Anteprime dei vini in Umbria, buona la prima dell’anno zero

Scala reale per l’Umbria in Anteprima. Ora è il momento di studiare le sfide del futuro e puntare i riflettori su tutta la regione

Nella verde Umbria, terra di Santi e culla di tradizioni, è andata in scena la settimana delle Anteprime dei vini di quattro importanti denominazioni. Gli appuntamenti si sono susseguiti in un circolare ordine geografico, iniziando da Montefalco e Orvieto per passare a Trasimeno e Torgiano. Ancora una volta la collaborazione è la strada giusta per il successo.

Montefalco, quattro stelle al Sagrantino 2018

Il Sagrantino del 2018 ha ottenuto quattro stelle (annata pregevole) con un punteggio di 92/100, quotato dalla Commissione Interna di enologi del territorio ed Esterna di giornalisti e operatori internazionali, tra questi il giornalista Giancarlo Gariglio e Giampiero Cordero, sommelier del ristorante stella Michelin “Il Centro” di Priocca.

Video intervista al Presidente del Consorzio di Tutela Vini Montefalco

Andamento stagionale della annata 2018 e valutazioni tecniche

L’annata 2018 è stata molto più fresca e senza i picchi calorici della precedente, anche se iniziata con un mese di gennaio mite e poco piovoso. Successivamente c’è stato un leggero ritorno di freddo, durato fino alla metà di marzo, quindi le temperature si sono alzate repentinamente favorendo un germogliamento leggermente anticipato del Sagrantino. Aprile e maggio sono stati mesi piuttosto piovosi che hanno garantito una riserva idrica importante, con temperature leggermente inferiori alla media del periodo. Da giugno a metà agosto le precipitazioni sono state occasionali, senza tuttavia manifestare mai condizioni di calore estreme. A fine estate le temperature si sono abbassate, favorendo una regolare maturazione delle uve, anche grazie a un periodo asciutto e ventilato che si è protratto fino a metà ottobre.

In cantina l’annata è stata sostanzialmente regolare e piuttosto classica, almeno considerando la curva climatica che stiamo vivendo, ha garantito uno sviluppo vegetativo equilibrato che ha portato a una vendemmia graduale, pienamente soddisfacente e di ottimo livello. Le temperature fresche di fine estate, condite da piogge sporadiche e buona ventilazione, hanno permesso di portare in cantina uve mature e con buoni livelli di acidità. Tutto questo si è tradotto in vini molto equilibrati, senza eccessi aromatici, alcolici né fenolici. I Sagrantino sono a loro modo “classici”: nel solco caratteriale della varietà, mostrano intensità e dinamismo, profondità, ottima finezza tannica e propensione all’invecchiamento.

Cantina Lungarotti a Montefalco
Cantina Lungarotti a Montefalco

L’evento di Montefalco, dopo due anni “anomali”, torna con proposte originali e coinvolgenti

La presentazione dell’annata si è svolta al Complesso Museale San Francesco, insieme alla presentazione dei produttori aderenti ad Anteprima Sagrantino 2018. Dopo i saluti del sindaco di Montefalco, Luigi Titta, sono intervenuti il giornalista Giancarlo Gariglio, il presidente del Consorzio Tutela Vini Montefalco, Giampaolo Tabarrini, l’assessore all’agricoltura della Regione Umbria, Roberto Morroni, e la presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei. Presente anche Stevie Kim, managing director di Vinitaly International, che ha annunciato la presenza nel mese di novembre a Montefalco degli Ambassador di Vinitaly International Academy, che saranno sul territorio per la “gita scolastica”, incoming altamente specializzato di professionisti internazionali.

Anche quest’anno è stata premiata l’Etichetta d’Autore

Presentata anche l’etichetta celebrativa dell’annata, realizzata da Alessandra Piccini, vincitrice del concorso “Etichetta d’Autore”. Restauratrice ed illustratrice, Piccini ha lavorato nel mondo della moda per poi sperimentare la sua passione per il disegno anche in altri settori come la ceramica, le decorazioni su pareti e legno e il restauro.

Isacco Giuliani vince il Gran Premio del Sagrantino, segue Luisa Dicuonzo e Salvaotre Poddesu

Proclamato anche il vincitore del Gran Premio del Sagrantino: si tratta di Isacco Giuliani, sommelier della delegazione di Ferrara che si è aggiudicato l’ambito concorso organizzato dall’AIS in collaborazione con il Consorzio Tutela Vini Montefalco, che ha visto a Montefalco professionisti da tutta Italia. Secondo posto per Luisa Dicuonzo della delegazione Bat Svevia, terzo e quarto posto parimerito per Salvatore Poddesu della delegazione Cliento e Benedetta Costanzo della delegazione Arezzo. Un’occasione unica per ammirare sommelier professionisti all’opera con degustazioni, abbinamenti, carte dei vini e tutto quanto riguarda la corretta comunicazione del Sagrantino all’interno di un ristorante.

Isacco Giuliani, 28 anni da Ferrara, vincitore del XIV Gran Premio del Sagrantino

“E’ stata una esperienza molto formativa ma anche divertente – dice Isacco Giuliani -. Non mi aspettavo di raggiungere questo traguardo così ambito. Per me è anche una grandissima rivincita poiché in questi anni ho partecipato a numerosi concorsi e piazzarmi al primo posto in maniera del tutto inaspettata è stato veramente meraviglioso e sono soprattutto felice di trasmettere ai miei clienti a Ferrara, dove lavoro come sommelier questo fantastico areale. Ho trovato un patrimonio viticolo incredibile, non solo legato al Sagrantino ovviamente e quindi sono davvero contento di poter rappresentare il territorio di Montefalco”.

Alla domanda “Come hai trovato i tannini del Sagrantino?” Isacco risponde: “Una tannicità non così irruenta. Il Sagrantino, che amo definire un purosangue, è stato domato dai produttori che in questo territorio stanno facendo davvero un ottimo lavoro, sulla scia dei grandi produttori che negli anni ’70, ’80, ’90 hanno reso famoso questo areale in Italia e all’estero e grazie anche al lavoro di promozione e comunicazione del Consorzio di Tutela Vini Montefalco. La difficoltà maggiore del concorso è stata affrontare l’emozione e arrivare ad oggi con una adeguata preparazione che mi ha permesso di vincere il concorso e dal punto di vista pratico la decantazione perché è una operazione molto delicata e che richiede attenzione”.

Altri due giovani professionisti pronti a raccontare il Sagrantino: Benedetta Costanzo e Salvatore Poddesu

Salvatore Poddesu, Ais Cilento: “E’ stata una competizione bellissima e sana che mi ha permesso di misurare le mie capacità con altri professionisti sommelier provenienti da tutta Italia”.

Benedetta Costanzo: “Sono davvero felice di aver fatto questa competizione perché ho potuto non solo conoscere un territorio ma soprattutto di averlo raccontato”.

Vinopolitana, App e Sala ri-creazione. Ecco le novità di quest’anno che sono state apprezzate dai produttori e dagli ospiti

Un’edizione che si è caratterizzata per molti momenti importanti in programma, tra cui anche la presentazione del libro di Robert Camuto, scrittore e giornalista americano, “Altrove a Sud” (Ampelos Edizioni), e per numerose novità, tra cui la nuova APP “Anteprima Sagrantino, la realizzazione della Vinopolitana, collegamento tra tutte le cantine del territorio e i punti strategici di Anteprima Sagrantino, e la nuova “Sala Ri-Creazione – press room, work, relax&train”, spazio dedicato alla stampa e agli operatori, che hanno partecipato in tantissimi da numerose regioni d’Italia. La Sala Ri-Creazione ha ospitato anche il party di chiusura di Anteprima Sagrantino, trasformandosi per l’occasione in un “mercato” con i prodotti e i piatti tradizionali del territorio, per celebrare l’italian lifestyle famoso in tutto il mondo.

“Abbiamo registrato un clima di grande entusiasmo intorno a questa edizione di Anteprima Sagrantino – è il commento del presidente del Consorzio Tutela Vini Montefalco, Giampaolo Tabarrini -. Tante e autorevoli presenze, tanti cambiamenti ma una sostanza che non è certo cambiata: ovvero Montefalco che è sempre la stessa, così come gli attori che sono parte integrante dell’Anteprima. L’Anteprima di quest’anno ci ha regalato un sole meraviglioso che è stato come una luce accesa su questi giorni, per finire con le novità presentate in questa edizione. I feedback finora sono tutti entusiastici e non possiamo che esserne felici”.

Benvenuto Orvieto diVino, l’anima bianca di queste anteprime

Dall’alto della rupe, difronte ad una platea molto internazionale, Orvieto è tornata a presentare la quarta edizione della sua Anteprima con focus e masterclass che hanno conquistato tutti. Città e vini che hanno costruito la storia del vino in Umbria, tanto da essere chiamati i “vini dei Papi”, per il loro apprezzamento da parte della Chiesa di Roma.

L’Anteprima che ri-lancia l’Orvieto nel mondo

Palazzo dei Sette ha ospitato il tasting in formula walk-around, mentre presso il Teatro Mancinelli, nella Masterclass, si sono succeduti i vini, espressione del territorio e dei 4 terroir che caratterizzano la denominazione (Vulcanico, Sabbioso, Argilloso, Alluvionale) e dei vitigni che fanno parte del disciplinare, Grechetto e Procanico (Trebbiano Toscano) in testa al 60%. Alla lista non sono mancati anche gli assaggi di rosso orvietano e della prestigiosa muffa nobile, una affascinante quanto rara perla di questa regione vitivinicola.

La mattonella dell’artista Barbara Fusari

Benvenuto Orvieto diVino si è concluso con il posizionamento della mattonella, realizzata dall’artista orvietana Barbara Fusari, nell’apposita bacheca realizzata da Michelangeli in via Duomo, alla presenza, tra gli altri, del sindaco di Orvieto, Roberta Tardani, del presidente del Consorzio, Vincenzo Cecci e della vicepresidente Giulia Di Cosimo, responsabile degli eventi dello stesso Consorzio.

Dopo due anni il Consorzio lancia un segnale forte ai mercati esteri

“È stata un’edizione di Benvenuto Orvieto diVino importante sotto tutti i punti di vista – dicono Cecci e Di Cosimo – Intanto, siamo tornati a vivere questo evento dopo due anni segnati dalla pandemia e poi oggi abbiamo potuto dare dimostrazione, una volta di più, della grande qualità che i vini orvietani riescono ad esprimere. Chi ha partecipato alle degustazioni – aggiungono il presidente e la vice – è stato davvero catturato dai nostri vini che non abbiamo dubbi sapranno presto conquistare nuove fette di mercato”. “L’obiettivo – sottolineano Cecci e Di Cosimo – è dare un’ulteriore dimensione internazionale ai nostri vini. Iniziative come questa sono orientate esattamente a far conoscere il nostro prodotto e quindi le nostre cantine e non per ultimo la nostra città anche al di fuori dei confini nazionali. Orvieto nel mondo non è uno slogan che abbiamo inventato oggi, ma dobbiamo lavorare ogni giorno perché il brand di questa parte d’Italia, unica per bellezza, storia, arte e prodotti enogastronomici, sia sempre più rafforzato”.

“Un ruolo centrale ce l’ha il Consorzio Tutela Vini di Orvieto con i suoi soci, capaci di valorizzare al massimo le uve del territorio, traducendole in vini che oggi non hanno nulla da invidiare ad altre zone enologiche del nostro Paese”, concludono Cecci e Di Cosimo.

La candidatura di Orvieto a Capitale della Cultura Italiana 2025

Il sindaco Tardani, ha sottolineato l’importanza dell’evento “che in questa giornata si intreccia con la candidatura di Orvieto a capitale della cultura italiana per il 2025. Vino e cultura da sempre nel nostro territorio sono un connubio indissolubile- aggiunge il sindaco –. Sono convinta che anche l’apporto del Consorzio di tutela e di tutto il mondo del vino orvietano sarà fondamentale per costruire un progetto vincente”.

Nella suggestiva cornice di Castiglione del Lago vini e vitigni si presentano per la prima volta alla stampa nell’evento dedicato alla Doc Trasimeno

Due giorni di Trasimeno, domenica 29 e lunedì 30 maggio, a Castiglione del Lago per l’evento Anteprima Trasimeno 2022 prima edizione, frutto della collaborazione di Consorzio Tutela Vini DOC Colli del Trasimeno e Strada del Vino Colli del Trasimeno.

Il claim del territorio è Vini da Vivere e v’invito a scoprirlo – Emanuele Bizzi, presidente del Consorzio Tutela Vini Doc Colli del Trasimeno

“La crescita del territorio e dei vini che produciamo – ha spiegato il presidente -, è il risultato di un lavoro di profondo rinnovamento portato avanti dal Consorzio e dalle cantine aderenti. Un percorso alla ricerca delle radici, ma con lo sguardo rivolto al futuro, soprattutto per quello che riguarda i processi di qualità e sostenibilità”.
“Negli ultimi due anni abbiamo impegnato il nostro tempo per metterci nelle condizioni di poter ripartire più competitivi e soprattutto consapevoli delle nostre risorse e questa Anteprima che vuole essere il segno di un cambio di marcia, di una presa di coscienza del territorio e delle sue possibilità. Quello che forse ci è mancato fino ad oggi, è stata la capacità di comunicare quello che stava succedendo, la bellezza e la varietà del nostro territorio. Obbligati in questi due anni a rimanere più stanziali, ci siamo resi conto che la vera differenza poteva farla la nostra voce ela capacità di condividere con gli altri questo tesoro”.
Presidente Emanuele Bizzi
Presidente Consorzio di Tutela della Doc Trasimeno Emanuele Bizzi

Le 50 sfumature di Trasimeno

Trasimeno, terra d’incontro e di confine vuole ripartire dal vino, che ha radici profonde in queste terre e a testimoniarlo c’è anche uno dei reperti etruschi più importanti della zona. Stiamo parlando della Tabula Cortonensis, atto che ci tramanda la prima vendita ufficiale di un appezzamento di terreno dedicato alla vite.
Un territorio vario e complesso quello del lago, che regala numerose sfumature ai nostri prodotti secondo la loro posizione, un intervento naturale a cui si arricchisce anche quello del terroir che regala quasi diversi cru all’interno dello stesso appezzamento di terreno.
Il presidente ha concluso invitando i presenti a cogliere anche nei vini proposti queste diversità di stili, uvaggi, rappresentazioni, e di ammirarle come se si stesse ammirando il lago, che al mattino brilla alle prime luci dell’alba, e alla sera cattura i colori più belli dei tramonti sul Trasimeno.

La carta di identità del Gamay del Trasimeno

Questo vitigno a bacca rossa introdotto in questa zona già a partire dal XVI secolo, nel periodo di dominazione spagnola nell’Italia centro-meridionale conseguente alla pace di Chateau-Chambrésis del 1559, e punta di diamante della Doc Colli del Trasimeno.

Il Trasimeno Gamay fa parte della famiglia della grenache (o garnacha, in spagnolo) ed è lo stesso vitigno conosciuto in Sardegna come cannonau, in Liguria come granaccia e come tai rosso dei Colli Berici in Veneto.

Fin dal suo arrivo nel territorio umbro questo vitigno è stato coltivato con la tecnica ad alberello, di origine francese, e non con la tecnica a “vite maritata”, molto più comune nell’area del Trasimeno e utilizzata già dall’epoca degli etruschi. Per questo motivo ha preso erroneamente il nome di Gamay, vitigno francese allevato ad alberello e utilizzato per la produzione del vino Beaujolais, proveniente dall’omonima regione.

Il Trasimeno Gamay DOC è un vino sapido ed elegante. Nel calice si presenta di un colore rosso rubino luminoso, di media trasparenza e con sfumature che possono andare dal granato al violaceo fino al blu. Il profumo è intenso e fruttato, dominato da sentori di frutti a bacca rossa come lampone, amarena e mirtilli; in alcuni casi si riconoscono aromi di cacao.

Le cantine socie del Consorzio sono attualmente quindici. La percentuale di rappresentatività del Consorzio Trasimeno sfiora il 90 percento, per un totale di 270 ettari. Tra il 2016 e il 2020 la produzione media annua di uve appartenenti alla DOC Trasimeno è stata di 13000 quintali, mentre la produzione, in vino, si attesta sui 7600 quintali. Le bottiglie certificate dal Consorzio negli ultimi tre anni sono circa 990.000. Per quanto riguarda il Trasimeno Gamay, si può dire che questa a oggi sia una produzione piuttosto limitata ma, grazie alla riscoperta di questo vitigno e alla sua valorizzazione da parte del Consorzio, si prevede un deciso incremento che sarà valutabile nei prossimi anni. Attualmente la superficie coltivata a Trasimeno Gamay è di 30 ettari.

Torgiano, la ciliegina per il gran finale

Gran finale condotto dalla denominazione più storica dell’Umbria. Dalla visita guidata al Museo del Vino di Torgiano guidata dalle padrone di casa Lungarotti, alla degustazione guidata presso le Tre Vaselle, in compagnia di ottimi spunti gastronomici.

La DOC Torgiano, tra le più piccole e dinamiche d’Italia, comprende il territorio del comune di Torgiano e in parte Perugia, ed è nata nel 1968 grazie allo spirito innovatore di Giorgio Lungarotti e ai suoi primi vini: con il Bianco e il Rosso di Torgiano è stata la prima DOC dell’Umbria, nonché la quinta in Italia. I vini possono essere rossi e bianco oltre al Torgiano Vin Santo, il Torgiano Vendemmia Tardiva e il Torgiano Spumante.

Tre le aziende che hanno aperto le porte delle cantine e tolto i turaccioli alle proprie bottiglie, durante l’Anteprima: Cantina Lungarotti, Tenute Baldo e Terre Margaritelli.

Le Tre Vaselle Resort&Spa ha ospitato la manifestazione del primo giorno e al ristorante Le Melograne si è tenuta la cena di gala dove i vini delle tre aziende partecipanti si sono degustati in abbinamento, con un menù studiato per l’occasione. Un’altra interessantissima degustrazione si è tenuta presso la Sala Dioniso, sempre alle tre vaselle, con i vini DOC e DOCG Torgiano guidata dal Dr Lorenzo Landi e a seguire visita guidata al Museo del Vino MUVIT di Torgiano. La visita alle Cantine Lungarotti si è poi conclusa con una degustazione verticale di Rubesco Rosso di Torgino DOC in occasione del suo 60°anniversario, proponendo le annate 2019, 2009, 2000, 1992, 1981, 1979.

Il relaix Borgo Brufa Spa Resort invece è stato il luogo scelto per la degustazione guidata delle Tenute Baldo. Il giovane team ha prima mostrato i vigneti dai quali le loro produzioni provengono, poi si è confrontato con i tecnici e giornalisti presenti, italiani e stranieri, durante la degustazione dei loro vini.

La conclusione della giornata è stato un eccellente equilibrio di lavoro e relax presso i vigneti di Terre Margaritelli. L’azienda nasce nel 1950 per volere dell’imprenditore Fernando Margaritelli che decide di iniziare per suo diletto a coltivare vite per produrre vino per se e per tutta la famiglia. Deliziati da un’accompagnamento musicale, con i tavoli direttamente allestiti tra i filari, alla luce del tramonto, si è tenuta la degustazione dei vini della cantina, l’ultima della settimana delle Anteprime in Umbria.

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