Cina: cresce l’e-commerce nel più importante mercato dell’Asia Orientale

Ecco i dati MiBD Analytics: il vino in Cina si compra online, ma l’Italia è poco rappresentata nelle wine list degli shop. Unica eccezione il Moscato d’Asti

L’e-commerce in Cina sta crescendo sempre di più. Fino a poco tempo, la vendita online non era una priorità nel Paese dell’Asia Orientale. Basti pensare che diciotto anni fa, quando la Cina ha fatto i primi conti con le epidemie (in quel caso era la Sars), l’e-commerce praticamente non esisteva ancora. Oggi, con il Covid-19, il panorama è decisamente cambiato. Confinati nelle loro case per paura del virus, i cinesi si sono precipitati sui loro smartphone per farsi consegnare rapidamente a casa frutta, verdura, carne ed anche il vino.

Negli ultimi anni, l’e-commerce ha attraversato una fase di crescita estremamente rapida in Cina, portando all’emergere di colossi come Alibaba, JD.com e Meituan (supportato da Tencent).

Secondo i dati Nielses, dal 25% del totale della prima metà 2019 si è passati al 32% nel 2020, e addirittura al 40% in giugno. Questa accelerazione riguarda anche il vino, che per il 30%, in Cina, già si vende on line.

L’Italia però non è tra i Paesi con una buona posizione nelle vendite in questo canale. Infatti secondo i dati MiBD Analytics sulle referenza di oltre 50 on line store di vino in Cina sui vini bianchi fermi, eccellenze del Made in Italy, il Belpaese è praticamente assente dalle posizioni di vertice tanto tra i brand, che tra territori e denominazioni dove etichetta italiana è rappresentata dal Moscato d’Asti, presente nel 40% delle wine list dei negozi enoici on line di Cina.

Dati: https://analytics.wine/blogs/news/online-grocery-shopping-the-new-battleground-of-the-chinese-net-giants

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