A Singapore spopolano per i fine wines. I consumatori sanno cosa bere e favoriscono il trend della premiumtizzazione.
Singapore rappresenta un hub strategico nel sud-est asiatico con un’economia stabile e un mercato molto competitivo, soprattutto per l’ambito dei fine wines. Si tratta del secondo paese più popolato del mondo, il quinto porto commerciale del pianeta e il paese con un reddito tra i più alti del mondo.
Come si muove il settore dei vini premium?
I più importanti brand del vino, soprattutto nel settore premium, guardano sempre di più a economie forti per bilanciare la potenziale perdita in USA e Europa. Non solo Cina e Corea del Sud, quest’ultima in lizza per il primo posto nel Compass Market Attractionness Model di Wine Intelligence nel 2022, ma anche e soprattutto Singapore, un mercato del vino in crescita (secondo i dati raccolti da Wine Intelligence) sebbene piuttosto complesso, con costi di importazione e tasse molto elevate che rendono il vino un bene di lusso.
La categoria vino controlla una quota del 10% del settore. Per tutte le tipologie di vino i volumi sono cresciuti costantemente dal 2016 al 2021, e si prevede una crescita simile per i prossimi cinque anni. Anche il settore degli spumanti è in pieno sviluppo: si stima un tasso annuale (CAGR) in volume del 4%, dal 2021 al 2026.
Come si comportano i consumatori?
Anche a Singapore i consumatori scelgono di bene meno ma meglio, favorendo la tendenza verso la premiumizzazione. La penetrazione è soprattutto online, più alta tra i bevitori di vino più frequenti, oltre i due terzi dei consumatori.
Sebbene il Covid abbia accresciuto il consumo domestico, l’on-trade rimane un canale importante con i singaporiani che si godono vini premium a livelli paragonabili a quelli degli Stati Uniti e dell’Australia. Il vino naturale è in vetta alle richieste, collocando Singapore al quinto posto Wine Intelligence 2022 SOLA Opportunity Index.