Il Franciacorta: uno spumante italiano

Il Franciacorta chiude il 2021 con un record di vendite, ma cosa sappiamo realmente di questa bollicina italiana?

Il Franciacorta oggi è tra gli spumanti italiani a metodo classico più apprezzati. La bollicina lombarda piace un po’ a tutti per la sua versatilità tanto che in occasioni di convivio fa fatica a mancare. Nel 2021 infatti le vendite hanno toccato la cifra di 20 milioni di bottiglie, ottenendo ottimi risultati anche all’estero.

Tra Storia, Territorio ed Enoturismo:

Tra le colline bresciane e l’estremità meridionale del lago d’Iseo (Lombardia) si estende per 200 km la zona del Franciacorta. Il territorio abbraccia ben 19 comuni bresciani che racchiudono siti culturali e storici dove vino, uomo e natura vivono in simbiosi. Una zona omogena dal punto di vista geologico quella della Franciacorta che vede le sue colline delimitate ad ovest dal fiume Oglio e a nordest dalle propaggini delle Alpi Retiche. Le loro origini sono da ricondurre ai ghiacciai che, ritirandosi oltre 10.000 anni fa, hanno creato l’anfiteatro all’interno del quale ha preso vita la Franciacorta.

Già prima dell’Alto Medioevo erano presenti nel territorio molte comunità di frati benedettini che si occupavano della coltivazione delle vigne. Per queste attività agricole, i monaci erano esentati dal pagamento dei dazi alle autorità locali e loro territori erano chiamati per questo motivo “curtes francae”. Da L’origine del nome “Franzacurta” comparve per la prima volta nel 1277 in un’ordinanza degli Statuti di Brescia.

Il territorio della Franciacorta offre anche ampie possibilità di conciliare esperienze escursionistiche legate al buon vino e alla natura. Per gli amanti delle attività a due ruote, la Strada del Franciacorta offre cinque percorsi ciclistici alla portata di tutti. Tra viti, vigne e borghi antichi è possibile immergersi in esperienze uniche dai panorami mozzafiato.

Il Vino e Le tipologie:

Il vigneto della Franciacorta è composto da: Chardonnay per circa l’80% della superficie totale, il Pinot Nero occupa circa il 15%, mentre il Pinot Bianco rappresenta solo il 5%. Secondo disciplinare, il Franciacorta Docg deve essere composto da Chardonnay e/o Pinot Nero. E’ permesso l’uso del Pinot Bianco fino a un massimo del 50%. La durata minima dell’affinamento sui lieviti è di 18 mesi. Sono previste varie tipologie: SatènRosé, Millesimato Riserva. Ognuna presenta caratteristiche e personalità uniche. Ad oggi è prodotto e commercializzato in diversi dosaggi.

Non Dosato (zucchero fino a 3 g/l, residuo naturale del vino) – è il più secco della gamma dei Franciacorta;

Extra Brut (zucchero fino a 6 g/l) – molto secco;

Brut (zucchero inferiore a 12 g/l) – secco ma un po’ più morbido rispetto all’Extra Brut, è sicuramente la -tipologia di Franciacorta più versatile;

Extra Dry (zucchero 12-17 g/l) – morbido, con un dosaggio leggermente maggiore rispetto al classico Brut, è indicato per una grande varietà di cibi;

Sec o Dry (zucchero 17-32 g/l) – meno secco e leggermente abboccato;

Demi-Sec (zucchero 33-50 g/l) – sapore abboccato dovuto al dosaggio zuccherino piuttosto elevato, si abbina bene con i dolci.

Un po’ di Wine Tasting:

Il Franciacorta è un vino versatile, adatto a tutto pasto ma è particolarmente apprezzato durante occasioni come aperitivi a base di salumi, crudité e lieviti. Un vino che premia anche il Sushi e ne eleva le sensazioni è senza dubbio il Franciacorta Satèn. Un abbinamento ad oggi molto apprezzato e ben riuscito grazie alla freschezza, al gusto vellutato e alle bollicine capaci di sgrassare le pietanze a base di sushi, mantenendo costante l’armonia tra i sapori. Proprio per la sua freschezza e leggerezza, è ottimo per accompagnare una tempura di gamberi.

L’obiettivo in ogni caso è sempre il raggiungimento di un equilibrio sensoriale, dove il vino non annulli il cibo o viceversa non sia troppo blando da scomparire.

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