Cina: c’è ancora molta strada da fare per conquistarne il mercato

7922569692_7ccca76722_zDa diversi anni ormai l’Italia è il primo Paese produttore di vino al mondo, ma se parliamo dell’export verso uno dei mercati più promettenti dell’Asia, ovvero quello Cinese il nostro paese risulta solo 5° alle spalle di Francia, Australia, Cile e Spagna. Una mancanza che il nostro paese non può permettersi, visto che il mercato Cinese è capace di importare oltre 1,1 miliardi di dollari di vino nella sola prima metà del 2016.

La prima mossa di una più ampia strategia volta alla “conquista” del mercato Cinese è il “Top Italian Wine & Spirits Course”, il road show dedicato al vino italiano che dopo le tappe di Shanghai e Canton è approdato a Běijīng. Lo scopo di questo evento è quello di formare 80 “ambasciatori” del vino italiano in Cina, venti per ogni città visitata. L’idea di base è quella di  coinvolgere sommelier, blogger, opinion maker, giornalisti e divulgatori, e fargli comprendere che un Paese che, conta circa 500 vitigni autoctoni e ne usa almeno 300 (contro i 30 della Francia), ha una potenzialità enorme da poter esprimere sul mercato del gigante Asiatico.

Il target che questa strategia vuole cogliere è costituito dai 226 milioni di cinesi che vivono nelle grandi megalopoli, con un reddito stimato in 15.000 euro l’anno. Il progetto, voluto come esempio di strategia di sistema da Ice e Ministero per lo Sviluppo Economico con Federvini, Unione Italiana Vini, Enoteca Italiana e la rete diplomatica italiana in Cina, punta a unire conoscenza e divulgazione al potenziale di Internet, visto il bacino di 700 milioni di internauti.
Sempre in quest’ottica ” il prossimo appuntamento è il 9 settembre, quando l’Ice con Alibaba lancerà il festival promozionale del vino italiano sulle piattaforme di e-commerce del colosso cinese”, ha detto Amedeo Scarpa, a capo dell’Ice in Cina.

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