Un tuffo decisamente da record quello che si è registrato al largo della costa della Florida pochi giorni fa: 12 bottiglie di Bordeaux e 320 piante di vite sono atterrate nell’Oceano Atlantico a bordo di un Caro SpaceX “Dragon” dopo aver trascorso un anno nella Stazione Spaziale Internazionale (ISS).
Nel novembre 2019 sono state lanciate nello spazio le bottiglie, a marzo le piante, per la precisione tralci di Merlot e Cabernet Sauvignon. L’operazione rientra nel progetto di ricerca scientifica guidato dalla start up Space Cargo Unlimited di proprietà del miliardario statunitense Nicolas Gaume. L’obiettivo è duplice: per quanto i riguarda le bottiglie di Bordeaux, analizzare il comportamento del vino invecchiato nello spazio può condurre a interessanti implicazioni per nuove pratiche enologiche; in merito invece alle viti, verranno analizzati eventuali mutazioni in termini di resistenza ai cambiamenti climatici e al riscaldamento globale, che potrebbero portare a scoprire varietà più adatte a una terra più calda con meno acqua potabile. Gli esperimenti infatti fanno parte del programma “Mission Wise” che cerca di contribuire alla comprensione dell’agricoltura sostenibile.
Dopo lo splashdown in California di pochi giorni fa, le bottiglie verranno inviate in Francia a fine gennaio. Qui il team di ricercatori dell’Università di Bordeaux inizierà a confrontare i vini e i tralci “spaziali” con i campioni di controllo rimasti sulla Terra, per capire ad esempio quale impatto ci sia sul gusto dopo un anno nello spazio, se l’invecchiamento in orbita è diverso rispetto alla stessa annata lasciata sulla terra e se la “gravità zero” ne ha modificato il processo. Nella stazione spaziale le bottiglie e le viti sono state mantenute a temperatura e umidità costanti, ricreando tutti i parametri della vita sulla Terra, tranne la gravità. Proprio la rimozione della gravità crea un grande stress sugli organismi viventi, stress che a volte velocizza le evoluzioni naturali. I ricercatori sperano di trovare questa accelerazione anche nei vini che contengono elementi vivi come batteri e lieviti.
Il prezioso Bordeaux invecchiato nel cosmo verrà anche degustato privatamente a marzo, candidandosi così a diventare un must have per milionari, con l’auspicio di ottenere anche un ritorno economico dall’esperimento, visto l’investimento di svariati milioni di euro.
L’identità dei vini rossi di Bordeaux non è stata ancora rivelata, al momento si sa solo che provengono da un unico produttore e da un’annata. Di certo i fortunati assaggiatori prenderanno parte a un momento unico.