Solo al 47° posto un vino italiano.
Bordeaux è nuovamente al vertice della Liv-ex Power 100 2016, la classifica dei più importanti (e potenti) brand del mercato mondiale dei fine wines.
Come ogni anno la Liv-ex (the London International Vintners Exchange) e The Drinks Business hanno raccolto tutti i dati necessari per stilare la celebre lista: punteggi dei critici, volumi scambiati sul mercato, valori raggiunti sul mercato secondario, hanno fatto guadagnare a cinque Premiers Crus bordolesi le prime cinque posizioni della Liv-ex Powe 100. Nell’ordine si susseguono Château Lafite Rothschild, Château Mouton Rothschild, Château Margaux, Château Haut Brion e Château Latour.
Il successo di Bordeaux nel 2016 è giustificato da un altro non trascurabile dato: sono in tutto 57 le aziende bordolesi in classifica, 19 dalla Borgogna, 9 dall’Italia, 6 dallo Champagne e 9 da altre Regioni del mondo enoico.
Nella top 100 dominata dalla Francia dobbiamo scendere al n. 47 per trovare il primo rappresentante tricolore, Gaja, che guadagna 7 posizioni rispetto al 2015, seguito dal Masseto alla n. 51 (in calo solo di una posizione) e dal Sassicaia alla n. 55 che chiude il podio italiano con l’amarezza di aver perso ben 28 posizioni rispetto al 2015 in cui era il primo degli italiani alla n. 27.
La posizione n. 59 è stata conquistata inaspettatamente da Giacomo Coterno che nel 2015 era alla n. 119. Perdono Ornellaia alla n. 73 (nel 2015 alla n. 62) e Tignanello alla n. 84, che scende addirittura di 39 posizioni. Rispettivamente alla n. 86 e n. 87 troviamo Solaia e la new entry Bruno Giacosa. Chiude la classifica delle italiane, alla n. 91, Petrolo.