Stagione di eventi e convegni tecnico scientifici per la Fondazione Edmund Mach in vista del suo 150°, si inizia con la lotta biologica
Si avvicina il 150esimo anniversario di Fondazione Edmund Mach (FEM), con la cerimonia commemorativa prevista per il 28 settembre 2024, e la fondazione sta mettendo a punto un articolato programma di eventi di carattere tecnico-scientifico, iniziati con il convegno sul grande tema della lotta biologica alle specie aliene e fornirà l’occasione per presentare i risultati dell’importante campagna di rilascio dei parassitoidi importati per contrastare la cimice asiatica e la Drosophila suzukii.
L’incontro intitolato “Lotta biologica classica per il controllo di Halyomorpha halys e Drosophila suzukii: risultati delle iniziative nazionali e situazione in Trentino-Alto Adige Südtirol” è stato patrocinato dal Ministero dell’agricoltura, sovranità alimentare e foreste, dal CREA e dalla Provincia autonoma di Trento, realizzato da FEM in collaborazione con il Servizio Fitosanitario Nazionale.
Nella lotta biologica l’Italia è al primo posto
I risultati della applicazione della lotta biologica sono incoraggianti e spingono ancora di più l’agricoltura italiana verso una posizione di primato in ambito di sostenibilità ambientale e riduzione di fitofarmaci e insetticidi.
La FEM sta lavorando da tre anni al contrasto degli insetti asiatici tramite uso di altri insetti antagonisti naturali, tra questi il rilascio negli ultimi due anni di Ganaspis brasiliensis.
Verso un anniversario importante della Fondazione Edmund Mach che nel 2024 compierà 150 anni di ricerca
Il convegno costituisce la prima di una serie di iniziative di carattere tecnico/scientifico e culturale, predisposte da un comitato organizzatore presieduto dal prof Attilio Scienza, che culmineranno nella celebrazione che avrà luogo il 28 settembre 2024 per valorizzare i 150 anni di storia di questa istituzione fondata nel lontano 1874.
- Per la cimice è stata richiesta l’estensione dell’autorizzazione per il quarto anno e le prospettive sono che diventi una delle diverse specie fitofaghe del meleto da gestire normalmente con una provincia di Trento, che si è rivelata un areale ideale per l’insediamento dei parassitoidi.
- Anche per la drosofila i risultati sono positivi; si attendono i risultati del terzo anno per poter fare delle previsioni circa l’evoluzione e il programma di lotta biologica proseguirà anche nel 2023.
- Il Presidente della Fondazione Mach, Mirco Maria Franco Cattani: “Oggi, come allora l’attività della Fondazione prosegue nell’intento di trovare risposte concrete alle problematiche emergenti, l’odierno convegno ne è una tangibile testimonianza, impegnandosi nel contempo anche a prevenire, per quanto possibile, le nuove fitopatie spesso procurate da specie aliene ed a proporre innovazione nel comparto agricolo, mediante nuove tecniche colturali, varietà, idee, approfondimenti scientifici utili anche ad altri ambiti produttivi nelle varie accezioni di interesse. L’interrelazione stretta tra le diverse componenti della Fondazione e il suo proficuo effetto nell’assolvere al fine statutario di fornire servizio all’agricoltura, ne hanno fatto un punto di riferimento non solo per analoghi enti di ricerca e università, ma anche per regioni e stati esteri, che chiedono consulenza, talvolta per dotarsi di una struttura analoga”.
- L’assessore Giulia Zanotelli: “ll progetto lotta biologica sta proseguendo da anni – ha spiegato l’assessore Zanotelli – grazie alla collaborazione tra Provincia, FEM e settore agricolo, supportato anche dai piani specifici che abbiamo attivato. Un metodo e un approccio che si innesta all’interno del sistema più ampio di difesa dalle fitopatie che la PAT sta proseguendo anche a livello normativo, per cercare di dare risposte concrete alle nostre aziende, garantendone le produzioni, la valorizzazione delle stesse e la commercializzazione. E’ necessario che lo Stato snellisca le procedure che attualmente non facilitano l’immissione immediata di questi insetti. Credo che lavorare in gruppo e facendo sistema con altri enti e istituti potrà portare a quelle modifiche necessarie ad una accelerazione di questi processi”.
- Bruno Caio Faraglia, dirigente del Servizio fitosanitario centrale del MASAF, ha spiegato che l’incremento costante che si registra nei flussi commerciali internazionali è associato ad un costante aumento del rischio di introduzione di organismi nocivi alloctoni, introduzione che provoca danni consistenti alle produzioni e all’ambiente e ha sottolineato come risulti fondamentale il coordinamento dei progetti lotta biologica e la partecipazione di tutti gli attori presenti sul territorio.
Lotta biologica alla cimice: in Trentino in 3 anni rilasciate 35 mila vespine samurai che si sono insediate nel 53 % dei siti (23 su 43)
I rilasci di Trissolcus japonicus hanno avuto successo: la percentuale di uova parassitizzate è costantemente aumentata nei tre anni e il parassitoide si è insediato nel 53% dei siti di rilascio. Parallelamente la FEM ha registrato una significativa riduzione dei trattamenti insetticidi e una altrettanto importante contrazione dell’attacco sui frutti.
Dal giugno 2020, nell’ambito di un programma nazionale coordinato dal CREA-DC, si è quindi proceduto al rilascio anche in Trentino del parassitoide oofago esotico Trissolcus japonicus (35.000 individui) finalizzato al ristabilimento di nuovi equilibri naturali e al conseguente contenimento al di sotto di soglie di danno delle popolazioni della cimice asiatica. I siti di rilascio sono stati 20 nel 2000, 41 nel 2021 e 43 nel 2022. I parassitoidi rilasciati provenivano da un allevamento realizzato nei laboratori della FEM su ovature prodotte da cimici (catturate in apposite trappole o provenienti da una campagna di raccolta realizzata con il supporto dei cittadini:circa 36.000 cimici che nei tre anni hanno prodotto circa 350.000 uova). Il monitoraggio ha evidenziato un tasso di parassitizzazione da parte di T. japonicus a fine stagione crescente nel corso dei tre anni, passando dal 12, al 18 e al 29% rispettivamente nel 2020, 2021 e 2022 mentre a livello nazionale il dato è stato pari rispettivamente al 4,9 e 17 per cento. Un successo significativo per il Trentino che si dimostra un areale ideale per l’insediamento dei parassitoidi. Se è probabile che alla graduale riduzione del numero di trattamenti insetticidi per il controllo della cimice asiatica registrata a partire dal secondo anno di rilascio abbiano contribuito sia le condizioni climatiche sfavorevoli allo sviluppo di H. halys che l’adozione di una migliore e puntuale strategia di intervento, è pur vero che i risultati dei campionamenti condotti annualmente in 450 frutteti campione più esposti alle infestazioni confermano una costante contrazione della pressione del fitofago.
Contro la Drosophila suzukii parassitoidi rilevati nel 27.7% (Trentino 50%) e 19.1% dei siti nazionali rispettivamente nel 2021 e 2022. La siccità dello scorso anno ha ridotto l’insediamento degli insetti utili
La lotta contro il moscerino asiatico dei piccoli frutti, Drosophila suzukii, rientra in un progetto condotto a livello nazionale da un Tavolo tecnico-scientifico istituito su indicazione del Comitato Fitosanitario Nazionale nel gennaio 2021 e coordinato dal CREA. Le attività di contrasto al fitofago invasivo hanno previsto l’impiego del parassitoide esotico Ganaspis brasiliensis Ihering. L’insetto è stato individuato tra Cina e Giappone tra il 2013 e il 2016, e importato nel 2020 dalla FEM dopo una approfondita valutazione del rischio connesso alla sua introduzione nelle aree invase da D. suzukii.
La prima campagna di lanci del parassitoide, partita nell’agosto del 2021 a seguito dell’autorizzazione da parte del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, ha visto la partecipazione delle regioni Campania, Emilia-Romagna, Piemonte, Puglia, Sicilia, Valle d’Aosta e Veneto e delle Province autonome di Trento e Bolzano. Nel 2023 si sono aggiunte le regioni Lombardia e Toscana.
I risultati dei monitoraggi delle prime due stagioni suggeriscono che G. brasiliensis si stia insediando sul territorio nazionale. A seguito dei rilasci il parassitoide è stato rilevato nel 27.7% e 19.1% dei siti, rispettivamente nel 2021 e 2022.
Dopo due anni di rilasci si tirano le somme anche in provincia di Trento, che si conferma capofila del progetto garantendo la fornitura del parassitoide alla maggior parte delle regioni interessate e passando da 12 nel 2021 a 20 siti di rilascio nel 2022. In linea con la tendenza nazionale, i ritrovamenti del parassitoide si sono avuti nel 50% dei siti di rilascio nel 2021 e nel 20% nel 2022. A fronte di questa diminuzione, imputabile principalmente all’annata particolarmente calda e siccitosa, la campagna 2022 ha fatto registrare punte di attacco fino al 12% nei confronti di D. suzukii nei siti favorevoli alla sopravvivenza del parassitoide.
All’azione di G. brasiliensis si aggiunge quella di Leptopilina japonica, altro parassitoide esotico introdotto accidentalmente e rinvenuto in Trentino nel 2019, che risulta già diffuso sull’intero territorio provinciale con percentuali medie di attacco nei confronti di D. suzukii intorno al 10%. I risultati ottenuti finora sono incoraggianti e lasciano supporre che l’azione dei due parassitoidi crescerà nei prossimi anni, andando a regolare le popolazioni di D. suzukii sul territorio.
FEM in prima linea, tra programmi, lanci e monitoraggi
Nei programmi a livello nazionale, accanto al CREA DC, ha giocato un ruolo strategico anche la FEM, sedendo ai tavoli istituiti presso il ministero e fornendo il proprio apporto scientifico nella definizione dei programmi operativi, ma anche implementando i programmi di lotta biologica sul territorio della provincia di Trento provvedendo quindi al rilascio degli antagonisti e ai monitoraggi conseguenti. Non solo, per quanto riguarda il programma Drosofila, grazie alla dotazione di una piattaforma di quarantena, FEM ha potuto importare il parassitoide per compiere gli studi preliminari necessari alla predisposizione della valutazione del rischio, e una volta ottenuta l’autorizzazione al rilascio, ha provveduto alla moltiplicazione dell’antagonista anche per le altre regioni coinvolte nel programma.
Il progetto SWAT in Trentino
Il progetto SWAT in Trentino ha incluso il rilascio degli insetti utili è stato gestito nell’ambito del progetto SWAT nato nel 2020 e finanziato dalla Provincia autonoma di Trento e che proseguirà per un altro anno.
La cimice asiatica
La cimice asiatica (Halymorpha halys) è un insetto originario dell’Asia orientale ma si è diffuso ampiamente negli Stati Uniti alla fine del secolo scorso per poi approdaare anche in Europa. In Italia i primi avvistamenti sono stati registrati nel 2012 in Emilia Romagna e nel 2016 in Alto Adige.
E’ un parassita fitofago, di 300 specie di piante ospiti, colture frutticole, cerealicole, ortaggi, piante ornamentali, con una capacità di diffusione molto rapida.
Mentre l’uso di prodotti fitosanitari non si è dimostrato efficace ad eliminarli del tutto, per contrastarla vengono utilizzate delle vespe (Trissolucus semistriatus e Telenomus chloropus) in un regime di vera e propria lotta biologica. Queste depongono le uova nel corpo della cimice e le loro larve uccidono le uova della cimice.
Il moscerino della frutta
L’asiatica Drosophila suzukii, si differenzia da specie simili in quanto attacca la frutta fresca e matura (anziché quella già marcescente), depositandovi le uova al suo interno. Le larve sviluppate si nutrono del frutto e continueranno il ciclo di infestazione.
Il parassita infesta molte specie di piante da frutto, ha una grande capacità di diffusione e di adattamento in ogni condizione, causando danni economici importanti. La frutta infestata è uno dei veicoli principali e la giusta temperatura invece favorisce la prolificazione.
Per contrastare la diffusione si consiglia la prevenzione, ossia di evitare il contatto con frutti contaminati, eliminare i frutti caduti in terra, l’efficacia di antiparassitari è limitata solamente alla popolazione alata e ha un riscontro relativamente soddisfacente.