Barbera d’Asti e vini del Monferrato, nonostante il lockdown il 2020 tiene. L’imbottigliato cresce dello 0,4%, mentre restano pressoché invariati i numeri della vendemmia
Tempo di bilanci per il Consorzio Barbera d’Asti e vini del Monferrato. Un 2020 che si chiude, tutto sommato, nella stabilità, con numeri che non registrano grandi differenze rispetto al 2019. Anzi, in alcuni casi emergono anche piccoli incrementi.
Comparando i dati del 31 dicembre 2020 rispetto a quelli del 2019 alla stessa data, l’imbottigliato cresce dello 0,4%, mentre restano pressoché invariati i numeri della vendemmia con un potenziale di 536.393 ettolitri di vino prodotti.
“La nostra previsione si è dimostrata corretta: il Monferrato del vino, malgrado le grandi difficoltà legate all’emergenza sanitaria, ha dimostrato un’ottima tenuta” afferma Filippo Mobrici, presidente Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato –
Un Consorzio che, vale la pena ricordarlo, rappresenta una realtà importante per il Piemonte e l’Italia del Vino. Può contare, infatti, oltre 66 milioni di bottiglie e più di 11 mila ettari vitati, pari a circa il 30% della superficie a Doc e Docg del Piemonte. 13 le denominazioni tutelate, 4 Docg e 9 Doc.
Focus sui numeri. Andando più nel dettaglio, la Barbera d’Asti Superiore, cresce del 2,1% e un aumento di 1 milione di bottiglie in cinque anni, segno di un prodotto sempre più apprezzato. Particolarmente apprezzato negli Stati Uniti e in Nord Europa, dove i prodotti affinati continuano a riscuotere grande interesse. Bene il Nizza (+ 4%) e il Ruché di Castagnole Monferrato, con quest’ultimo che si attesta ancora una volta sul milione di bottiglie.
“I numeri confermano la solidità del nostro comparto di riferimento – continua Mobrici – che ha retto all’urto di questi mesi grazie alla capacità e al lavoro delle aziende, ormai ben piazzate sui mercati e sui consumi, sempre più attente a garantire il massimo profilo qualitativo del vino. Le nostre Docg si mantengono stabili e, in certi casi, registrano incrementi importanti“.
“Un risultato – conclude il Presidente – che incorona il percorso intrapreso negli ultimi anni. Imprese consolidate e giovani produttori hanno capito il valore del nostro territorio e del nostro vino, arrivando a rappresentare una garanzia per gli investimenti che interessano tutto il nostro mondo. E questo lancia un grande messaggio di speranza che cogliamo per rinnovare i nostri obiettivi: quelli di garantire reddito e valore ai viticoltori, ma anche di continuare a raccontare il nostro territorio e le sue molte eccellenze”.
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