Giovedì 16 marzo, nelle prime ore del mattino, i militari del Nucleo di Polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza di Napoli e gli Ispettori dell’Ispettorato Centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari (ICQRF) del Ministero dell’Agricoltura, diretti dalla Procura della Repubblica di Napoli Nord, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione di misure cautelari personali e reali.
Il risultato raggiunto dalla Procura della Repubblica di Napoli Nord, dall’ispettorato ICQRF del Ministero dell’Agricoltura e dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Napoli dimostra come la sinergia operativa sia lo strumento più efficace per difendere il made in Italy È quanto si legge in un comunicato del Masaf (Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste).
Sequestro per oltre 10 milioni di euro
Il valore dei beni sequestrati supera i 10 milioni di euro. Si estende a vasta gamma di prodotti: alcolici contraffatti, prodotti agro alimentari adulterati e denaro riciclato.
La frode alimentare rappresenta un grave pericolo per la salute pubblica e l’economia nazionale.
L’operazione è il risultato di una lunga indagine della Guardia di Finanza, che ha visto il coinvolgimento di numerose agenzie di contrasto e il supporto delle autorità giudiziarie.
L’ordinanza del Tribunale di Napoli Nord
L’ordinanza è stata emessa dal G.I.P. del Tribunale di Napoli Nord, su richiesta della Procura della Repubblica di Napoli Nord, nei confronti di 12 soggetti, 3 dei quali attinti dalla custodia cautelare in carcere e 9 dalla misura degli arresti domiciliari, gravemente indiziati.
I reati sono di adulterazione e contrabbando di prodotti alcolici, sottrazione all’accertamento e al pagamento dell’accisa sull’alcool e sulle bevande alcoliche, frode in commercio, ricettazione, autoriciclaggio, trasferimento fraudolento di valori, contraffazione di marchi, segni distintivi e valori di bollo.
L’indagine ha permesso di accertare l’esistenza di un’associazione a delinquere, attiva tra le province di Napoli e Salerno, che ha sfruttato il contesto emergenziale della pandemia per procurarsi grandi quantitativi di alcool denaturato proveniente dall’estero, attraverso la predisposizione di documenti di trasporto falsi e l’utilizzo di società fittizie intestate a terzi.
L’alcool denaturato veniva impiegato per la realizzazione di bevande alcoliche contraffatte ed adulterate. Queste venivano realizzate all’interno di opifici clandestini, ubicati a Sant’Antimo, Sarno e Pagani. Al loro interno avveniva anche la materiale contraffazione del prodotto, attraverso l’utilizzo di materiale falsificato utile all’imbottigliamento come segni distintivi, tappi ed etichette.
Le bevande clandestine venivano commercializzate attraverso una rete di vendita composta da cantine, distillerie, grossisti e rivenditori al dettaglio attivi in Campania, Puglia e Calabria.
Le analisi sui prodotti sequestrati
Le analisi chimiche eseguite dall’ICQRF sulle bottiglie sequestrate hanno rilevato un titolo alcolometrico diverso da quello riportato sulle etichette dei prodotti, oltre alla presenza di materie prime non idonee al consumo umano e pericolose per la salute.
Oltre alla presenza di materie pericolose per la salute umana, l’indagine ha fatto emergere la falsificazione di bottiglie di champagne su cui erano presenti nomi di noti marchi internazionali. Le bottiglie esponevano in maniera abusiva il marchio DOP. Contenevano in realtà dello spumante generico e nell’etichetta non presentavano le indicazioni prescritte dalla normativa europea di settore.
Sotto inchiesta anche l’olio
Le attività di perquisizione e sequestro eseguite nel corso dell’indagine hanno consentito di riscontrare l’immissione in commercio di olio d’oliva non genuino e non conforme agli standard tipici di tale alimento.
In particolare, gli accertamenti tecnici sul contenuto delle bottiglie rinvenute all’interno dei locali degli indagati hanno dimostrato che, a dispetto della dicitura olio d’oliva, esse contenevano in realtà olio di semi.
Le parole del ministro Lollobrigida
“Il Ministero dell’Agricoltura, con il Dipartimento dell’ICQRF, è in prima linea per fronteggiare i fenomeni fraudolenti collegati all’espansione degli interessi delle agromafie e dei reati agroalimentari in genere. Assicurare controlli più efficaci a garanzia dei cittadini e dei produttori che tengono alto il nome del made in Italy: è questa la strategia che vogliamo mettere in campo per valorizzare le nostre eccellenze”.
Così si è espresso il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida. L’operazione sta dando esecuzione ad un’ordinanza di applicazione di misure cautelari personali e reali emessa dal G.I.P. del Tribunale di Napoli Nord. Indagati 13 soggetti (4 dei quali attinti dalla custodia cautelare in carcere e 9 dalla misura degli arresti domiciliari). Al sequestro di 3 aziende e opifici clandestini dedicati alla produzione illegale di prodotti agroalimentari contraffatti.