Un QR code per proteggere i vini di Saint-Emilion dalle frodi

La nuova etichetta è già in uso da Castel Group e presso alcuni produttori di Bordeaux. Ecco come funziona.

imagesUn fatturato da capogiro, alcune delle più prestigiose etichette mondiali – dallo Château Cheval Blanc a Ausone, da Angelus a Figeac e Pavie – vendemmie da 250 ettolitri di vino e venti milioni di bottiglie annuali: è questo il capitale umano e pecuniario che il comune di Saint-Émilion vuole proteggere con una nuova etichetta antifrode.

Tale etichetta, inventata dalla compagnia tedesca Tesa Scribos e già in uso presso alcuni produttori di Bordeaux e da Castel Group, il più grande produttore di vino in Francia, coniuga – come riportato dal sito Wine Searcher – un codice QR univoco e un numero di serie che permette al consumatore di capire l’autenticità del prodotto e al produttore di rintracciare la posizione della bottiglia.

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ph. credit Wine Searcher

Ecco come funziona: il QR code viene visualizzato dal consumatore che viene quindi indirizzato ad una pagina web del Comune di Saint-Émilion. A questo punto viene chiesto di inserire un codice numerico presente sulla bottiglia. Qualora QR code e codice numerico non corrispondessero, al produttore arriva un’immediata notifica via e-mail. Il produttore può a questo punto avviare una ricerca della bottiglia tramite sistema GPS che gli consente di individuare dove e quando è stato scannerizzato il QR code. È questa, nelle parole di Franck Binard, direttore del Consiglio di Saint-Émilion, “una delle più importanti caratteristiche del sistema”. Il Consiglio auspica che le “20 milioni di bottiglie adottino presto questo sistema” i cui adesivi sul collo  e l’etichetta non possono peraltro essere rimossi.

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