Cresce il consumo del vino bio: +60% negli ultimi 3 anni

Non si ferma il trend e il consumo del vino bio. Secondo il 59% dei consumatori i vini bio sono di una qualità superiore.

Il consumo di vino bio e green è un fenomeno in costante crescita. Le vendite sono aumentate del 60% in tre anni. Per quanto riguarda il consumo interno nel 2020 valeva circa 40 milioni di euro, dalle prime elaborazioni dei dati si prevede che arriverà nel 2021 a quota 50 milioni. Il perché lo spiega il Report Wine Monitor Nomisma per Valoritalia: il 59% dei consumatori vede nei vini bio una qualità superiore rispetto ai vini convenzionali, e per il 75% degli intervistati c’è il valore aggiunto del rispetto per l’ambiente.

“Origine, sostenibilità e attenzione alla salute rappresentano le tre direttrici principali nella scelta dei prodotti agroalimentari degli italiani. Si tratta di tematiche che coinvolgono necessariamente anche il vino”, afferma Denis Pantini, responsabile agroalimentare & Wine Monitor di Nomisma, “e le imprese vitivinicole hanno compreso benissimo l’orientamento green dei consumatori, tanto che il 90% delle aziende prevede che nei prossimi due anni l’interesse per i vini biologici e sostenibili crescerà“.

Gli ettari vitati e coltivati a bio: l’Italia è tra i leader mondiali.

Nel nostro Paese nel 2020 sono stati prodotti circa tre milioni di ettolitri di vino biologico. Un quantitativo che è cresciuto di quasi il 60% in soli tre anni e che rappresenta il 6% di tutto il vino prodotto in Italia. (49 milioni di ettolitri). Una percentuale però destinata a crescere rapidamente. Se nel 2013 il vino biologico riguardava non più del 2% dei consumatori, nel 2018, secondo un’indagine Nomisma, il 41% dichiarava di aver bevuto biologico in almeno un’occasione. Nel 2019 gli ettari così coltivati erano 107.14: il 112% in più rispetto al 2010.

La superficie mondiale a vite biologica è poco meno di mezzo milione di ettari sui sette milioni di ettari complessivi. Spagna, Francia e Italia sono i principali produttori di vino bio e insieme coprono una superficie di vite biologica di circa 350 mila ettari. Seguono, a distanza, gli Stati Uniti e la Turchia.

Fenomeno in aumento grazie anche a consumatori consapevoli.

Il vino biologico si pone in rispetto alla richiesta dei consumatori che ricercano le pratiche che favoriscono la sostenibilità ambientale.

“La vitivinicoltura biologica è un modello di agricoltura che prevede per i produttori diversi impegni agroambientali. Tra i quali anche il divieto di utilizzare sostanze chimiche di sintesi”, ricorda Riccardo Meo.

Per quanto riguarda il tema sostenibilità sono tante le associazioni che si stanno dando da fare come per esempio la Slow Wine Coalition. Si tratta di una rete internazionale di cui fanno parte vignaioli, appassionati e professionisti della filiera. Alla base della Coalition c’è il “Manifesto per il vino buono, pulito e giusto” al quale ha aderito anche FederBio.

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