Bilanci dei record per le principali vetrerie italiane ed europee che hanno segnato utili superiori al 30%, in piena crisi energetica. Nell’analisi tra i costi delle bottiglie e quelli del vino, l’industria vetraria ha fatto venir fuori dei conti che non tornano.
Infatti, le performance delle principali vetrerie italiane ed europee sono particolarmente positive. Ciò grazie anche l’aumento dei listini imposti al mondo del vino e ai crediti di imposta garantiti dallo Stato. Basti pensare al +70% del costo delle bottiglie che c’è stato in poco più di un anno. A fare da contraltare sono i conti delle imprese vitivinicole italiane. A valle filiera, sono stati costretti ai rialzi e il risultato sono i tagli agli acquisti di vino nell’ordine del 6 o del 7%.
In pratica, facendo i calcoli sui buoni profitti per le principali vetrerie italiane e considerando i portafogli dei consumatori, che sono sempre meno possenti a causa del carovita e dell’inflazione, c’è qualcosa che non torna. L’Unione Italiana Vini dopo l’inchiesta uscita lunedì 15 maggio 2023 sul Corriere Vinicolo ha fatto una riflessione sul rapporto tra l’andamento dei costi in bolletta energetica e il prezzo delle bottiglie del vetro. Nel corso degli ultimi due anni, i dati fanno emergere dei risultati alquanto particolari. Vediamo i dettagli.
La denuncia sul rapporto tra costi per le bottiglie e vino
L’inchiesta pubblicata dall’Unione Italiana Vini sul Corriere vinicolo ha fatto emergere come il prezzo delle bottiglie di vetro e l’andamento dei costi della bolletta energetica negli ultimi due anni abbiano una strana relazione. Da una parte c’è l’aumento dei costi delle bottiglie che sta mettendo a dura prova l’industria del vino.
D’altra parte, però, andando a mettere sotto la lente d’ingrandimento i bilanci dei tre colossi europei del vetro attivi in Italia, vi è un margine di profitto in crescita. Queste vetrerie, cioè, vedono crescere i loro profitti, mentre il comparto vinicolo è in difficoltà . L’analisi è stata fatta su O-I Glass, Verallia e Gruppo Zignago Vetro.
Il vero paradosso, secondo l’ Unione Italiana Vini, è che mentre da una parte i livelli dei costi energetici sono tornati a quelli del 2021 e loro ci hanno guadagnato, dall’altra è stato confermato il costo delle bottiglie di vetro in aumento (e ancora in crescita) anche nel corso del 2023. Questo ha bloccato l’industria vinicola. Secondo gli esperti questo dato è bizzarro.
I dati sui costi delle bottiglie di vetro e vino
Come accennato, andando ad analizzare i dati sul rapporto tra i costi delle bottiglie di vetro imposti a listino e i margini di profitti delle vetrerie, c’è qualcosa che non torna. I conti sono anomali relativamente all’industria vetraria nazionale.
L’Unione Italiana Vini, nella sua inchiesta coordinata con l’aiuto del professore Luca Castagnetti di Economia dell’impresa vitivinicola dell’Università di Verona ha messo in luce che i tre gruppi principali del settore vetri, ossia O-I Glass, Verallia e Gruppo Zignago hanno riscontrato degli ottimi profitti. Nello specifico:
- O-I Glass, una delle maggiori produttrici mondiali di bottiglie di vetro, ha realizzato nel segmento Europa un utile operativo di 488 milioni di dollari (+31,5% rispetto al 2021), con un’incidenza dei costi sui ricavi che è scesa sensibilmente negli ultimi 3 anni;
- Verallia, nel 2022 ha registrato un anno di crescita importante. I ricavi consolidati sono passati da 2,7 a 3,4 miliardi di euro. Vi è poi un ebitda che dal 24,9% del 2022 vola a 29,2% nel primo trimestre del 2023;
- il gruppo italiano Zignago Vetro, infine, ha chiuso l’anno con aumenti in doppia cifra. Parliamo di +30% i ricavi consolidati (640,8 milioni di euro), con un +44,3% per l’utile netto di Gruppo (86,6 milioni di euro). Registrano i risultati migliori proprio le società del Gruppo dedicate al mondo del vino ovvero la Zignago Vetro Spa. Ha registrato un utile netto 2022 pari al 17,5% dei ricavi (era il 17,1% nel 2021). Bene anche la Vetri Speciali Spa, al 20,8% dei ricavi (contro il 16,2% nel 2021).
L’altra faccia della medaglia è l’aumento dei costi per le bottiglie di vetro e il settore vinicolo finito nel pantano della forbice dei rialzi.
Costi delle bottiglie di vetro e comparto vino, i commenti degli esperti
Facendo l’analisi dei dati emersi dallo studio, ne è nata una vera e propria denuncia da parte dell’Unione Italiana Vini. Infatti, Lamberto Frescobaldi, Presidente di UIV ha sottolineato l’anomalia. Non torna che in piena crisi inflazionistica, con un consumatore che è sempre più attento alle spese, il vetro sale e il settore vinicolo è costretto a stringere la cinghia.
Tutto mentre l’industria vetraria (connessa a quella del vino) continua a far crescere i suoi profitti. Il Presidente Frescobaldi ha specificato che l’industria del vino praticamente ha assorbito tutti i costi e ora la remunerazione dei soci è praticamente a rischio.
Il Presidente di Alleanza Cooperative Agroalimentare, Carlo Piccinini ha poi sottolineato come l’impennata dei costi energetici della logistica e dei rottami ha influito molto sui bilanci dell’industria del vetro. Però, di fatto questo comparto ha continuato a guadagnare.
È molto probabile che ci saranno delle possibili revisioni dei listini nel prossimo futuro. A dirlo è stato proprio il Presidente di Assovetro, Marco Ravasi. Stando all’analisi condotta dagli esperti, il fatto che l’industria vetraria abbia comunque fatto crescere il suo fatturato, mentre l’industria di vini è stata costretta a rallentare, sicuramente è un dato che deve far molto riflettere.