Quanto conta la viticoltura biologica in Italia: ecco il report “filiera vitivinicola biologica”

La viticoltura biologica in Italia è ormai una realtà consolidata e i numeri non fanno che confermarlo. Basti pensare che, in 10 anni (2009-2019) gli ettari di vitigni a coltivazione biologica in Italia sono cresciuti del 109%, arrivando a toccare quota 107.143 ettari nel 2019. E il trend è in crescita.

Tanti gli studi che analizzano questo nuovo scenario. Tra i più recenti, c’è il report “La filiera vitivinicola biologica“, ultimo quaderno di una collana tematica dedicata al mondo del bio. Il progetto, presentato in questi giorni, è promosso dal Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali e realizzato dall’ Ismea in collaborazione con CIHEAM-Bari, nell’ambito delle attività del Sistema d’Informazione Nazionale sull’Agricoltura Biologica (SINAB).

Viticoltura biologica in Italia sempre più in alto: i numeri del 2020

Quanti sono i vini biologici prodotti in Italia? Secondo il report Mipaaf – Ismea, nel 2020 ben 4 bottiglie di vino su 100 portavano con sé l’indicazione “biologico”. Numeri importanti se si considera da dove siamo partiti, che rendono l’Italia il terzo Paese al mondo per ettari vitati coltivati bio. Prima di noi, Spagna e Francia.

Rispetto alle altre nazioni, però, il Belpaese è quello con un’incidenza sulla superficie vitata complessiva di quasi il 19%. La più alta in Europa e nel mondo.

Altri dati ancora. “Sul versante produttivo – si legge nel report – nella campagna 2019-2020, le circa 870.000 tonnellate di uva prodotte hanno dato origine a 2,2 milioni di ettolitri di vino biologico. Corrispondenti al 4,6% della produzione enologica nazionale”.

“Questo quaderno tematico rappresenta un’importante fonte di informazione per gli attori della filiera vitivinicola biologica. – ha dichiarato Francesco Battistoni, sottosegretario all’agricoltura – Il biologico italiano è un prodotto di grande qualità, non a caso siamo primi esportatori europei e secondi a livello mondiale. Abbiamo il più alto numero di operatori biologici del vecchio continente ed un mercato costantemente in espansione. Il nostro modello di filiera è un esempio virtuoso, ma siamo consapevoli di avere ancora un grande margine di crescita. Per un agricoltore, dedicarsi al biologico rappresenta certamente una sfida, ma al tempo stesso anche una preziosa opportunità di fare impresa rispettando i canoni della sostenibilità economica, ambientale e sociale”. 

E presto, per i vini green italiani, arriverà una grande novità. L’Italia, infatti, sarà il primo Paese a dotarsi di uno standard pubblico sostenibile per il settore vitivinicolo, grazie al Decreto Sostenibilità. Il Decreto – sostengono dal Mipaaf – arriverà a settembre.

Viticoltura biologica in Italia: quanto vale?

In Italia sono oltre 18 mila i viticoltori bio ai quali si aggiungono tutti gli altri attori della filiera. Un totale di operatori del settore vitivinicolo biologico prossimo alle 25.000 unità. Sul fronte dei consumi, il vino biologico italiano piace all’estero, con Germania e la Francia capofila tra i Paesi consumatori.

Intanto, anche la produzione di vini biologici nelle cantine cooperative italiane è in crescita. +61%, secondo un’indagine realizzata da Alleanza Cooperative Agroalimentari .

Viticoltura biologica in Italia: differenze tra nord, centro e sud

Il report va poi nel dettaglio, analizzando i vigneti a coltivazione biologica in Italia a livello regionale e addirittura provinciale. La prima cosa che salta all’occhio, è la differenza tra nord e sud della Penisola. È il Mezzogiorno ad assicurarsi la più alta presenza di territori vinicoli a coltivazione bio in Italia, mentre, in questo caso, il nord deve rincorrere.

“Un percorso di crescita – si legge – che ha portato a un maggior equilibro nella distribuzione di vigneti tra Nord (22,8%), Centro (22,5%), Sud (25,5%) e Isole (29,2%)”. La regione più green d’Italia per quanto riguarda il vino si conferma la Sicilia, con poco meno di 30.000 ettari – che ha da poco pubblicato un report sull’annata 2020 che mette proprio in evidenza l’importanza della sostenibilità per i vini siciliani. A seguire, Puglia (14 %) e Toscana (14%).

viticoltura biologica in italia

Altri dati da sottolineare sono:

  • Il tasso di crescita di vigneti biologici maggiore del decennio è stato fatto registrare dal Piemonte (+406%) a testimoniare la grande attenzione che il mondo produttivo settentrionale sta dedicando al metodo di produzione biologico. In Piemonte, infatti, è boom di cantine sostenibili: più di 800, come sottolineava un’analisi di Valoritalia uscita a fine aprile.
  • Incidenza rispetto alla superficie totale destinata a vite. Prendendo a riferimento il valore di 18,8% che emerge come dato nazionale – si legge ancora nel report – risaltano a livello regionale le quote della Calabria (55,2%), delle Marche (41,9%), della Sicilia, (35%) e dell’Umbria (26,5%). Mentre sul lato opposto emergono grandi margini di crescita in Friuli-Venezia Giulia (6,5%), Provincia autonoma di Bolzano (8,2%), Piemonte (8,4%) e Sardegna (8,8%).
  • Le province con più alta presenza di vigneti biologici sono Trapani 14.000 ha), Siena (6.795 ha) e Foggia (5.433 ha).
  • Le province che in termini relativi presentano la percentuale più rilevante di vigneti biologici rispetto alla superficie totale a vigneto sono: Ascoli Piceno (50,5%), Crotone (46,6%) e Pisa (38,5%).

Viticoltura biologica nel Mondo: ettari, incremento, produzione

Lo sguardo spazia poi dall’Italia all’intero pianeta. Si stima che gli ettari destinati alla coltivazione di uva nel mondo siano 7 milioni – (OIV, ISMEA, 2020). Di questi, nel 2019, si è arrivati a 466.539 ettari a coltivazione biologica nel 2019. Un vero e proprio raddoppio in 10 anni.

Il Continente che guida la classifica è l’Europa, con Spagna, Francia e Italia detengono il podio con poco meno di 350.000 ettari, pari a l’73,5% del totale. Ma i numeri del resto del mondo sono in crescita.

viticoltura biologica in italia

Tra il 2010 e il 2019, si legge nel report,” la quota europea sul totale mondiale è passata all’85% mentre Stati Uniti d’America, Asia, Africa ed Oceania seguono a distanza con il 9%, il 4% ed il 2% rispettivamente. Solamente l’1% è rappresentato dalla superficie africana, in cui pesa molto il dato sudafricano”.

Per approfondimenti e per conoscere tutti i numeri, si può trovare il report completo della La filiera vitivinicola biologica sul sito di Ismea.

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