Secondo l’US Portraits 2021 di Wine Intelligence, la Generation Treaters è tra i più assidui consumatori di vino
Nati tra inizi anni ’80 e fine ’90, in alcuni casi pronti a “metter su famiglia” e per lo più impiegati nel settore della new economy. Sono i Millennial – o generazione Y – e, secondo l’Us Portraits 2021 stilato da Wine Intelligence, sono loro la stragrande maggioranza che fa parte della Generation Treaters, la generazione che si attesa tra i nuovi più assidui consumatori di vino.
I dati sono stati raccolti negli Usa nell’autunno 2020, quando, cioè, la pandemia aveva già modificato le abitudini dei winelovers. Come riportato da Unione Italiana Vini, questi giovani consumatori stanno incidendo in modo significativo sul mercato del vino.
Acquistano, sì, ma allo stesso tempo non spendono molto. La loro cultura vinicola – riporta la nota di Uiv – è ancora scarsa, ma in divenire, e la scelta del prodotto è per loro veicolata in particolare dalla tecnologia, dai consigli degli amici e dall’estetica del packaging.
Al sorgere, piuttosto repentino, di questa nuova categoria di consumatori avrebbe influito, secondo Wine Intelligence, l’attuale situazione pandemica. I Generation Treaters infatti, prima soliti ad uscire spesso per frequentare bar e ristoranti, consumano oggi vino soprattutto a casa, bevendone tra le mura domestica più con più frequenza di quanto facessero pre-Covid e sperimentando con più facilità nuovi prodotti, senza però magari conoscere le caratteristiche del vino che versano nei loro bicchieri.
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