Boom aste online: gli italiani preferiscono vini e Champagne

Agli italiani piace comprare sulle aste online. Il più popolare e richiesto è il vino, tra cui lo Champagne.

Il secondo anno della pandemia segna un nuovo record anche per le aste online. Gli italiani preferiscono comprare sul web e su siti specifici cominciando così a crearsi le proprie collezioni enologiche. come per esempio Catawiki. Questo fenomeno oltre ad essere stato influenzato dalle nuove abitudini di consumo deve la sua popolarità anche grazie alle nuove categorie di consumatori che sono sempre più consapevoli e attenti al buon bere ma anche molto curiosi.

Champagne

Tra i preferiti vino e Champagne.

Il vino si posiziona in prima posizione tra i prodotti preferiti nelle aste online. Il settore è cresciuto del 45% rispetto all’anno scorso vedendo oltre 40mila bottiglie vendute. In Italia è stata venduta la bottiglia più costosa messa all’asta a livello globale, si tratta di una Domaine de la Romanée-Conti Romanée Conti Grand Cru del 2006 battuta per 15.500 euro. Inoltre la categoria dello Champagne ha registrato un tasso di crescita notevole che sfiora il 60% rispetto all’anno precedente.

Ad oggi gli Champagne sono visti come la migliore forma di investimenti “intelligenti” in grado di offrire forti ritorni. Soprattutto in riferimento a quelli di annate stellari come il 2002 e il 2008.

In totale, gli italiani hanno acquistato nelle aste online qualcosa come 100 milioni di euro in vino, con una spesa media di circa 1000 euro.

vini pregiati aste online

Identikit dei consumatori:

Si tratta della generazione Z, ovvero i giovanissimi sempre più attenti al buon bere ma anche super tecnologici. Cresciuti nell’epoca digital si sono avvicinati al mondo delle aste online con un tasso di crescita del 21% rispetto lo scorso anno. Tra le altre categorie in aumento troviamo invece i venditori professionali e gli amatori, oltre 200.000 nel 2021 di cui oltre la metà nuovi utenti della piattaforma Catawiki.

Secondo una recente analisi di Wine intelligence sembrerebbe che questa categoria di consumatori sia anche quella più capace di moderare l’assunzione di alcol. La generazione Z, quella dall’età legale per bere fino a 24 anni, è stata la fascia di età in cui si sono visti i cambiamenti più significativi nel consumo di alcol.

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