‘Vino naturale’ in etichetta misleading – ingannevole – per la Commissione Ue

Il ‘Vino naturale’ in etichetta per la Commissione Ue, può suggerire un’idea di qualità più alta con il rischio che l’uso di tale definizione induca il consumatore in errore.

 “L’indicazione ‘vino naturale’ in etichetta può suggerire l’idea di un vino di qualità più alta. C’è il rischio che l’uso del termine naturale induca il consumatore in errore”. Questo quanto riportato nel parere della Dg Agri presso la Commissione Ue, in merito all’utilizzo in etichetta della dicitura ‘vino naturale’, un’area grigia nelle normative di Bruxelles.

L’approfondimento del settimanale di Unione italiana vini (Uiv), Il Corriere vinicolo.

https://corrierevinicolo.unioneitalianavini.it/giornale/corriere-vinicolo-n-32-2020/

Per il segretario generale Uiv, Paolo Castelletti: “L’aggettivo usato nel parere della Dg Agri misleading -ingannevole – è molto chiaro, perché la lettura del termine ‘vino naturale’ potrebbe seriamente indurre il consumatore in errore riguardo le caratteristiche intrinseche del prodotto, così come potrebbe indurre valutazioni errate sulla naturalità del vino in generale. È quindi evidente un rischio comunicativo per l’intero settore”.

L’opinione dell’industria vitivinicola è che vi sia la necessità di giungere a regole chiare: “Il nucleo del problema – per il segretario generale del Ceev, Ignacio Sanchez Recarte – non è il divieto ma l’applicazione. Non vedo perché non sia possibile che la legge europea preveda regole concrete, incluso un termine appropriato per la presentazione dei vini naturali nell’interesse dei produttori e dei consumatori”.

Anche Matilde Poggi, presidente della Fivi, non appoggia l’uso della dicitura, definendola difficilissima da chiarire e normare.

‘Vino naturale’ è di fatto un termine che, se non regolarizzato, rischia di generare confusione, non soltanto riguardo la qualità del prodotto, ma anche rispetto al lavoro degli altri produttori e vignaioli.

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