Coldiretti Liguria: nonostante la chiusura Ho.Re.Ca l’export sale del +8,9%

In vista delle festività natalizie si consiglia di favorire i prodotti locali e di brindare con spumanti e vini liguri

Dall’ultima analisi Coldiretti emerge come “La chiusura del canale Ho.re.ca, con l’entrata della Liguria in zona arancione, assesta un duro colpo per uno dei settori di punta dell’agricoltura ligure, quello vitivinicolo, mentre sul versante dell’export, nonostante la situazione, la qualità del vino locale continua a spingere il prodotto sui mercati internazionali, facendo segnare un +8,9% nei primi sette mesi del 2020, in controtendenza rispetto al mondo del vino italiano in calo del 3,2%. Le mancate vendite – aggiunge Coldiretti – al comparto della ristorazione locale pesino su uno dei settori che trova nel consumo fuori casa uno dei massimi mercati di sbocco”.

C’è da tener presente che il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha invitato tutti gli italiani a festeggiare in famiglia le prossime festività natalizie e con molta prudenza. I produttori temono che questa situazione, senza pranzi, cene e feste, potrebbe portare ad una crisi del settore che a livello nazionale costerebbe, 1,2 miliardi di euro. Questa la cifra investita lo scorso anno, in casa e fuori, solo per vini e spumanti le tradizionali nelle tavolate delle feste.

“Il crollo delle spese di fine anno a tavola e sotto l’albero – affermano il presidente di Coldiretti Liguria Gianluca Boeri e il delegato confederale Bruno Rivarossa – rischia di pesare anche sui nostri vini liguri che hanno dovuto già gestire un anno difficili per le chiusure del canale Ho.re.ca e la riduzione del turismo straniero che, da sempre, apprezza notevolmente le nostre produzioni, che vantano il fregio di ben 8 Doc e 4 Igt. Tuttavia l’azione imprenditoriale messa in piedi dai nostri produttori e, ovviamente la qualità del vino, hanno fatto in modo che, almeno il mercato estero, continuasse a svilupparsi: ora più che mai è fondamentale sostenere questa crescita con un piano straordinario di internazionalizzazione che preveda anche la creazione di nuovi canali commerciali e una massiccia campagna di comunicazione, superando l’attuale frammentazione e dispersione delle risorse, puntando, in primo luogo, ad una regia nazionale attraverso un’agenzia unica che accompagni le imprese in giro nel mondo, valorizzando il ruolo strategico dell’ICE e con il sostegno delle ambasciate. Inoltre a livello locale quello che suggeriamo è di salutare questo complicato anno scegliendo sempre vino locale o comunque Made in Italy nell’ottica della campagna #iobevoitaliano, in modo da sostenere le imprese del territorio, l’occupazione e l’economia regionale”.

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