Collezionismo: l’Italia conferma un’ottima posizione 

Tutti dati aggiornati al 30 aprile 2020 della piattaforma di riferimento Liv-Ex

Nel mercato del collezionismo l’Italia conferma la sua ottima posizione con i suoi tesori, dal Barolo ai Supertuscan, al Brunello di Montalcino, che le fanno guadagnare quote di mercato su una Francia che, pur rimanendo la regina, continua a scendere. Lo rivelano i dati aggiornati al 30 aprile 2020 della piattaforma di riferimento Liv-Ex.
Nell’ultima settimana, tra i 5 vini del mondo che hanno alzato il loro valore ci sono il Brunello di Montalcino Riserva 2012 Biondi Santi ed il Barolo Monfortino Riserva 2013 Giacomo Conterno (dietro soltanto a nomi come Penfolds Grange con l’annata 2015, Petrus, con l’annata 1983, e Chateau Latour, con la 2010). L’Italia quindi ha rappresentato il 22% del mercato ad aprile (dietro a Bordeaux, con il 41%).
Questo importante dato, considerato nell’intero anno, ha avuto una crescita del 3,15% negli ultimi 12 mesi, e fa sì che l’Italy 100 – indice dedicato alle migliori etichette del Paese, formato dalle ultime 10 annate fisiche (2007-2016) dei grandi Supertuscan, ovvero Sassicaia, Masseto, Ornellaia ed il “trittico” della famiglia Antinori, formato da Solaia, Tignanello e Guado al Tasso, e ancora dal Sorì San Lorenzo (annate dal 2006 al 2011 e dal 2013 al 2016), dal Barbaresco (dal 2007 al 2016) e dallo Sperss (2005-2011 e 2013-2015) di Gaja, e ancora dal Barolo Monfortino Riserva di Giacomo Conterno (con le annate dal 1999 al 2002, dal 2004 al 2006 e poi 2008, 2010 e 2013 – sia l’unico in crescita insieme allo Champagne 50 (+1,68%), nonostante il mese di aprile abbia avuto nel complesso il primo segno negativo dell’anno, con calo del -0,8%, che porta in negativo la performance da inizio anno, seppur di un modesto -0,2%.
Comunque si tratta di risultati molto buoni rispetto ai cali tra il -2,6% ed il -4,6% degli indici dedicati ai grandi vini di Bordeaux e Borgogna e anche del Liv-Ex 100, l’indice di riferimento della piattaforma, che perde il -1,36% da inizio anno ed il 3,2% negli ultimi 12 mesi (e di cui fanno parte il Barolo 2014 di Bartolo Mascarello, il Barolo Villero 2013 di Brovia, lo Sperss 2013 di Gaja, il Barolo Riserva Monfortino 2010 di Giacomo Conterno, il Masseto 2014 e 2015, l’Ornellaia 2013 e 2015, il Sassicaia 2014, 2015 e 2016, il Solaia 2015 ed il Tignanello 2016 della Marchesi Antinori).

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