La categoria dei vini pregiati è acquistata da una nuova generazione di investitori chiamati “Cool Kid”. Il rapporto di Cult Wine Investment.
Uno studio, intitolato The Alternative Wealth Report di Cult Wine Investment, rivela che esiste una nuova generazione chiamata Cool Kid interessata ai vini pregiati. Si tratta di una generazione di giovani, finanziariamente potenti che sta cambiando per sempre il mondo degli investimenti.
Il rapporto evidenzia che negli Stati Uniti in particolare questo fenomeno è molto di tendenza. Lo crescita è del 23% su base annua degli investitori statunitensi, con 168.000 dollari in l’investimento medio dei clienti di New York.

Complice l’ascesa delle piattaforme digitali:
Chris Sanderson, co-fondatore di Future Laboratory, ha dichiarato che il rapporto evidenzia come, anche in un periodo di instabilità e incertezza economica, stia emergendo un investitore con un patrimonio netto elevato e vivace e resiliente.
Questo fenomeno inoltre sfrutta al meglio i settori economici emergenti creando nuove opportunità di attività anche sfruttando al meglio l’ascesa delle nuove piattaforme digitali. “Non ortodossa, audace e altamente imprenditoriale, questa nuova mentalità da investitore sta definendo l’agenda per il prossimo decennio”. ha concluso Sanderson.

Cosa alimenta il trend di acquisto?
“La pandemia ha davvero accelerato la trasformazione digitale del vino come prodotto, come categoria e ora come risorsa di scommessa sicura. Parallelamente, il desiderio dell’investitore per le attività si è evoluto. L’imminente ricompensa finanziaria non è più una motivazione dominante, ma sono le passioni personali che guidano la diversificazione all’interno delle classi di attività. Stiamo vedendo investitori emergenti venire da noi attraverso il loro amore per una regione o un’uva, ma anche con l’aspettativa di sperimentarlo poiché hanno altre classi di attività”. commenta Tom Gearing, co-fondatore e CEO di Cult Wine Investment.
Per i Cool Kid e gli investimenti di vini pregiati, la tecnologia sta democratizzando il buon vino, consentendo alle persone di difendere le regioni e guardare oltre le fonti consolidate dominanti in Francia e in Italia e questo, a sua volta alimenta il trend di acquisto.