Caratteristiche del vino vulcanico: come il terreno influisce sulla qualità

Com’è noto, il vino si ottiene dalla fermentazione degli zuccheri presenti nei frutti della vite, processo che si attiva grazie ai lieviti presenti sulla buccia dell’acino d’uva. Tuttavia, non tutti i vini risultano uguali: oltre alla varietà e al tipo di uva, ci sono molti altri fattori che influenzano il sapore e la qualità del vino e tra questi spicca il terreno in cui la vite viene coltivata. Pertanto, quando si parla di vino vulcanico, bisogna saperlo distinguere dagli altri tipi di vino, cresciuti in terreni le cui caratteristiche difformano in modo notevole dai terreni vulcanici (i quali, a loro volta, si differenziano tra di loro).  Quel che è certo è che le caratteristiche principali di un vino (aroma, profumo, sapore), possono provenire in prevalenza proprio dal terreno in cui le uve vengono coltivate.

Cos’è il vino vulcanico

Il vino vulcanico è un vino prodotto a partire da uve coltivate su terreni vulcanici, ovvero zone caratterizzate dalla presenza di rocce vulcaniche, cenere e lava, le quali conferiscono alle uve particolari caratteristiche organolettiche. Infatti, il terreno vulcanico è noto per la sua capacità di trattenere l’acqua, rendendolo particolarmente fertile e adatto alla coltivazione di uve da vino. Con ciò, si vuole intendere che il terreno vulcanico è favorevole alla produzione di vino ed è un fattore decisamente significativo che determina la qualità e il sapore del vino, distinguendolo dalle altre tipologie di vino.

Su questi terreni, nella maggior parte dei casi, si trovano viti a piede franco, vale a dire viti con radice propria e non ibride, il che conferisce alla piante maggiore longevità e robustezza, ma soprattutto resistenza alla siccità. Il terreno è ideale per questo tipo di vite, grazie proprio alle sue caratteristiche di permeabilità, ma anche per le condizioni ambientali che allontanano la presenza di parassiti dannosi.

Vino vulcanico: caratteristiche e tipologie

I terreni vulcanici sono caratterizzati da un elevato contenuto di minerali come ferro, fosforo, magnesio e potassio: questi minerali possono avere un effetto importante e significativo sulla crescita della vite e sulla qualità dell’uva. Infatti, i minerali presenti nei terreni vulcanici vengono assorbiti dalle radici delle piante e trasferiti all’uva, conferendo al vino successivamente prodotto un sapore minerale distintivo.

Il terreno vulcanico è noto per la sua capacità di trattenere un buon livello di umidità al suolo, fattore estremamente importante per la crescita delle piante. Inoltre, la porosità del terreno vulcanico consente alle radici delle piante di penetrare maggiormente in profondità, permettendo loro di raggiungere le riserve d’acqua sotterranee. Questa serie di concause contribuisce a mantenere l’equilibrio idrico delle piante e a determinare la qualità delle uve.

Di norma, i vini vulcanici sono noti per la loro eleganza e struttura, caratterizzati spesso da aromi floreali e fruttati, senza che vengano meno sentori erbacei o speziati.

Il vino vulcanico può essere bianco, rosso o rosato e il suo sapore può variare in base alla regione in cui viene prodotto. Ovviamente, le differenze tra un vino bianco e un vino rosso, entrambi di natura vulcanica, si demarcano abbastanza nettamente. I primi sono infatti più freschi, minerali e caratterizzati da una leggera acidità, mentre i secondo risultano generalmente più tannici e speziati. Entrambi sono però caratterizzati da una buona acidità, mineralità e longevità.

Il terreno vulcanico e la vite

Com’è noto, il terreno vulcanico è formato dalle rocce e dai materiali prodotti dalle eruzioni vulcaniche. Ciò rende questi terreni ricchi di minerali e poveri di sostanze organiche, capaci di trattenere l’umidità grazie all’elevato livello di permeabilità dal quale sono caratterizzati. Le rocce vulcaniche rilasciano minerali e sostanze nutritive benefiche per la vite stessa. Infatti, il suolo formato dai lapilli del magma è ricco di silice, ferro e magnesio, che vengono assorbiti dalla vite e quindi dall’uva dalla quale poi si produce il vino.

Il terreno vulcanico, senza alcun dubbio, contribuisce a creare un ambiente unico e specifico per la vite, andando inevitabilmente a influenzare il profumo e il sapore delle uve e quindi del vino.

Inoltre, le viti coltivate sui terreni vulcanici non sono attaccate dalla fillossera, l’insetto infestante vero nemico dei vigneti, né tantomeno da altri parassiti dannosi.

Come avviene la produzione del vino vulcanico

Com’è facile intuire, la produzione di vino vulcanico non è una cosa semplice e richiede una particolare attenzione soprattutto nella scelta dei vitigni e nella gestione del terreno. È necessario che i viticoltori conoscano approfonditamente la zona in cui producono il vino e imparino a conoscere come il terreno vulcanico influisca sulla crescita della vite e sulla maturazione dell’uva.

Infatti, visto che il terreno vulcanico può essere molto ricco, è molto importante evitare di sovra-fertilizzare il vigneto. Non va poi dimenticata la complessità di questo terreno, che generalmente non è fornito da vie di comunicazione e collegamenti semplici, ma che è anche normalmente difficile da coltivare, proprio a causa della durezza delle rocce e della possibile pendenza del terreno, che spesso può rendere necessario dedicarsi a interventi di terrazzamento.

Oltre a questi aspetti, anche il processo di lavorazione richiede particolare attenzione. Infatti, è importante saper mantenere una temperatura costante durante il processo di fermentazione, poiché le temperature elevate possono compromettere la qualità del vino. Inoltre, è fondamentale utilizzare lieviti selezionati per assicurare una fermentazione uniforme e prevenire l’insorgere di difetti e anomalie che andrebbero ad alternarne aroma e gusto.

Dove vengono prodotti i vini vulcanici

I vini vulcanici vengono prodotti in diverse parti del mondo, ovviamente dove è presente il terreno vulcanico. Ci sono alcune regioni che si sono particolarmente distinte per la produzione di questi vini. Tra le principali figurano territori presenti nei seguenti Paesi:

  • Italia: l’Italia è forse il Paese più noto per la produzione di vini vulcanici. Le regioni vulcaniche dell’Italia sono la Sicilia, dove si trova l’Etna, ovvero il vulcano attivo più alto d’Europa, le Isole Eolie, l’area del Vulture in Basilicata, la zona dell’Irpinia, il territorio dei Castelli Romani, la Tuscia, i Campi Flegrei, i Colli Euganei e le Terre del Soave in Veneto.
  • Grecia: anche in Grecia c’è una lunga tradizione nella produzione dei vini vulcanici. L’isola di Santorini è celebre per il suo vino bianco vulcanico, prodotto a partire dall’uva assyrtiko.
  • Portogallo: in Portogallo si trovano diverse regioni vulcaniche, tra cui l’isola di Pico nelle Azzorre, dove vengono prodotti vini bianchi vulcanici a partire dall’uva verdelho.
  • Spagna: qui, più precisamente alle isole Canarie, e ancora più specificamente nell’isola di Lanzarote, si produce un famoso vino di marchio DOP, coltivato su un terreno completamente ricoperto di cenere vulcanica, sullo sfondo del suggestivo paesaggio di La Geria, molto complesso da lavorare e gestire, ma forse per questo ancora più prezioso.
  • Israele: qui è celebre il vino vulcanico prodotto nelle Alture del Golan, territorio formatosi dalle eruzioni vulcaniche di molto tempo fa. Il vino vulcanico più importante del territorio prende il nome proprio dalla zona e si chiama Golan Heights e può essere bianco, rosso o rosé.
  • Cile: i territori vulcanici di questo Paese sudamericano dove viene prodotto del buon vino vulcanico sono senza dubbio la regione di BÍo BÍo, l’isola di Chiloé e la Casablanca Valley.
  • Stati Uniti: qui spicca la regione vulcanica dell’Oregon, e in particolare la zona del monte Hood e del monte Adams, famosa per la produzione di vini bianchi e rosati vulcanici, ma non va dimenticata la Napa Valley in California.

Tipologie ed esempi di vino vulcanico italiano

Abbiamo detto che il vino vulcanico può essere bianco o rosso, ma non manca anche la variante rosé. In generale, il fil rouge che li accomuna è la mineralità e la buona acidità che li caratterizza, ma anche una struttura elegante e complessa, oltre a una tendenza alla longevità.

Andiamo a fornire qualche esempio di vino vulcanico italiano.

  • Vino bianco: i vini bianchi vulcanici sono noti per la loro acidità fresca e il loro sapore minerale. Sono spesso prodotti a partire da uve come Carricante, Cataratto, Malvasia, Zibibbo e Greco. Questi vini possono variare in modo notevole nel loro profilo di gusto, in base alla varietà di uva utilizzata, al clima e al terreno. Uno dei vini bianchi vulcanici più famosi è il Greco di Tufo, che viene prodotto nell’area di Tufo, in Campania. Si tratta di un vino con un sapore intenso e complesso, con sentori di miele, agrumi, pesca e fiori ed è noto in particolare per la sua acidità fresca e la struttura morbida.
  • Vino rosso: i vini rossi vulcanici vengono prodotti a partire da uve come il Nerello Mascalese e il Nerello Cappuccio, coltivate sull’Etna. Noti per la loro complessità e la struttura morbida, evocano sentori di frutti rossi, erbe e spezie e sono in genere eleganti e di carattere. Tra i vini vulcanici rossi più famoso in Italia figura senza dubbio l’Etna Rosso, il quale, com’è facile intuire, viene prodotto sull’Etna. Stiamo parlando di un vino dal sapore fruttato e speziato, con note di ciliegia, mirtillo e pepe nero.
  • Vino rosato: il vino rosato vulcanico viene prodotto a partire da varietà di uve rosse come il Nerello Mascalese, il Pinot Noir, il Cinsault e altre ancora. Il colore va dal rosa pallido al rosa di intenso e le sfumature cromatiche dipendono prevalentemente dalla varietà di uve utilizzate e dal processo di vinificazione. Generalmente, al palato il vino rosato vulcanico ha un aroma fresco e fruttato, con sentori di fragola, ciliegia e frutti di posto, e un sapore equilibrato, con una buona acidità e un finale gradevolmente secco. Tra i vini rosati vulcanici italiani più noti figurano il Rosato del Vulture, prodotto in Basilicata a partire da uve Aglianico, con un sapore fresco e delicato, e il Lacryma Christi del Vesuvio Rosé, prodotto con uve Piedirosso e Sciascinoso, che spicca per il sapore fruttato e delicato.

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