I vini francesi sono tra i più rinomati e prestigiosi del mondo, sono sinonimo di eccellenza e qualità; la tradizione vitivinicola francese è tra le più antiche e sviluppate d’Europa.
La Francia vanta circa tremila diverse tipologie di vini, alcuni tra i migliori al mondo, conoscerli tutti è (quasi) impossibile.
Ecco la nostra guida per iniziare a scoprire tutti gli aspetti fondamentali del vino francese, in pochi e semplici punti!
La storia dei vini francesi: quando e come nascono
La tradizione enologica in Francia risale ai primi anni del 600 a.C., quando i Greci fondarono l’attuale Marsiglia e introdussero la vite. Il primo sviluppo della viticoltura e dell’enologia francese lo si deve al periodo dell’Impero Romano. Fu poco dopo che arrivò il successo commerciale del vino francese, grazie alla posizione strategica di Bordeaux: aveva l’accesso all’oceano Atlantico e nell’entroterra vantava già una produzione di vino di qualità.
La prima codifica delle tecniche su cui si basa l’enologia moderna la si deve, però, agli ordini monastici del Medioevo: essi diedero un grande impulso alla coltivazione della vite per la produzione di vino, perché la utilizzavano durante le liturgie. Nel VI secolo, infatti, la vite era già diffusa su tutto il territorio francese.

Le principali aree vinicole francesi
La Francia gode di una rilevante varietà di terreni, ognuna con la propria composizione e condizione per la coltivazione dei vitigni.
- Nord: in questa area si trovano, per la maggior parte, vini bianchi le cui caratteristiche principali sono: acidità, mineralità, note erbacee o eteree.
- Centro: vini bianchi e rossi, le cui caratteristiche principali sono: equilibrio, mineralità e note fruttate.
- Sud: anche in quest’area è possibile trovare vini bianchi e rossi, caratterizzati da morbidezza, corpo e note fruttate.
I vini francesi e le dodici regioni principali
Vediamo quali sono le 12 regioni francesi principali, dalla più grande alla più piccola!
- Languedoc-Roussillon (oltre 200.000 ettari): A sud della Francia e al confine con la Spagna, questa zona è nota per la produzione di vini rossi con uva Grenache in purezza o tagliata con Mourvède, Syrah e Carignano. Si tratta di vini speziati e possenti. In quest’area si producono anche spumanti considerati, da molti, antenati dello Champagne: i Crémant de Limoux e i Blanquette de Limoux, prodotti con Mauzac o Chardonnay.
- Bordeaux (circa 113.000 ettari): A pochi chilometri dall’Ocaeano, al centro della Francia, in questa zona si producono prevalentemente vini rossi, di provenienza dalla riva sinistra e destra della Garonna. A sinistra si producono vini a base di Cabenet Sauvignon e Merlot; a destra, invece, vini più morbidi a base di Merlot con Cabernet Franc. Inoltre, si producono vini dolci: i prestigiassi Sauternes. Pochi, invece, i vini bianchi: in genere a base di Sauvignon Blanc e Sémillon.
- Valle del Rodano (circa 71.000 ettari): Regione che si divide in due parti: a nord produce vini da Syrah; a sud, invece, il Syrah viene tagliato con Grenache e Mourvèdre. In questa regione vengono prodotti, anche se in piccola percentuale, vini bianchi fatti con uva Marsanne e Roussanne.
- Valle della Loira (oltre 65.000 ettari): Indiscussa terra di vini bianchi a base di Sauvignon Blanc. Pochi i vini rossi, a base di Cabernet Franc.
- Sud-Ovest (circa 50.000 ettari): Si tratta di un’area poco conosciuta del vigneto francese. Qui si trovano vini rossi a base di uva Malbec e uva Tannat. Tra i bianchi, invece, i vini sono prodotti a base di uva Colombard e Ugni Blanc.
- Provenza (44.000 ettari): Qui si producono vini rosé, dal colore molto pallido che viene definito “buccia di cipolla”. È possibile trovare anche vini rossi prodotti a base di uva Mourvèdre.
- Champagne (33.000 ettari): Regione indiscussa per la produzione di Chardonnay, Pinot noir e Meunier.
- Borgogna (28.000 ettari): Regione al centro della Francia, è la terra dei migliori Pinot Noir e Chardonnay.
- Beaujolais (20.280 ettari): Qui è possibile trovare vini prodotti a base di uva Gamay, molto colorati e profumati.
- Alsazia (16.179 ettari): Piccola regione al confine con la Germania, terra di vini bianchi: Riesling, Pinot Grigio e Gewürztraminer. Qui vengono prodotti anche spumanti, i famosi Crémant d’Alsace, con Pinot Grigio e Pinot Bianco o in versione Rosé 100% Pinot Noir.
- Corsica (6.100 ettari): Terra di rossi e rosati prodotti con Nielluccio, ossia Sangiovese, tagliato con Sciaccarellu, un vitigno autoctono. Non mancano i bianchi: il classico Vermentino.
- Burgey, Jura e Savoia (4.300 ettari): Nella zona di Burgey si produce uno spumante rosso a base di Pinot Noir e Gamay. A Jura un bianco ossidato con note di frutta secca e spezie, il Vin Jaune. La Savoia, invece, produce pochi vini, soprattutto destinati alla produzione di vermouth.
Il terroir e i suoi aspetti
Il cosiddetto “terroir” è un insieme di fattori che identificano le caratteristiche uniche del vino e che non riguardano solo il terreno. Esso va oltre la fisica, la chimica o la posizione geografica. Ecco gli aspetti che riguardano il terroir:
- Clima
- Suolo
- Posizione geografica
- Vinificazione
- Vitigno
- Tipologia di cultura
La classificazione dei vini francesi
A partire dal primo dopoguerra, la Francia ha avviato un processo di classificazione di vini e vigneti molto rigoroso. Questo sistema di legislazione è stato poi preso come modello per tutta l’Europa e prevede la suddivisione in tre categorie:
- AOC (Appellation d’Origine Contrôlée): è il livello di qualità più alto e rigoroso del sistema, la chi rigorosa certificazione è rilasciata dall’Institut National des Appellations d’Origine.
- Vin de Pays o IGP: I vini appartenenti a questa categoria vengono solitamente prodotti in zone molto estese. A differenza delle AOP, prevede regole meno rigide.
- Vin Français: Si tratta di una categoria riservata ai vini che non rientrano, per mancanza o insufficienza di requisiti, nelle categorie superiori.
I criteri di classificazione dei vini francesi
Esistono sette criteri principali che consentono di entrare nella categoria di vini di qualità massima (AOC):
- Territorio: l’area dei vigneti è definita in modo esatto e viene valutato il tipo di terreno, la posizione e l’altitudine;
- Uve: le uve consentite per la produzione di vino vengono stabilite in accordo alla tradizione storica del luogo; ci si basa anche sulla resa e sulla qualità di produzione in funzione al luogo e al clima;
- Pratiche colturali: definiscono il numero massimo di viti per ettaro, le modalità di potatura e metodi di fertilizzazione;
- Resa: ogni AOC definisce la quantità massima di vino che può essere raccolta e prodotta da un determinato vigneto, il valore è espresso in ettolitri per ettaro;
- Grado alcolico: ogni AOC stabilisce il titolo alcolico minimo che il vino deve avere;
- Tecniche enologiche: ogni AOC stabilisce tecniche e procedure enologiche, solitamente basate sulla tradizione della zona, che nel corso degli anni hanno consentito di ottenere i migliori risultati;
- Controlli organolettici: al 1979 tutti i vini candidati alle AOC vengono valutati da un’apposita commissione.