In un’epoca in cui l’innovazione e l’adattamento sono fondamentali per le fortune e i successi dell’industria vinicola, il Consorzio per la Tutela dei Vini Valpolicella si prepara a entrare in una nuova visione di idee. Durante una riunione del Consiglio di Amministrazione, è stata confermata all’unanimità la leadership di Christian Marchesini come presidente per il prossimo triennio. Questo passaggio molto importante apre un nuovo capitolo per il consorzio e segna l’inizio di un viaggio verso il progresso e la crescita sostenibile nell’industria vinicola della Valpolicella.
Christian Marchesini: un leader di esperienza alla guida del Consorzio
Christian Marchesini, imprenditore agricolo esperto e rispettato, è il titolare dell’azienda agricola Monte Gradella a Fumane di Valpolicella. È noto nella comunità come un vero “uomo del territorio”, una personalità radicata e informata sui temi e le sfide che riguardano la regione della Valpolicella. La sua lunga esperienza nel Consorzio, dove ha servito come consigliere dal 2005 al 2012, prima di assumere la presidenza, è una testimonianza del suo impegno e della sua dedizione al miglioramento dell’industria vinicola della regione. La riconferma della sua leadership riflette la fiducia del Consorzio nelle sue capacità e nella sua visione.

Chi sono i nuovi Vicepresidenti del Consorzio
Non è solo la riconferma di Marchesini a dimostrare la forza della leadership all’interno del consorzio. Durante la stessa riunione, Mauro Bustaggi di Corte Figaretto e Andrea Lonardi di Angelini Wines and Estates sono stati eletti all’unanimità come vicepresidenti. Questa decisione riflette la fiducia nel loro potenziale di contribuire in maniera significativa al progresso del Consorzio.
Christian Marchesini confermato: il piano per il futuro del Consorzio Valpolicella, tra sostenibilità e adattamento al climate change
La rielezione di Marchesini non è l’unica novità per il Consorzio. Nel suo discorso, il presidente riconfermato ha delineato alcune delle priorità per il suo nuovo mandato. Le parole chiave di questa nuova fase includono sostenibilità, cambiamento climatico e monitoraggio costante dell’evoluzione del mercato nazionale e internazionale. Questi temi sono di particolare rilevanza oggi, con la necessità sempre più pressante di adattarsi e rispondere alle mutevoli condizioni ambientali e di mercato.
In particolare, Marchesini ha messo in luce l’importanza della transizione green. Attualmente, questo movimento incide per il 33% sul totale degli ettari vitati nella regione della Valpolicella. Il presidente riconfermato ha sottolineato che questa prospettiva è strettamente connessa alle variabili climatiche, un’area che presenterà nuove incertezze e sfide produttive nel futuro.
Consorzio Valpolicella: Marchesini, “Esplorare nuovi orizzonti”
Oltre a queste considerazioni, Marchesini ha evidenziato la necessità di studiare e scoprire le nuove tendenze e dinamiche di consumo dei vini della Valpolicella a livello globale. Questo concetto sembra essere ormai fondamentale per mantenere e migliorare la posizione, la crescita e la redditività della denominazione Valpolicella nei mercati internazionali.
“Sul fronte della domanda globale dei vini della Valpolicella sarà necessario indagare ed esplorare le nuove richieste e le dinamiche di consumo degli appassionati sui diversi mercati per mantenere posizionamento, crescita e redditività della denominazione”, ha spiegato il presidente.
Infine, uno degli obiettivi chiave del nuovo mandato sarà la modifica dello Statuto del Consorzio per renderlo più adatto ai tempi attuali. In particolare, Marchesini ha proposto di dare più spazio alla partecipazione attiva del Gruppo Giovani dell’ente. “Tra gli obiettivi principali che mi prepongo risulta anche la modifica dello Statuto del Consorzio”, ha detto Marchesini, “con l’obiettivo di renderlo al passo con i tempi, aprendo alla partecipazione attiva del Gruppo Giovani dell’ente, primo in Italia ad averlo costituito in chiave di raffronto per nuove interpretazioni della Valpolicella di domani”.
Cos’è il Consorzio per la Tutela dei Vini Valpolicella
Il Consorzio per la Tutela dei Vini Valpolicella, un pilastro del settore vinicolo italiano per quasi un secolo, è un punto di riferimento per viticoltori, vinificatori e imbottigliatori. Rappresenta orgogliosamente 19 comuni della provincia di Verona, la patria dei rinomati vini della Valpolicella.
Le responsabilità del Consorzio vanno ben oltre l’offerta di supporto ai produttori vinicoli. Svolge ruoli istituzionali e formativi significativi, tra cui la promozione e valorizzazione dei vini Valpolicella e del territorio da cui provengono, la tutela del marchio, e la salvaguardia della viticoltura nella regione di produzione. Inoltre, il Consorzio è un baluardo della denominazione Valpolicella, vigilando e difendendola strenuamente.
La sua esperienza quotidiana con realtà produttive di tutte le dimensioni, dalle piccole imprese familiari ai giganti dell’industria, ha stabilito il Consorzio come una fonte indispensabile di informazioni e consulenza per chiunque desideri esplorare la Valpolicella e i suoi vini.
La creazione del Consorzio risale al 9 novembre 1924, quando si tenne la prima riunione a San Pietro In Cariano per costituire un’organizzazione dedicata alla difesa dei vini tipici della Valpolicella. Da allora, il Consorzio ha attraversato numerosi cambiamenti e sviluppi significativi, mantenendo sempre al centro il suo impegno per la tutela dei vini Valpolicella.
La zona di produzione della denominazione copre una vasta area pedemontana nella provincia di Verona, che si estende su 19 comuni e circa 30.000 ettari. Questa regione, con il Lago di Garda a ovest e i Monti Lessini a est e nord, si divide in tre distinte sottozone:
- la zona Classica;
- la zona Valpantena;
- la zona DOC.
Ognuna di queste aree ha le sue peculiarità, contribuendo alla ricchezza e varietà dei vini della Valpolicella.
La morfologia del territorio della Valpolicella è un mosaico di colline, valli e montagne che conferiscono a questa regione un fascino particolare. Il paesaggio, dominato da vigneti, olivi e ciliegi, si unisce alla ricchezza geologica e climatica per creare un habitat ideale per la produzione di vini caratteristici e distintivi.