La Ministra Teresa Bellanova: “Soddisfazione per l’intesa raggiunta su Brexit. Per il nostro agroalimentare il risultato dell’accordo è importantissimo”
Dopo mesi di estenuanti negoziati, il Made in Italy tira un sospiro di sollievo. Fonti di Londra, in contemporanea con quelle di Bruxelles, hanno annunciato il raggiungimento dell’accordo su Brexit: via libera, dunque, all’intesa commerciale tra l’Unione Europea e la Gran Bretagna con un concordato di libero scambio che allontana l’incubo di un traumatico ‘no deal’ commerciale.
L’intesa, messa nero su bianco in un testo di circa 2000 pagine , entrerà in vigore dal primo gennaio 2021. “Un’ottima notizia per le nostre esportazioni e per la stabilità dei mercati agricoli”. Così il presidente di Alleanza Cooperative Agroalimentari Giorgio Mercuri, commenta l’annuncio dell’accordo commerciale: “In un contesto di grande incertezza causata dalla crisi economica provocata dalla pandemia Covid-19 – continua Mercuri – è senz’altro positivo che dopo un lunghissimo negoziato, Europa e Regno Unito siano giunti all’accordo. Il no deal – conclude – avrebbe fatto scattare le regole dell’Organizzazione mondiale del commercio, con il conseguente ripristino dei dazi sugli scambi e dei controlli alle frontiere”.
Come emerge da una analisi della Coldiretti divulgata in riferimento alla positiva conclusione dei negoziati per la Brexit, l’accordo salva 3,4 miliardi di euro l’anno di esportazioni agroalimentari in Gran Bretagna che si classifica al quarto posto tra i partner commerciali dell’Italia per cibo e bevande dopo Germania, Francia e Stati Uniti. Il BelPaese, in particolare, è al primo posto tra le realtà europee per le vendite di vino in Regno Unito.
“Ho appreso con soddisfazione del raggiungimento di un’intesa sui futuri rapporti commerciali tra la Unione Europea e il Regno Unito” ha commentato la Ministra Teresa Bellanova.
“L’Italia – ha detto la Ministra – potrà continuare ad esportare prodotti agroalimentari senza dazi e senza quote e questo è un risultato importantissimo. È poi assicurata la prosecuzione della massima tutela alle indicazioni geografiche esistenti al 31 dicembre 2020, come previsto dall’accordo di recesso, e ci ripromettiamo di lavorare con i Paesi like-minded affinché un’adeguata protezione sia data anche alle future IG registrate dopo il definitivo abbandono del Regno Unito dall’Unione Europea”.
L’intesa siglata dalla Commissione passa ora al vaglio del Parlamento e del Consiglio Ue.