CEEV difende il ruolo del vino nella società: cosa dice la direttiva UE sul monitoraggio del suolo

Il CEEV difende il ruolo del vino nella società e nella cultura europea. Il Comitato europeo delle aziende vinicole ha tenuto un incontro molto importante nei giorni di martedì 27 e mercoledì 28 giugno nella città di Lubiana, in Slovenia. L’agenda principale consisteva nell’elaborare un piano d’azione strategico volto a consolidare il ruolo del vino nella società e a difendere la tradizione vinicola. L’obiettivo principale, in sintesi, è quello di tutelare la cultura del vino. La pressione normativa sulle bevande alcoliche è in aumento, e il vino non ne è esente. Pertanto, diventa di rilevante importanza la redazione di un piano che tenga conto della possibilità di un consumo di vino moderato come parte di uno stile di vita bilanciato.

CEEV difende la cultura del vino: l’importanza nel contesto economico e culturale

Mauricio González-Gordon, presidente del CEEV, ha sottolineato che il vino non è solo un prodotto economico, ma è anche un componente fondamentale del patrimonio culturale, radicato in secoli di tradizioni. Consumato con moderazione e responsabilità, il vino può integrarsi perfettamente in una dieta mediterranea sana e uno stile di vita equilibrato. “Oggi, l’Assemblea Generale ha concordato un piano ambizioso per difendere la cultura del vino e il posto legittimo del vino nella nostra società”, ha affermato. “L’UE ha oltre 3,2 milioni di ettari di vigneti sparsi in aree pedoclimatiche molto diverse in tutto il continente. Tenendo in considerazione questa diversità, la flessibilità proposta per adottare misure adattate alle specificità regionali e locali dei suoli è una necessità per la corretta gestione dei nostri vigneti”.

Le prospettive del settore vitivinicolo dell’UE

La ministra slovena dell’Agricoltura, Irena Šinko, ha presentato la sua visione del futuro del settore vitivinicolo dell’UE, enfatizzando l’importanza della viticoltura slovena, seppur di nicchia. Quindi, ha parlato dell’importanza del Piano Strategico della PAC 2023-2027 per lo sviluppo del settore vinicolo, compreso l’ammodernamento delle cantine e la promozione su mercati terzi. Lo sviluppo della viticoltura slovena, ha dichiarato la Šinko, è semplificato dal succitato Piano “con diversi interventi: ristrutturazione dei vigneti, promozione sui mercati terzi e sensibilizzazione dei consumatori, pagamenti diretti di base, interventi agroambientali, investimenti nelle aziende agricole”.

Infine, ha anche sottolineato la sfida rappresentata dalla nuova legislazione sull’uso dei prodotti fitosanitari. “Collegare e rappresentare gli interessi delle aziende vinicole è fondamentale e sono felice che la European Wine Association svolga un ruolo importante nell’area vinicola europea da più di 60 anni”.

Mauricio González-Gordon e Gorazd Bedenčič, presidente dell’Associazione vinicola slovena, hanno riconosciuto l’importanza degli aspetti chiave in atto e si sono impegnati a lavorare per un settore vitivinicolo dell’UE più sostenibile. “Chiediamo il vostro fermo e deciso sostegno in Europa e nelle sedi internazionali contro iniziative che mirano a stigmatizzare il vino e il suo consumo”, ha detto Bedenčič, “senza tener conto del suo legame con la dieta mediterranea e la gastronomia, nonché una serie di valori che vanno dalla sostenibilità e strutturazione sociale, allo sviluppo socioeconomico delle aree rurali o al patrimonio culturale e paesaggistico del nostro Paese”.

Direttiva Ue sul monitoraggio del suolo: un passo verso la rigenerazione del suolo dei vigneti

Il CEEV ha dato il benvenuto alla proposta della Commissione Europea di una legge sul monitoraggio e la resilienza del suolo, vista come un passo fondamentale per proteggere e rigenerare il suolo dei vigneti in Europa. Tuttavia, l’organizzazione ha anche sollevato preoccupazioni sulla mancanza di strumenti chiari e supporto finanziario per la transizione verso pratiche vinicole più sostenibili. Infatti, nell’ottica di una viticoltura sostenibile, l’organizzazione insiste sulla necessità di linee guida chiare, pratiche innovative per l’uso e il ripristino del suolo, e finanziamenti adeguati per la transizione.

Il CEEV sostiene che una migliore gestione del suolo potrebbe portare a benefici significativi, come la maggiore capacità di assorbimento di CO2 e la resistenza ai cambiamenti climatici. Tuttavia, la realizzazione di questi obiettivi richiede sostegno finanziario e strumenti pratici per la sua attuazione.

Nell’ambito della strategia dell’UE per il suolo per il 2030, l’Unione europea mira a garantire che tutti i suoli siano in condizioni sane entro il 2050. A tal proposito, il CEEV ha sottolineato l’importanza dei suoli sani per adattarsi al cambiamento climatico e garantire la resistenza dei vigneti a condizioni meteorologiche estreme senza compromettere la fertilità del suolo.

In cosa consiste la proposta di Direttiva per il monitoraggio e la resilienza del suolo

La Commissione Europea ha pubblicato la proposta di Direttiva per il monitoraggio e la resilienza del suolo lo scorso 5 luglio. Il testo mira a costruire un sistema di monitoraggio robusto e uniforme di tutti i suoli nell’UE. ISPRA, con il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, ha contribuito all’elaborazione della proposta sin dalle prime fasi.

Entrando più nel dettaglio, l’obiettivo della proposta di direttiva europea è fermare e invertire i processi di degrado del suolo, prevenire e ridurre considerevolmente gli impatti dei cambiamenti climatici e della perdita di biodiversità, aumentare le strategie di adattabilità e flessibilità rispetto ai disastri naturali, assicurare la sicurezza alimentare e ridurre le contaminazioni del suolo.

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