Barolo en primeur: all’asta 15 barrique dalle vigne appartenute a Cavour

Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo, Fondazione CRC Donare e il Consorzio di Tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani presentano Barolo en Primeur. Un grande evento filantropico che chiama all’appello gli appassionati di vini pregiati desiderosi di portare in cantina un pezzo unico. E, al contempo, di fare del bene. D’altronde, le bottiglie di vino prestigiose prodotte in Italia continuano a far breccia nel cuore di collezionisti e winelovers. Basti pensare che l’indice più performante su Liv-ex nel 2020 è stato proprio quello legato ai vini pregiati italiani. Battendo addirittura la Francia.

Vino all’asta in Italia: cos’è Barolo en Primeur

Barolo en Primeur è un evento unico nel suo genere in Italia. Le 15 barrique di Barolo della vendemmia 2020 provengono da uve raccolte nella vigna appartenuta a Camillo Benso Conte di Cavour, Cascina Gustava.

“Una tenuta – commenta Ezio Raviola, vice presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo – acquisita dalla Fondazione nel 2019, nell’ambito di un’operazione a favore del territorio della provincia di Cuneo. Questa vigna ci dà oggi la possibilità di portare il nome del Barolo nel mondo”.

barolo en primeur  asta vini pregiati
Castello di Ginzane

Da ogni barrique – spiega poi la nota ufficiale – verranno ricavate circa 300 bottiglie, che saranno numerate e contrassegnate da un’etichetta creata da Giuseppe Penone, artista italiano di fama internazionale. A recensire ogni barrique, invece, ci sarà  Antonio Galloni, critico enologico di fama mondiale e CEO di Vinous, che interverrà direttamente da New York. 

L’evento offre ai collezionisti di vini pregiati un’opportunità senza precedenti di poter partecipare ad un’iniziativa filantropica di grande rilevanza e beneficiare di una barrique di un Barolo dell’annata 2020, ottenuto da una specifica particella all’interno di un vigneto storico” – aggiunge Antonio Galloni. “Gli offerenti dovrebbero essere incoraggiati dalla rarità dei vini, dalle opere d’arte appositamente commissionate e dalle cause di beneficenza. Tutto ciò concorre a rendere questa iniziativa davvero speciale.

Quando si svolgerà Barolo en primeur?

Barolo en primeur andrà in scena il 30 ottobre 2021. La location scelta è di quelle d’eccezione. Stiamo parlando di Castello di Grinzane, dimora del Conte Camillo Benso di Cavour dal 1832 e il 1849, periodo in cui fu Sindaco del Comune di Grinzane.

Ogni singola barrique esprime le proprie caratteristiche uniche, in quanto la vigna è stata suddivisa in particelle vinificate separatamente” spiega infine Donato Lanati, uno degli enologi italiani più conosciuti nel mondo. Lui che firma il Barolo Gustava. Proprio Lanati – continua la nota – con il suo centro di ricerche applicate Enosis Meraviglia, sta realizzando un progetto di formazione e valorizzazione di questo vigneto storico con la Scuola Enologica di Alba. Un progetto che va avanti anche grazie al sostegno della Fondazione.

Si tratta di un evento storico per il Barolo. – commenta Matteo Ascheri, presidente del Consorzio di Tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani -. Ma allo stesso tempo è un segnale per tutto il settore enologico italiano, già da tempo impegnato nel proporre le proprie eccellenze, ma per la prima volta in questa esclusiva modalità”.

barolo en primeur  asta vini pregiati

Asta vini pregiati: quando la beneficenza incontra le grandi etichette

Un evento unico per il suo genere in Italia, dalle modalità esclusive, come ha sottolineato il Presidente Matteo Ascheri. Ma le aste di vini pregiati hanno sempre un fascino speciale per i collezionisti – appassionati di enologia e non solo. Restando in Piemonte, ad esempio, a fine 2020, è stato battuto all’asta un Barolo ottenuto da uve provenienti da vitigni storici, con ceppi che hanno dai 30 ai 70 anni d’età. Mentre l’asta vini Bolaffi nel 2021 ha continuato la sua attività online, mettendo in lista anche vini introvabili, con etichette toscane, piemontesi, francesi e molto altro. La pandemia non ha frenato la beneficenza, dunque. E nemmeno l’interesse ad accaparrarsi veri e propri pezzi della storia del vino.

Asta vino da record

Parlando di numeri, tra 2020 e 2021 le aste del vino hanno abbattuto diversi record. È stato il caso, ad esempio, dell’asta dell’Hospices de Beaune, arrivata quest’anno alla 160esima edizione e rinviata di qualche settimana a causa dell’emergenza Covid-19. Il Pièce des Présidents” ha infatti toccato la cifra incredibile di 780mila euro, un record di vendita per l’Hospices de Beaune che sbaraglia anche quello segnato nel del 2015.

Tornando in Italia, a dicembre 2020, è toccato al record per la vendita di vini dell’Enoteca Pinchiorri di Firenze. Quattordici lotti in asta, appartenenti alla collezione dell’Enoteca Pinchiorri, hanno totalizzato 1,8 milioni di franchi nell’ambito dell’asta di vini “Kingdoms” by Baghera/wines. Ma la bottiglia di vino più costosa venduta in Italia se la aggiudica Aste Bolaffi: è la doppia magnum di Romanée Conti Grand Cru 1990, battuta per centomila euro. Una cifra altissima, mai toccata finora nel nostro Paese. I record, però, sono fatti per essere superati. Chi offre di più?

Related Posts

Ultimi Articoli