Bordeaux: il futuro del vino è senza pesticidi

“Abbandonare i pesticidi è un obbligo, da un punto di vista economico, ecologico ed umano”, le parol di Alian Rousset.

Cambio d’aria per Bordeaux. E questa volta non parliamo di mercato ma di condizioni ambientali.

pesticidi_vigne_franciacortaBordeaux ha infatti deciso di intraprendere i primi passi per ridurre progressivamente l’uso dei pesticidi in vigna e arrivare infine, in futuro, all’eliminazione totale. Un passo importante per una regione come la Gironda – dipartimento dove si trova Bordeaux – che si colloca quale prima regione in Francia per utilizzo di sostanze chimiche con 3320 tonnellate annue.

“Abbandonare i pesticidi è un obbligo, da un punto di vista economico, ecologico ed umano, perché sappiamo i danni che possono causare”. Sono queste le parole usate da Alain Rousset, presidente della Nouvelle Aquitaine in occasione della firma del progetto congiunto di Consiglio Regionale, Prefettura e Camera dell’Agricoltura che prosegue la linea di condotta del piano nazionale “Ecophyto II” dove si prevede una riduzione dei fitofarmaci per il 25% nel 2020 e per il 50% nel 2025.

Il progetto si articolerà in quattro punti: monitorare l’evoluzione delle pratiche e l’esposizione della popolazione ai pesticidi, diffondere le buone pratiche, sostenere i cambiamenti tecnici dei macchinari agricoli ed accompagnare la ricerca applicata delle soluzioni alternative.

Era da tempo che si polemizzava sull’uso eccessivo dei prodotti chimici nel Bordeaux.

CZ5xVImVIAADbdiIl documentario “Produits chimiques, nos enfants en danger” (qui) aveva infatti denunciato, partendo da una fuga d’informazione governativa, come la Francia sia il Paese europeo che usa maggiori quantità di sostanze chimiche: 65 mila tonnellate spruzzate ogni anno.

Il bollino nero in Francia era toccato alla Gironda, Loira e Champagne. La lunga lista di pesticidi analizzati nelle regioni contiene anche prodotti – ad ora legali – ma che sono stati individuati come potenzialmente tossici o cancerogeni quindi un loro progressivo abbandono migliorerà non solo la qualità del prodotto finale ma anche della salute degli abitanti locali.

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