Sicilia sul podio per la produzione di vino biologico

Il comparto produttivo del vino biologico siculo rappresenta il 34% della superficie vitata italiana

Nonostante il periodo di allerta sanitaria in cui ci troviamo, la Sicilia rimane un punto di riferimento per quanto riguarda la produzione del vino biologico. Con una superfice vitata di circa 99.992 ettari sui 660.000 nazionali, la terra sicula conta un comparto produttivo non indifferente.

Già nel 2017, secondo un’analisi di Coldiretti si era evidenziato che la terra sicula possiede 38.935 ettari di vigneti biologici che corrispondono al 37,6% di tutti quelli presenti in Italia. Grosso modo la maggioranza del vino biologico, nel nostro Paese, viene dunque prodotto in Sicilia.

L’emergenza sanitaria Covid-19, il distanziamento sociale e il calo dei consumi interni, parallelamente al deciso aumento della domanda statunitense, ha fatto scivolare l’Italia al terzo posto tra i Paesi consumatori. Si beve meno e con maggiore qualità segnando un vero e proprio boom dei vini biologici e la leadership salda nelle mani della Sicilia, che con oltre 30mila ettari rappresenta il 34% della superficie vitata più estesa d’Italia

E’ ciò che emerge da un recente studio della Rome Business School, attiva sul panorama internazionale e membro del network Formación y Universidades creato da De Agostini e dal Gruppo Planeta. Lo studio evidenza un forte progresso di Sicilia (+2.4% al 45.5%) e Sardegna (+1.4% al 49.4%), che sono comunque in fondo alla lista per penetrazione di consumo. Tra le regioni invece con i consumi più importanti, si nota un calo dell’Emilia-Romagna (-1.4% rispetto al 2018, al 61.1%), che comunque resta la prima regione italiana in questa classifica.

Secondo una stima condotta su dati Istat è emerso come nel 2020 le regioni italiane con il più alto tasso di consumo di vino siano Valle D’Aosta, Toscana ed Umbria.

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