea dei soci per il Consorzio del Prosecco Doc, che si è tenuta il 28 aprile a Treviso. Con voto sostanzialmente unanime l’Assemblea ha approvato tutti i provvedimenti all’ordine del giorno della seduta.
“Un risultato particolarmente apprezzabile e per nulla scontato fino a poco fa, ma non ci si è arrivati senza impegno – spiega il Presidente Zanette – Nei mesi scorsi abbiamo convocato riunioni, tavoli e conferenze con le istituzioni e tutti gli attori della filiera per condividere i ragionamenti sui temi all’esame sui quali urgeva trovare le migliori soluzioni possibili”. Fra i temi, anche il bilancio consuntivo dell’anno passato e quello previsionale per il 2016.
Fra i punti cruciali dell’incontro appare l’estensione delle superfici vitate destinate a Prosecco Doc: il blocco degli impianti viene mantenuto, ma il tetto viene innalzato da 20.250 (attualmente 16.500 al Veneto e 3.750 al Friuli Venezia Giulia) a 23.250 ettari complessivi.
“Di questi 3000 ettari – prosegue Zanette – metà verranno riservati ai produttori storici utilizzando un algoritmo applicato a partire dal basso. Gli altri 1500 ettari verranno distribuiti con criteri di assegnazione che favoriranno i giovani e privilegeranno le produzioni Biologiche. Ciò a conferma della direzione intrapresa dal Consorzio a favore della sostenibilità ambientale”.
Infine si è parlato di marketing e di andamento del mercato: le indagini commissionate dal Consorzio al CIRVE e a NOMISMA rivelano che fino al 2021 il mondo degli spumanti in genere, a livello globale, dovrebbe confermare un trend positivo di crescita che oscilla tra il 5 e il 7 %. C’è da dire che il Prosecco sta vivendo incrementi di oltre il doppio (+ 18,9% nel 2015) ma si è deciso comunque di adottare con criterio prudenziale il + 5% annuo per i prossimi tre anni. Ciò dovrebbe comportare un +15% nei prossimi 3 anni, per garantire ai buyer una certa stabilità di mercato e favorire gli scambi internazionali.