173 viticoltori di Bordeaux si schierano contro la Tav

Un rischio per le falde acquifere del torrente Ciron e conseguente rischio per il lavoro di 2.000 persone.

Non bastano le rassicurazioni dei promotori della Tav a placare gli animi dei 173 viticoltori di Bordeaux che, unendosi al movimento, si schierano apertamente contro la linea ferroviaria ad Alta Velocità.
La linea, secondo le previsioni, dovrebbe attraversare la valle in cui scorre il fiume Ciron, affluente della Garonne, torrente che ricopre, stando alle parole dei viticoltori, un ruolo fondamentale per il microclima della zona: le acque fredde del Ciron, gettandosi nella Garonne, creerebbero una fitta e sottile nebbiolina mattutina che ricoprirebbe un ruolo rilevante per alcuni tipi di viticoltura locale, Sauternes in primo luogo.

“Il treno ad alta velocità rischia di modificare la circolazione delle falde acquifere che formano il torrente – avverte Xavier Planty, presidente dell’organismo di difesa delle Aoc di Sauternes e Barsac – e sarebbe catastrofico… Se tutto questo viene meno sarà la fine delle nostre Aoc. Esigiamo dalla Sncf che non ci sia impatto sulle nostre viti. Danno da vivere a 2.000 persone. Per noi è una negazione della democrazia, una decisione stalinista”.

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