Alto Adige: il punto della situazione con il Consorzio dopo l’ottima vendemmia, tra Vinitaly 2023, premi e trend in corso

L’ultima annata dell’Alto Adige

“L’annata 2022 è iniziata con una comparsa dei germogli relativamente tardiva ma, a causa del clima molto caldo fino alla fine, si è trasformata in un anno molto precoce”, spiega Eduard Bernhart, Direttore del Consorzio Vini Alto Adige.

“Durante l’estate eravamo preoccupati a causa del gran caldo”, spiega Willi Stürz, mastro cantiniere della Cantina Tramin. “I grappoli, però, si sono rivelati eccezionalmente sani e perfettamente maturi, e in cantina i vini giovani si sono sviluppati molto bene.  Analizzando l’andamento dei vini bianchi gli enologi esprimono quindi grande entusiasmo: questi vini, infatti, si stanno sviluppando sorprendentemente bene in tutte le zone e risultano decisi ma comunque freschi e fruttati. Per i vitigni bianchi si registrano inoltre buoni valori zuccherini, acidità inferiore alla media e una vendemmia molto sana. A svilupparsi in maniera particolarmente interessante sono soprattutto Chardonnay e Pinot Grigio. Il Gewürztraminer risulta molto fruttato e promette una buona annata, il Sauvignon ha sorpreso tutti.

“In sostanza possiamo dire che tutti i vini dell’annata 2022 si stanno sviluppando uniformemente a un livello molto, molto alto”, racconta Stephan Filippi, mastro cantiniere della Cantina Bolzano. “In ogni caso ne siamo estremamente soddisfatti.”

“Di calore e siccità, ma anche della possibilità di lasciar maturare i grappoli in modo ideale, hanno beneficiato soprattutto i vini rossi. Complessivamente, il 2022 è un’ottima annata per i vini rossi”, spiega il Direttore Bernhart, in riferimento a tutte le aree di coltivazione.

Alla 55^ edizione di Vinitaly assegnato a Christine Mayr il premio Angelo Betti – Benemeriti della viticoltura

Durante la giornata di domenica 2 aprile è stato conferito il premio “Angelo Betti – Benemeriti della Viticoltura” a Christine Mayr.

Il premio viene assegnato annualmente a personalità delle varie regioni italiane che con il loro lavoro hanno dato un particolare contributo al progresso della viticoltura. La vincitrice di questa edizione di Vinitaly è Christine Mayr, donna e professionista che per oltre 20 anni ha fatto della sua passione per il vino e la viticultura una scelta di vita.

Da sinistra: Martin Foradori – vicepresidente Consorzio Alto Adige, Chrstine Mayr – Presidente Ais Alto Adige, Andreas Kraus – coordinatore produzione vinicola Provincia Autonoma Bolzano, Eduard Bernhart – direttore consorzio Alto Adige.

Presidente e membro del consiglio dell’Associazione Sommelier Alto Adige, Membro del consiglio dell’Associazione Italiana Sommelier AIS, Presidente per 20 anni dell’Associazione Sommelier Alto Adige nonché Ambasciatrice del gusto dell’Alto Adige. Christine Mayer si è sempre infatti distinta oltre che per il suo palato finissimo anche per la sua profonda e radicata cultura vinicola che ha saputo diffondere, trasmettere, e divulgare a moltissime persone durante questo lungo e luminoso percorso professionale.

Quali sono le tendenze riscontrabili tra i consumatori?

Ne parliamo con Martin Foradori, vicepresidente del Consorzio Alto Adige. “Parlare di tendenze nuove e estreme è esagerato. Però quello che si sta notando è una forte attenzione al contenuto alcolico dei vini. Stiamo notando che la cifra, il numero 14 sta diventando sempre più critico nei consumatori.

Avere da una parte il riscaldamento globale e dall’altra parlare di meno alcol è una bella sfida. Bisogna fare degli accorgimenti in vigna e lavorare differentemente dal passato. Crcando di sfogliare di meno per avere più ombra sul grappolo, abbassare l’apparato fogliare per avere meno fotosintesi. Tutti piccoli accorgimenti per arrivare a maturazione polifenolica perfetta con però una gradazione zuccherina contenuta con di conseguenza meno alcol nel vino.

In Alto Adige l’altitudine ci avvantaggia.”

I giovani?

“La generazione Z è molto più sensibile a questo tema, di più ad esempio se paragonati ai millenials. I millenials probabilmente continueranno a consumare come fanno ora mentre la generazione Z va verso vini con minor gradazione e c’è chi propende anche per vino a zero gradazione.”

La qualità?

“Bisogna averla e darla per assodata. La qualità deve essere la base per andare alla ricerca di altre cose. Come ad esempio la zonazione proposta in Alto Adige, per andare nel dettaglio dei vigneti, nella peculiarità della collina. Questi saranno gli stimoli per il futuro.”

Vinitaly 2023

Oltre 90 le cantine altoatesine presenti a Vinitaly 2023 con il proprio stand che per l’occasione presenteranno le nuove annate dei loro vini oltre che le novità prodotte.

Quest’anno, inoltre, per la prima volta l’Associazione produttori spumante Alto Adige metodo classico è presente in fiera con uno stand dedicato (D3) al fine di far degustare ai visitatori e operatori del settore il meglio delle bollicine altoatesine.

Durante la manifestazione, oltre alla possibilità di poter approfondire i temi di interesse con le singole aziende, l’Alto Adige racconterà, attraverso diversi assaggi, le mille sfaccettature del suo straordinario territorio vitivinicolo.

20 i vini in degustazione comparativa che sarà possibile degustare per ogni giornata semplicemente registrandosi presso il punto informativo presidiato dal Consorzio (in posizione C2/D2 nel padiglione 6) e degustando in self-service i vini proposti. Oltre a un ricco programma didegustazioni tematiche previste durante la quattro giorni veronese:

  • “UN VENTAGLIO DI SFUMATURE: LA FAMIGLIA DEI PINOT DELL’ALTO ADIGE”;
  • “IN SCENA I VITIGNI STORICI DELL’ALTO ADIGE: GEWÜRTZTRAMINER, LAGREIN, SCHIAVA”;
  • “FRESCHEZZA E INFLUSSI DI MONTAGNA NEI VINI BIANCHI DELL’ALTO ADIGE”.
  • “SPUMANTI DELL’ALTO ADIGE”. 

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