Il Consorzio Asti Docg ha diffuso i dati relativi al 2022, che si è concluso positivamente, con un leggero incremento rispetto al 2021. Bene l’Asti, soprattutto grazie all’export in Russia, in flessione il Moscato, a causa della contrazione statunitense. Intanto, il Consorzio Asti Docg non mancherà numerosi appuntamenti tra marzo e aprile.
Il Consorzio Asti Docg ha presentato i risultati del 2022 per la denominazione Asti Spumante e Moscato d’Asti Docg. Nel complesso, l’anno si è concluso positivamente con 102,7 milioni di bottiglie prodotte (0,75/litr), registrando un incremento dello 0,5% rispetto al 2021 e una crescita del 22% rispetto all’anno precedente alla pandemia. In particolare, l’Asti Spumante ha fatto registrare un aumento dell’11% raggiungendo quota 67 milioni di bottiglie. Al contrario, il Moscato d’Asti ha subito una contrazione del 14% scendendo a 36 milioni di bottiglie. Il mercato statunitense, che rappresenta quasi la metà del mercato, è stato il principale responsabile di questa flessione, a causa della riduzione degli ordini nel 2022, dopo i grandi quantitativi registrati nel 2021.
Consorzio Asti Docg: la reazione del presidente Lorenzo Barbero ai risultati 2022
Il presidente del Consorzio Asti Docg, Lorenzo Barbero, ha espresso la sua soddisfazione per i numeri dell’Asti Spumante che, con 67 milioni di bottiglie prodotte, ha ottenuto il suo miglior risultato a volume dal 2013. Barbero ha spiegato che la battuta d’arresto del Moscato d’Asti è normale dopo il boom del 2021, che è stato un anno record per la Docg, ma ha sottolineato che, guardando alle medie degli ultimi cinque anni, i dati sono perfettamente in linea. “In generale”, ha aggiunto Barbero, “apprezziamo lo sviluppo della piazza italiana (+11%), a riprova di come anche le scelte di promozione operate nell’ultimo triennio stiano andando nella giusta direzione”.

Asti Docg: Russia mercato trainante
Sul fronte dei mercati, l’Asti Spumante ha registrato un notevole aumento nelle sue prime piazze di sbocco, con quasi 18 milioni di bottiglie dirette in Russia (+42%). Seguono l’Italia (+11%) con 7,1 milioni di pezzi, e il Regno Unito che supera la domanda statunitense in flessione, così come la Germania, mentre si registra una notevole crescita in Polonia.
I numeri sono stati confermati dalla performance dell’export rilevata da Istat su tutto il 2022, con l’Asti Spumante a +16,2% a valore (168 milioni di euro il controvalore) e a +8,3% a volume. Nonostante la forte contrazione del mercato tedesco (-47%), molti mercati emergenti hanno registrato una significativa crescita a tripla cifra, come l’Austria, la Polonia e l’Ungheria, fino al Centro e Sud America, dove il valore della domanda è aumentato del 70%.
Potrebbe far specie il traino della Russia, dove pesano le sanzioni a causa della guerra in Ucraina. Il direttore generale del Consorzio Asti e Moscato d’Asti, Giacomo Pondini, ha affermato che la crescita dell’export in Russia è stata probabilmente determinata “da una volontà di aumentare le scorte in magazzino, data l’incertezza del momento”. Si tratta comunque di un trend positivo che continua da anni, mentre sotto l’aspetto delle sanzioni, va ricordato che queste pongono limiti solo ai beni di lusso, ovvero prodotti con un valore superiore a 300 euro per ogni singolo articolo. Anche in Ucraina, l’export di vini Asti e Moscato continua a essere costante.
Moscato d’Asti in calo: colpa degli USA
Tuttavia, la contrazione del mercato statunitense (-16%) ha avuto un impatto significativo sul Moscato d’Asti, che ha quasi completamente coperto il gap commerciale riscontrato nel 2021. Gli altri principali acquirenti, come l’Italia, la Corea del Sud e la Grecia, sono rimasti sostanzialmente stabili.
Il vitigno Moscato Bianco utilizzato per produrre la Docg piemontese viene coltivato in 51 comuni della Provincia di Alessandria, Asti e Cuneo. Attualmente ci sono 1013 aziende consorziate, tra cui 50 case spumantistiche, 778 aziende viticole, 153 aziende vitivinicole, 17 aziende vinificatrici e 15 cantine cooperative. Il 90% della produzione viene esportata.

Asti Docg: grandi appuntamenti a marzo e aprile (e a novembre)
Per il 2023, il Consorzio intensificherà le attività sia sul fronte nazionale, sia su quello internazionale, con iniziative di presenza dei brand in occasione di grandi eventi di settore, sportivi e fieristici, a partire dal ProWein di Düsseldorf (19-21 marzo) e Vinitaly (2-5 aprile) con due importanti collettive.
Inoltre, dal 23 al 26 marzo, il marchio del Consorzio d’Asti sarà Official Supplier della XIV Rievocazione Storica della Coppa Milano-Sanremo, mentre per il terzo anno di fila l’Asti Spumante sarà Official Sparkling Wine ATP Tour e Nitto ATP Finals (dal 12 al 19 novembre 2023), una collaborazione, a detta del Consorzio, “che promuove la storia, la passione, i valori e l’esperienza dei nostri produttori attraverso il prestigioso panorama sportivo internazionale”.

Due parole sul Consorzio
Il Consorzio dell’Asti Docg unisce su base volontaria tutti i membri della filiera produttiva della Denominazione di Origine Controllata e Garantita Asti, dai singoli viticoltori alle associazioni, fino alle case spumantiere e agli imbottigliatori. L’obiettivo principale del Consorzio è quello di promuovere, valorizzare e tutelare la Denominazione Asti in tutte le sue tipologie Asti Spumante e Moscato d’Asti, nonché il suo territorio di origine, vigilare attentamente sulle contraffazione e promuovere e coordinare studi e ricerche scientifiche volte a favorire il continuo miglioramento qualitativo dell’intero ciclo produttivo dell’Asti Docg.