Vitigno autoctono Tintilia: un vino molisano tutto da scoprire!

L’unico vitigno realmente autoctono del Molise è la Tintilia; dalla storia difficile e controversa, questo vitigno a bacca nera ha rischiato di scomparire a causa della notorietà di “colleghi” molto più rinomati e apprezzati ma, per fortuna, le sorti del suo destino sono state cambiate dalla determinazione di alcuni vignaioli, che gli hanno restituito il valore che merita.

Ecco, quindi, una panoramica delle sue origini, delle sue caratteristiche e dei (validi) motivi per servirlo da solo o accompagnato da un piatto tipico molisano!

Storia del vitigno autoctono molisano Tintilia

Le origini del vitigno autoctono Tintilia sono un mix di miti, leggende e conferme scientifiche. Inizialmente, gli studiosi hanno associato la sua uva a un biotipo del Bovale Sardo ma, con il passare del tempo, hanno confermato che si tratti di una varietà spagnola importata in Italia dai Borboni.

Questo passaggio storico si intreccia perfettamente con una leggenda straordinaria, caratterizzata da sentimenti, passione e amore per il buon vino: nel Trecento, il primogenito della casata Carfa si innamora perdutamente della figlia di un luogotenente dei Borboni, che porta in dote un eccellente vino rosso, molto apprezzato da tutti gli invitati al banchetto di nozze. Purtroppo, la sposa ben presto si ammala e muore. Il conte, per trovare pace alle sue pene, chiede che vengano importati dalla Spagna alcuni semi di quel vitigno per ricordare per sempre la sua amata; da qui sarebbero nati i primi vigneti di Tintilia a Ferrazzano, in provincia di Campobasso.

Una leggenda avvincente e romantica che, però, deve necessariamente lasciare il posto ai documenti reali, che parlano del Tintilia come di un semplice vitigno appartenente alla famiglia delle Tintorie spagnole e introdotto in Italia dai soldati borbonici in servizio in Molise.

Considerata la sua scarsa presenza, però, la produzione del Tintilia viene messa da parte intorno agli anni Sessanta per lasciare spazio a varietà più note e redditizie, quali il Sangiovese e il Cabernet Sauvignon. Solo recentemente l’uva Tintilia ha rivisto la luce, grazie alla caparbietà di alcuni vignaioli che hanno deciso di valorizzare quei vitigni autoctoni che, a differenza di quanto si possa pensare, meritano di ricevere un riconoscimento importante.

Non a caso, la Denominazione di Origine Controllata (D.O.C.) “Tintilia del Molise” è una delle più recenti di tutto il panorama enologico italiano: infatti è stata riconosciuta l’1 giugno 2011.  

Vitigno autoctono Tintilia e territorio

Il vitigno Tintilia viene coltivato nelle province di Isernia e Campobasso, in particolare nella valle del fiume Biferno e vicino al fiume Volturno. Il territorio in questione presenta una composizione molto complessa, caratterizzata da vari tipi di sedimentazione e tendenzialmente dotata di un’ottima componente argillosa, marnosa e sabbiosa che consente all’uva di crescere forte e rigogliosa e di ottenere dalla sua lavorazione un vino di eccellente qualità e spessore.

Da non sottovalutare, poi, il clima di queste zone: a Campobasso è freddo, rigido e nevoso in inverno e caldo e afoso in estate, per lasciare posto alla brezza marina presente lungo la costa in grado di mitigare il caldo diurno, asciugare i grappoli e favorire una buona escursione termica durante la notte.

Vitigno autoctono Tintilia e vinificazione

Le viti di Tintilia sono, generalmente, coltivate a controspalliera e si caratterizzano per basse rese e poche gemme, il che consente di ottenere un vino estremamente elegante e raffinato. L’uva Tintilia può essere vinificata sia in purezza, sia in assemblaggio con altre uve per la produzione di rossi schietti di altissima qualità.

A prescindere dal suo utilizzo, dopo la pressatura soffice, l’uva trascorre la fermentazione e l’affinamento all’interno di contenitori sterili in acciaio inox, anche se ultimamente alcuni produttori stanno sperimentando le classiche barrique di rovere francese ottenendo, tra l’altro, ottimi risultati.

Dopo alcuni mesi, il vino viene imbottigliato e, dopo un breve e ulteriore periodo di riposo, è pronto per essere gustato.

Caratteristiche del vitigno e del vino Tintilia

Il vitigno Tintilia presenta delle caratteristiche ampelografiche che lo rendono unico e facilmente riconoscibile:

  • le sue foglie hanno grandezza media, forma quinquelobata e colore verde acceso;
  • i suoi grappoli sono medi, alati e conici;
  • gli acini presentano una buccia spessa, dal colore scuro e ricoperta di pruina;
  • la polpa ha un sapore molto semplice, leggermente dolciastro.

Si tratta di un vitigno abbastanza resistente alle infezioni fungine e tollera molto bene il freddo.

Per quanto riguarda, invece, il vino Tintilia del Molise prodotto con questo vitigno autoctono, è innanzitutto di un colore rosso rubino brillante; il suo bouquet è molto interessante, caratterizzato da note floreali molto delicate che si intrecciano con note fruttate più intense, rese ancora più seducenti da tocchi speziati e balsamici.

Il suo gusto presenta un tannino caldo e avvolgente, con uno spessore e una struttura molto affascinanti che rendono il vino ideale sia per una tavolata informale, sia per occasioni più eleganti, romantiche e raffinate.
 
Nello specifico, la Tintilia del Molise D.O.C. è riservata a tre tipologie di vini:

  • Rosso;
  • Rosso Riserva;
  • Rosato.

La versione Rosso presenta un colore rosso rubino intenso con riflessi violacei, che tendono al granato sia con la maturazione, sia nella variante Riserva. Il suo profumo è speziato, in un mix di liquirizia e pepe nero, che diventano peculiari nella versione Riserva e si mescolano a note fruttate di amarena, prugne e frutti di bosco. Nella variante Rosato, invece, il vino è decisamente fruttato, fresco, asciutto e armonico. In tutti e tre i casi, comunque, freschezza e morbidezza sono sempre ben bilanciate.

Come abbinare il vino Tintilia in tavola

Il Tintilia del Molise D.O.C. è un vino raffinato, elegante, persistente e strutturato; queste caratteristiche gli permettono di accompagnare qualsiasi pasto, in particolare primi piatti importanti, formaggi stagionati o secondi piatti strutturati a base di carne, arrosti, brasati e grigliati.

Le versioni Rosso e Rosso Riserva si abbinano perfettamente ai primi piatti di pasta con sughi di carne o con secondi piatti di carne rossa e carni alla brace, soprattutto il “capretto”; la variante Rosato, invece, si sposa con primi piatti con sugo di pomodoro, con minestre e zuppe di pesce e verdure e con portate a base di fritti.

Un abbinamento da provare assolutamente è quello tra il Tintilia e la ventricina, uno dei salumi più importanti di tutto il Molise e conosciuto in Italia per il suo sapore lievemente piccante capace di solleticare il palato e stimolare la sete.

Il consiglio è di servire il Tintilia sempre e comunque a una temperatura di 18°C dopo aver fatto riposare la bottiglia per una mezz’oretta, in modo da permettere alle note di prugna, frutti di bosco e pepe nero di potersi esprimere al meglio.

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