Agricoltura, via libera al decreto energia, stanziati 1,1 miliardi di euro per impianti agrivoltaici innovativi

Al vaglio della Commissione Ue il decreto firmato dal ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto che darebbe il via agli investimenti nelle aziende agricole per impianti fino a 1 megawatt

Vola a Bruxelles la proposta di decreto che favorirebbe la realizzazione di impianti Agrivoltaici innovativi, approvato il 14 aprile da Gilberto Pichetto, ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica. La proposta dovrebbe portare alla realizzazione di almeno 1,04 gigawatt di impianti agrivoltaici entro il 30 giugno 2026.

Da dove vengono e chi gestirà queste risorse?

Il PNRR consentirebbe a questo punto di avere a disposizione una quantità importante di risorse finanziarie di oltre un miliardo di euro. Queste risorse saranno gestite da Gestore Servizi Energetici (Gse). Il Gse è il Gestore dei Servizi Energetici del Ministero dell’Economia. Il recentissimo riassetto societario vede una nuova cinquina al CdA con Presidente Paolo Arrigoni, l’ad Vinicio Mosè Vigilante, Caterina Belletti, Roberta Toffanin e Andrea Ripa di Meana.

Il testo è ora stato trasmesso alla Commissione Europea, dalla quale si dovrà attendere il via libera per l’effettiva entrata in vigore del Decreto.

L’Agricoltura genera Energia: La strategia del Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica dell’Italia

Il Ministro Gilberto Pichetto: “L’autonomia energetica si costruisce anche puntando sulla vocazione agricola di una grande parte del nostro Paese. Oggi la sfida, che questo Decreto interpreta con grande attenzione, è far coesistere nei campi l’eccellenza agricola con soluzioni nuove per generare energia pulita, aprendo opportunità di crescita del settore nel segno della sostenibilità e dell’attenzione all’ambiente. Assieme alle comunità energetiche questo è probabilmente uno dei provvedimenti più qualificanti per cambiare dal territorio il paradigma energetico del nostro Paese e guardare al futuro”.

L’incentivo è composto da un contributo in conto capitale nella misura massima del 40% dei costi ammissibili (copertura fino al 40% a fondo perduto dell’investimento, il quale deve essere finalizzato al potenziamento patrimoniale) e in più l’applicazione di una tariffa incentivante a valere sulla quota di energia elettrica prodotta e immessa in rete (in poche parole l’elettricità che avanza di rivende al servizio pubblico con tariffe migliori di quanto non lo siano altre società energetiche private).

Ad essere sostenute saranno in particolare soluzioni costruttive innovative, prevalentemente a struttura verticale e con moduli ad alta efficienza.

Una misura riservata al comparto agricolo per il quale si prevedono due distinti contingenti di potenza: un primo di 300 megawatt destinato al solo comparto agricolo per impianti di potenza fino a 1 megawatt e un secondo aperto invece anche alle associazioni temporanee di imprese composte da almeno un soggetto del comparto agricolo per impianti di qualsiasi potenza.

Durata e monitoraggio vincolano la presentazione dei progetti. Si devono garantire infatti continuità dell’attività sottostante l’impianto per tutto il periodo di vita utile degli impianti e monitoraggio di microclima, risparmio idrico, recupero della fertilità del suolo, resilienza ai cambiamenti climatici e produttività agricola per i diversi tipi di colture.

Confagricoltura soddisfazione e attesa di avere maggiori dettagli circa l’immissione in rete

Il presidente della Federazione Nazionale di Prodotto Bioeconomia di Confagricoltura, Alessandro Bettoni: “Il Decreto consentirà di supportare nuovi investimenti nella produzione di energia fotovoltaica in impianti realizzati su terreni agricoli, secondo modelli innovativi, su cui viene mantenuta e monitorata l’attività agricola. Si tratta di un provvedimento molto atteso dal settore che potrà così avvalersi di specifiche risorse. Rispetto allo schema di Decreto preannunciato nel giugno 2022 non possiamo che apprezzare il fatto che il Decreto annunciato preveda uno specifico contingente (300 megawatt su 1.04 gigawatt) dedicato alla realizzazione di impianti di potenza fino ad 1 megawatt realizzati da imprese agricole. Tale novità conferma il ruolo prioritario che assumono le imprese agricole nella produzionedi energia rinnovabile e nella decarbonizzazione“.

Restano quindi in attesa di precisazioni l’incentivo e la disciplina sulle aree idonee allo sviluppo delle fonti di energia rinnovabile. Il riferimento è inevitabilmente alle aree soggette a vincoli dove è vietata la realizzazione di impianti fotovoltaici.

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